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Carlotta Scozzari per Dagospia
In un panorama europeo poco mosso, Piazza Affari ha portato a casa una nuova giornata in rialzo, per quanto risicato. Gli investitori, infatti, tendono a continuare a guardare al segretario del Pd, Matteo Renzi, che proprio oggi è stato incaricato di sostituire Enrico Letta come premier, come a colui che finalmente riuscirà ad avviare le riforme di cui l'Italia ha tanto bisogno.
Renzi stesso proprio oggi ha fatto sapere che già entro febbraio "compirà un lavoro urgente" sulla riforma elettorale. Così, a Milano, il Ftse Mib ha terminato la seduta di lunedì a 20.459,65 punti, in progresso dello 0,11 per cento. Lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi, nel frattempo, si è ridimensionato a quota 195 punti.
All'interno del listino del Ftse Mib, la palma di migliore azione della giornata è andata a Mediaset, che ha guadagnato il 3,41% portandosi su livelli che non vedeva dal maggio del 2011. Il titolo dell'azienda la cui quota di maggioranza fa capo alla famiglia Berlusconi è spinto da due fattori. Innanzi tutto dall'ipotesi Al Jazeera come possibile partner della società per la tv a pagamento che la società del Biscione sta mettendo a punto.
Il secondo fattore poi è rappresentato proprio dal governo Renzi. Siccome Matteuccio è molto apprezzato dall'ex premier Silvio Berlusconi, c'è chi pensa che sotto un suo governo sarà difficile che le società della Fininvest, tra cui appunto Mediaset, possano subire forti contraccolpi. Tra le migliori performance della giornata, continua la corsa della Popolare di Milano, che oggi ha guadagnato un altro 2,74 per cento. Tra le banche, bene anche Mediobanca (+1,66%) e Intesa Sanpaolo (+1,39 per cento).
All'interno del comparto del lusso e della moda, Luxottica si è ripresa (+1,62%) dopo che venerdì aveva perso terreno sulle indiscrezioni che l'amministratore delegato Andrea Guerra avrebbe potuto lasciare la società dell'occhialeria per approdare nel governo Renzi come possibile ministro dello Sviluppo economico. Un'ipotesi che, tuttavia, Guerra ha smentito. Denaro anche su Ferragamo (+1,53%), mentre Yoox ha tirato il freno (-1,12 per cento).
Tra gli industriali, continua la corsa di Finmeccanica (+1,38 per cento). Bene anche Telecom Italia (+1,53%) mentre qualcuno ipotizza che il governo Renzi possa spingere perché il consiglio di amministrazione della società rispecchi in misura maggiore gli equilibri all'interno dell'azionariato.
In coda al Ftse Mib Pirelli (-1,35%), Prysmian (-1,14%) e Campari (-1,12 per cento).
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