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DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER…
Fabio Savelli per www.corriere.it
Dura reprimenda da parte del ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, ai vertici di Alitalia. L’azienda «è stata gestita male», ha detto Calenda parlando a Radio anch’io. «È un’azienda totalmente privata che ha problemi significativi di gestione. Non esiste che si parli di esuberi prima di parlare di piano industriale. Nessuna azienda si salva senza piano industriale — ha precisato —. Le colpe del management non si scarichino sui lavoratori».
carlo calenda nel film cuore del nonno luigi comencini
L’incontro al Mise
La sortita arriva a tre giorni di distanza dall’incontro avuto al Mise con il management della compagnia aerea e con tutti i rappresentanti degli azionisti. Nel quale il governo ha chiesto alla compagnia di presentare un piano condiviso da tutti i soci, compresi le banche Intesa Sanpaolo e Unicredit. La strategia dei prossimi cinque anni di Alitalia è allo studio dell’amministratore delegato Cramer Ball.
cramer ball luca di montezemolo
Che avrebbe preparato un faldone di 158 pagine. Rivoluzionando il corto e medio raggio. Chiudendo, se necessario, alcune tratte fortemente in perdita. E ampliando, se possibile, l’offerta sul lungo raggio. Il più remunerativo. Soprattutto verso il nord-America. Con la sponda del governo, attivando le relazioni bilaterali con gli Stati Uniti per convincere Delta Airlines a concedere i diritti di volo verso alcune destinazioni (San Francisco e Los Angeles).
La vertenza dei sindacati
I sindacati hanno intanto formalmente aperto la vertenza. Si aspettano un deciso taglio al costo del lavoro con un numero, ancora non quantificato, di esuberi. Saranno necessari gli ammortizzatori sociali e piani di ricollocazione per le eccedenze. All’incontro al Mise non c’era Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia. Era ad Abu Dhabi per incontrare gli azionisti di Etihad (e del fondo Aabar per Unicredit) per convincerli della necessità di una svolta.
Fonti vicine al dossier rivelano la necessità da parte delle banche di una discontinuità nel rapporto con Etihad, al 49% di Alitalia. James Hogan, attualmente vicepresidente della compagnia, sarebbe verso l’uscita. Nel consiglio di amministrazione dovrebbe entrare un componente del governo di Abu Dhabi, socio a monte di Etihad. Perché sarebbe necessario un confronto stretto tra gli azionisti in Consiglio.
Cassano, Montezemolo e Hogan
hogan cassano montezemolo renzi d'amico
MONTEZEMOLO HOGAN CASSANO
RENZI E MONTEZEMOLO TRA LE HOSTESS ALITALIA
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