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DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO…
LA BORSA O LA VITA - WALL STREET CROLLA E GELA LE ATTESE SULLA RIPRESA DELL'AMERICA DI TRUMP - CRESCONO I SALARI, MA GLI INVESTITORI TEMONO L’ACCELERATA DELL’INFLAZIONE E IL RIALZO DEI TASSI: MAI COSÌ GIÙ DAL 2011
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Cosa succede a Wall Street? Proprio mentre l'economia accelera, la disoccupazione scende, e i sondaggi danno Trump e i repubblicani in recupero verso le elezioni midterm di novembre, la Borsa crolla. La settimana scorsa è stata la peggiore degli ultimi due anni, e ieri i titoli hanno bruciato il 4,62% a 24.345,23 punti dopo essere arrivati a oltre -6%, il calo peggiore dal 2011.
Il Nasdaq, l' indice dei titoli tecnologici, ha ceduto il 3,78% a 6.967,53 punti. Per alcuni analisti è un fenomeno passeggero, ma molti temono l' inizio di una correzione provocata dal surriscaldamento dell' economia, e la prospettiva di un aumento di inflazione e tassi. Fino a pochi giorni fa, la discussione politica era concentrata sui buoni risultati dell' economia che stavano rilanciando Trump, affievolendo le prospettive di un' ondata democratica a novembre.
La storia dimostra che quando la popolarità di un presidente scende sotto il 40%, alle elezioni midterm il suo partito perde. I democratici a novembre hanno bisogno di conquistare 24 seggi per prendere il controllo della Camera, e 2 per il Senato. Il primo obiettivo sembra più facile del secondo, perché oltre trenta deputati del Gop si sono ritirati e i collegi vulnerabili sono parecchi.
Al Senato invece due terzi dei seggi in palio appartengono già ai democratici, che quindi sono in difesa. L' opposizione però punta soprattutto sulla Camera, perché è l' aula dove comincerebbe l' impeachment, se il «Russiagate» del procuratore Mueller scoprisse qualche reato. All' inizio dell' anno i sondaggi prevedevano un' onda democratica, ma nelle ultime due settimane la tendenza si è invertita, e secondo Nate Silver del sito Fivethirtyeight il vantaggio si è ridotto al 6%.
I motivi sono due. Primo, l' andamento positivo dell' economia, a cui si sono aggiunti i primi effetti della riforma fiscale. Secondo, l' approccio più presidenziale scelto da Trump, nei discorsi di Davos e sullo Stato dell' Unione. Il risultato, secondo la Rasmussen, è stato un rialzo della sua popolarità al 49%, cioè sopra la soglia di sicurezza in vista delle elezioni midterm, anche se la Gallup lo vede ancora al 39%. Il problema è capire se si tratta di una tendenza di lungo periodo, oppure se verrà deragliata dalla crisi a Wall Street.
I risultati economici finora erano stati positivi, ma discutibili. La crescita ha accelerato, ma non di molto, ed era già in corso con Obama. La disoccupazione è scesa, ma anche questa tendenza esisteva già, e il numero dei posti di lavoro creati non è stato maggiore rispetto a quello del recente passato. Il vero boom c' è stato a Wall Street, con un rialzo del 40%.
Questa è parsa una self-fulfilling prophecy che si è materalizzata per le speranze suscitate da Trump negli operatori, più che per la realtà dei fondamentali, ma il presidente l' aveva rivendicato come il segno del suo successo, ma ora si gli sta ritorcendo contro. Peraltro questi guadagni beneficiano soprattutto l' 1% dei più ricchi, più che la classe media, anche se la maggior parte degli americani investe in borsa senza saperlo, attraverso i fondi pensione e altri strumenti.
Con l' approvazione della riforma fiscale queste dinamiche sono cambiate. E' vero che i tagli alle tasse aiutano soprattutto le aziende e non sono ancora arrivati nei portafogli dei cittadini, ma qualcosa si è mosso. Le compagnie hanno iniziato a dare i bonus e i salari sono aumentati del 2,9%.
TORO WALL STREET LA RAGAZZA SENZA
Soldi in tasca che la gente spende, alimentando la crescita. Il problema è che Wall Street invece ha cominciato a perdere colpi perché teme che questi sviluppi positivi accenderanno l' inflazione, costringendo la Fed ad aumentare i tassi più velocemente. In altre parole i provvedimenti di Trump starebbero surriscaldando un' economia che andava già bene, esponendola al rischio di contraccolpi. I più pessimisti temono una ripetizione del 2008, dopo gli eccessi provocati dalla deregulation di Donald, che potrebbe avere un effetto devastante non solo sulle elezioni, ma sul Paese.
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