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PIRELLI, LA CINA È MENO VICINA – IL CDA DEL GRUPPO GUIDATO DA TRONCHETTI PROVERA HA DATO IL VIA LIBERA AL BILANCIO 2024, DICHIARANDO LA DECADENZA DEL CONTROLLO DA PARTE DELLA CINESE SINOCHEM, PRIMO AZIONISTA CON IL 37% (DIRETTAMENTE CONTROLLATA DA PECHINO) – IL VIA LIBERA È ARRIVATO A MAGGIORANZA, CON IL VOTO FAVOREVOLE DI 9 CONSIGLIERI SU 15 -SINOCHEM RITIENE DI AVERE ANCORA IL CONTROLLO E DUNQUE MANTERRÀ IN CONSIGLIO IL SUO DISSENSO – IL NODO DELLO SVILUPPO DEL BUSINESS NEGLI STATI UNITI...
PIRELLI, 'VENUTO MENO IL CONTROLLO DI SINOCHEM'
(ANSA) - MILANO, 28 APR - "E' venuto meno il controllo di Sinochem" su Pirelli. Lo ha deliberato il cda, "ai sensi del principio contabile Ifrs 10, con voto a maggioranza". Il cda ha dunque approvato il bilancio al 31 dicembre 2024 con il voto favorevole di 9 su 15 consiglieri.
Hanno votato contro il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian, Fan Xiaohua, mentre Tang Grace si è astenuta. Il cda proporrà all'assemble degli azionisti la distribuzione di un dividendo per azione di 0,25 euro per un totale di 250 milioni di euro.
Estratto dell’articolo di Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”
Il consiglio della Pirelli è pronto a dare il via libera al bilancio 2024 dichiarando la decadenza del controllo da parte di Sinochem, primo azionista della Bicocca, superando così l’impasse nella governance che lo scorso 26 marzo aveva portato al rinvio dell’approvazione del rendiconto.
Il via libera dovrebbe arrivare oggi a maggioranza, con il voto favorevole del management guidato dal vicepresidente esecutivo, Marco Tronchetti Provera e dal ceo Andrea Casaluci a cui si sono uniti sette consiglieri indipendenti. Sinochem ritiene di avere ancora il controllo e dunque manterrà in consiglio il suo dissenso.
Si tratta comunque di un passo avanti che consente a Pirelli di proseguire con l’attuazione del piano, anche se non sblocca il confronto tra management e azionisti cinesi sulle scelte strategiche.
Il nodo principale riguarda lo sviluppo del business negli Stati Uniti, che rischia di pagare caro la stretta dell’amministrazione Trump sui componenti per auto connesse forniti da produttori cinesi. I Cyber Tyre Pirelli, dotati di sensore per dialogare con la centralina dell’auto, sarebbero soggetti al veto americano per via del ruolo di Sinochem.
[…] È vero che Sinochem rimane con la sua leadership azionaria e che dal punto di vista delle regole contabili perde l’influenza dominante nella governance, ma per le norme Usa sui «connected vehicles» non sarebbe sufficiente a evitare ripercussioni sulla vendita degli pneumatici connessi, che entreranno in vigore tra il 2027 e il 2030.
MARCO TRONCHETTI PROVERA E I CINESI DI SINOCHEM
Da tempo è in corso un confronto tra Milano e Pechino per trovare un punto di equilibrio dopo che Sinochem ha perso poteri in consiglio in seguito all’intervento del governo con il Golden power — su cui è in corso una verifica da parte del comitato di Palazzo Chigi —, creando tensione.
Il mercato scommette da tempo su un possibile riassetto nell’azionariato della Bicocca, dove Camfin si è intanto rafforzata salendo al 26,4%, con l’opzione di arrivare al 29,9 per cento.
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