DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Fabio Pavesi per "Il Sole 24 Ore"
Vista da lontano ha il sapore di una guerra di potere. Dopo il defenestramento dalla guida di Carige di Giovanni Berneschi, chiesto a voce alta da Banca d'Italia, ora tocca alla Fondazione genovese affrontare la tempesta. Un nutrito gruppo di consiglieri (17 su 28) chiede la testa del presidente Flavio Repetto.
Quello stesso Repetto che si è schierato negli ultimi mesi contro Berneschi e che si trova a fronteggiare gli assalti dei berneschiani, con Alessandro Scajola (fratello dell'ex ministro) a capitanare la fronda. Ma vista più da vicino la vicenda genovese non è solo una "guerra per bande" come Claudio Burlando. à la resa dei conti di nodi che vengono al pettine e che riguardano non solo la gestione decennale di Banca Carige ma della stessa Fondazione che è legata a filo doppio all'istituto.
PATRIMONIO GONFIATO
Del resto come non poteva essere per una Fondazione che come nel caso di Mps vive in simbiosi con la banca? Quando si possiede il 47% del capitale di Carige e di fatto non si hanno diversificazioni d'investimento, quel che capita alla banca si ripercuote nel bene e nel male sul suo azionista pesante. Quel che scuote la Fondazione, al di là della "guerra per bande", è ora la messa a rischio del suo stesso patrimonio. Non è azzardato dirlo, basta scorrere i numeri del bilancio.
Su un attivo totale della Fondazione a fine 2012 di 1,45 miliardi; ben 1,37 miliardi sono attribuiti a Banca Carige. Il che vuol dire che il 94% dell'attivo è fatto solo dal valore della banca. Una concentrazione di rischio assoluta. Già perchè quel valore di bilancio è di fatto un valore contabile. Il miliardo e 14 milioni di titoli Carige in mano alla sua Fondazione sono iscritti a bilancio a un valore per azione di 1,35 euro. Ma con la caduta di borsa il mercato valuta oggi quelle azioni poco più di 61 centesimi.
La Fondazione valuta così 1,37 miliardi, la sua partecipazione di peso che in realtà vale sul mercato poco meno di 620 milioni. Ballano 750 milioni. Ovviamente per Cda e sindaci, come avviene in molti casi, non c'è necessità di svalutazione perchè la perdita di valore non è ritenuta duratura. Ma per giustificare quel bilancio approvato dai vertici della Fondazione, il titolo Carige dovrebbe più che raddoppiare i suoi prezzi.
La realtà è che svalutare, anche di poco, Carige vorrebbe dire vedersi erodere il patrimonio netto che ammonta a poco più di un miliardo. Ecco il punto dolens della Fondazione. Se Carige affonda, la Fondazione affonda con essa. Tolto un piccolo investimento in Cdp, non c'è null'altro che Carige nel portafoglio d'investimento della Fondazione. Mani legate quindi e solo la speranza, perchè non tutto vada a rotoli, che prima o poi il titolo dell'istituto ligure si svegli dal torpore. Ma sarà possibile con i conti in rapido deterioramento della banca?
NIENTE DIVIDENDI
Intanto la Fondazione ha dato addio per quest'anno al copioso dividendo da 70 milioni che Carige ogni anno faceva risalire al suo azionista di maggioranza. Con l'esigenza indifferibile di ricapitalizzare la banca, che oggi ha un Core Tier 1 solo del 6,2%, difficile che l'abbondante politica dei dividendi possa foraggiare in futuro la Fondazione. Anche perchè l'opera di pulizia dai crediti malati imposta da Banca d'Italia terrà sotto pressione i conti di Carige per altro tempo.
Gli incagli, tenuti in bonis e che consentivano a Carige di fare utili negli ultimi anni e di dare il dividendo alla Fondazione, sono raddoppiati a 1,47 miliardi in un solo semestre e ormai tutti i crediti deteriorati (4,2 miliardi) valgono il 14,8% del totale dei prestiti. Potrà una banca in queste condizioni recuperare valore e giustificare il bilancio gonfiato della Fondazione? Una domanda che a Genova dovrebbero porsi più spesso.
GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTOberneschi giovanni x Berneschi FLAVIO REPETTO FONDAZIONE CARIGE repetto carige ALESSANDRO SCAJOLA E SIGNORA BANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIA
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA…
DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE…
“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…