TE LO DO IO IL RATING! - BOMBASTICO ATTACCO DEL DIRETTORE DEL DEBITO PUBBLICO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA, MARIA CANNATA, ALLE AGENZIE DI RATING: DIETRO LA CRISI DEL DEBITO SOVRANO, LA MANONA DI STANDARD & POOR’S, MODDY’S E FITCH - ACCUSATE DI NON ESSERE AFFIDABILI NEI VARI CASI DI PARMALAT E LEHMAN, DI NON ESSERE STATE ABBASTANZA PREDITTIVE, ADESSO VOGLIONO DIMOSTRARE DI ESSERE MOLTO RIGOROSE ED EVIDENZIANO RISCHI CUI NESSUNO AVEVA DATO PESO" - CUCCHIANI, OPERAZIONE SIMPATIA…

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1- DAGOREPORT
Incipit discorso di Enrico Cucchiani ad Assiom Forex: "Devo confessare un certo timore e senso d'ansia e frustrazione a prendere parola dopo interventi di Visco, Cannata e Messori. È come essere il settimo marito di Liz Taylor alla prima notte di nozze: sai quello che ti attende ma hai un più che giustificato timore di non essere all'altezza..." (applausi)

Dopo un'interminabile tavola rotonda, al terzo giro di interventi, chiosa: nei panni del settimo marito di Liz, chiudo confortato dal fatto di essere ancora in pista dopo il terzo giro!!! (altri applausi)... Operazione simpatia da paraculo per scrollarsi di dosso la nomea dell'antipatico?


2- CRISI DEL DEBITO SOVRANO: CANNATA, AGENZIE DI RATING HANNO AVUTO RESPONSABILITA' (Il Sole 24 Ore Radiocor)

C'e' una responsabilita' delle agenzie di rating nelle tensioni iniziate questa estate sul debito italiano. Intervenendo alla tavola rotonda organizzata da Il Sole 24 Ore Radiocor in occasione del 18esimo congresso Assiom Forex, il direttore del debito pubblico del ministero dell'Economia, Maria Cannata, ha sottolineato: "secondo me un ruolo lo hanno avuto le agenzie di rating".

"A maggio - ha ricordato Maria Cannata - S&P aveva messo l'outlook negativo dopo che, solo pochi mesi prima, aveva dichiarato un outlook stabile". Si e' tratta di un primo scricchiolio anche se "devo anche dire che fino a quando si e' trattato solo di S&P non ci sono stati grossi effetti".

Altre agenzie, pero', hanno seguito S&P: "Un mese dopo Moody's, che aveva sempre avuto un orientamento piu' positivo, ha messo il creditwatch negativo che e' qualcosa di piu' dell'outlook". I problemi sono iniziati qui: "Questo, combinato con alcuni fattori interni, ha portato a quello che abbiamo avuto in estate" con gli spread alle stelle.

Questa estate il mercato ha iniziato a penalizzare il debito pubblico italiano per due ragioni, secondo Maria Cannata, "da un lato le criticita' che il mercato percepiva dal lato della governance europea nella risoluzione della situazione Grecia con il relativo rischio contagio" e dall'altro, "il focus sul fatto che Italia aveva un grande debito pubblico abbinato a una crescita debole da tempo".

Gli acquisti della Bce sui titoli di stato sono riusciti, almeno all'inizio, a tamponare l'emorragia, ma a settembre sono tornate forti difficolta' anche perche', nel frattempo "le decisioni del 21 luglio venivano considerate dal mercato insufficienti e quindi il clima di sfiducia continuava a incrementarsi".

"C'e' stato deterioramento fino a dicembre - ha ricordato il direttore del Tesoro - poi si e' avuto un certo ritorno di fiducia verso il Paese, ma con molta cautela". Il merito e' anche del "pacchetto varato dal governo prima di Natale".

"Hanno un peso enorme - ha aggiunto - anche perche' tutte le istituzioni basano le loro decisioni sulle agenzie di rating".

"Di sicuro si e' scatenata tra le agenzie una sorta di competizione perversa: accusate di non essere affidabili nei vari casi di Parmalat e Lehman, di non essere state abbastanza predittive, adesso vogliono dimostrare di essere molto rigorose ed evidenziano rischi cui nessuno aveva dato peso".

Aggiungendo che in alcuni casi sono state fatte anche "considerazioni paradossali". In particolare ha citato il taglio del rating deciso da S&P nei confronti dell'Italia. La stessa agenzia, ha affermato Cannata, ha spiegato il taglio con le possibilita' che il Paese possa incontrare nell'accesso al mercato: "ma quando mi dai la tripla 'B' e' proprio questo il motivo che mi paralizza il mercato", ha sottolineato durante il suo intervento.

"Gli investitori stanno tornando" sui titoli di stato italiani. "I nostri specialisti - ha aggiunto - ci segnalano sempre piu' flussi in acquisto non solo dall'Europa, ma ultimamente anche dall'Asia e dagli Stati Uniti".

"Il Paese e' sempre stato sul mercato". "Non c'e' niente di peggio di gettare la spugna, di dare la sensazione che non si trova la domanda". L'Italia, invece, "in realta' la domanda l'ha sempre trovata" a dimostrazione che "siamo in grado di stare sul mercato in qualsiasi condizione". Visto l'allungamento della maturia' del debito italiano nel corso degli anni "possiamo anche sostenere per un certo periodo un costo piu' alto".

 

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