xi jinping donald trump

LA CINA VEDE IL BLUFF DI TRUMP E RILANCIA: “NON CI PIEGHEREMO ALLE MINACCE DI NUOVI DAZI. COMBATTEREMO FINO ALLA FINE. LA MINACCIA DEGLI STATI UNITI DI AUMENTARE LE TARIFFE È UN ERRORE, CHE METTE IN MOSTRA ANCORA UNA VOLTA LA NATURA RICATTATORIA DEGLI USA" – IL PRESIDENTE USA, CHE IERI HA MINACCIATO ULTERIORI TARIFFE DEL 50% CONTRO PECHINO, RINCULA: “PARLEREMO CON LA CINA, HO UNA GRANDE RELAZIONE CON XI, SPERIAMO CHE RIMANGA” – IAN BREMMER: "XI JINPING NON VUOLE LA GUERRA COMMERCIALE, MA NON INTENDE CAPITOLARE. SAREBBE UN SEGNALE DI DEBOLEZZA INCREDIBILE. PENSA CHE L'OBIETTIVO DI TRUMP SIA FRENARE LA CRESCITA CINESE..." -  LE BORSE ASIATICHE TENTANO IL RIMBALZO: TOKYO CRESCE DEL 6%, MA SINGAPORE TRACOLLA E PERDE L’8,5%. È IL DATO PEGGIORE DAL 2008

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XI JINPING - DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN

CINA, NON CI PIEGHEREMO A MINACCE DI TRUMP SU NUOVI DAZI

 (ANSA)  La Cina afferma che non si piegherà alla minaccia di nuovi dazi da parte di Donald Trump. "Abbiamo sottolineato più di una volta che fare pressione o minacciare la Cina non è il modo giusto per interagire con noi.

 

La Cina salvaguarderà fermamente i suoi legittimi diritti e interessi", ha detto alla France Presse Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata di Pechino negli Stati Uniti

 

DAZI: PECHINO, 'NO A RICATTI USA, COMBATTEREMO FINO ALLA FINE'

MEME SUL CROLLO IN BORSA DOPO LE PAROLE DI TRUMP

(Adnkronos) - La Cina reagisce ai nuovi, ulteriori dazi di Donald Trump accusando gli Stati Uniti di comportarsi "in maniera ricattatoria" e assicurando che "combatterà fino alla fine". Pechino, ha fatto sapere un portavoce del ministero del Commercio, "prenderà con decisione contromisure per salvaguardare i suoi diritti e interessi".

 

"Se gli Stati Uniti insisteranno su questa strada - ha ammonito ancora il portavoce, ribadendo per l'ennesima volta che Pechino è pronto al "dialogo" e che "non ci sono vincitori in una guerra commerciale" - la Cina combatterà fino alla fine"

 

Secondo il portavoce del ministero del Commercio, "l'imposizione da parte degli Stati Uniti delle cosiddette tariffe reciproche sulla Cina è priva di fondamento e rappresenta una tipica pratica di bullismo unilaterale". E ancora: "La minaccia degli Stati Uniti di aumentare le tariffe sulla Cina è un errore dopo l'altro, che mette in mostra ancora una volta la natura ricattatoria degli Stati Uniti".

 

xi jinping donald trump

Quindi il portavoce ha spiegato che le contromisure adottate in risposta di dazi di Trump "cercano di salvaguardare la propria sovranità, la propria sicurezza e i propri interessi di sviluppo, nonché di mantenere l'ordine commerciale internazionale, che è completamente legittimo''.

 

"La Cina ribadisce che nessuno vince in una guerra commerciale e che il protezionismo è un vicolo cieco. Le pressioni e le minacce non sono il modo giusto di trattare" con Pechino, ha concluso il portavoce, prima di esortare gli Stati Uniti a "correggere immediatamente le loro pratiche sbagliate, annullare tutte le misure tariffarie unilaterali, smettere di soffocare l'economia e il commercio della Cina e risolvere le differenze attraverso un dialogo equo basato sul rispetto reciproco".

 

Trump, parleremo con la Cina, ho buone relazioni con Xi

I DAZI DI DONALD TRUMP - MEME BY FAWOLLO

(ANSA) - "Parleremo con la Cina, ho una grande relazione con Xi, speriamo che rimanga": lo ha detto Donald Trump nell'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nello studio ovale. Il presidente ha comunque ribadito la minaccia di imporre il 50% di dazi in piu' a Pechino se entro domani non rimuove le misure ritorsive.

 

Hong Kong, 'dazi Usa sconsiderati minacciano commercio globale'

(ANSA) - Il governatore di Hong Kong, John Lee, ha definito "sconsiderati" i dazi americani, una minaccia all'ordine del commercio internazionale, all'indomani del tracollo del 13,22% del la Borsa dell'ex colonia britannica, il peggiore tonfo dalla crisi delle tigri asiatiche del 1997.

 

CROLLO BORSE

"L'imposizione sconsiderata di dazi colpisce molti Paesi e regioni in tutto il mondo, con enormi aumenti delle aliquote fiscali su una vasta gamma di beni", ha commentato Lee, nel suo briefing settimanale. Sono misure che "sconvolgono l'ordine economico e commerciale mondiale, portando grandi rischi e incertezze al mondo", ha aggiunto il governatore, per il quale il "comportamento spietato degli Stati Uniti danneggia il commercio globale e multilaterale".

 

Lee ha tracciato sette misure chiave per fronteggiare la nuova situazione di incertezza creatasi, tra cui l'accelerazione dell'integrazione di Hong Kong nelle strategie di sviluppo complessive della Cina e il rafforzamento dell'impegno globale con l'espansione della rete economica e commerciale dell'ex colonia stipulando più accordi di libero scambio con altri Paesi ed economie. Inoltre, il governatore ha citato l'avanzamento della trasformazione industriale, il miglioramento di innovazione e tecnologia, la promozione della cooperazione finanziaria internazionale con Hong Kong quale hub finanziario globale, la diversificazione del rischio regionale e la continuazione del supporto alle aziende.

donald trump rassicura wall street - vignetta by ellekappa

 

Borsa di Singapore crolla del 8,5%, mai così male dal 2008

(ANSA) - Lo Straits Times Index (Sti) della Borsa di Singapore ha subito un marcato ribasso oggi, con un calo intraday dell'8,5% all'apertura delle contrattazioni. Si tratta della maggiore perdita registrata dall'indice blue-chip di riferimento dallo storico -8,9% del 24 ottobre 2008, durante la crisi finanziaria globale. Innescato dai timori di una potenziale recessione globale alimentati dalle politiche tariffarie del presidente statunitense Donald Trump, il calo odierno supera anche la contrazione dell'8,4% osservata durante la svendita dei mercati causata dalla pandemia di Covid-19 del 23 marzo 2020.

 

Tokyo a +6% guida rimbalzo in Asia, Taiwan a -4%

donald trump

(ANSA) - La Borsa di Tokyo guida gli sforzi di rimbalzo delle Borse asiatiche, all'indomani dello tsunami abbattutosi sui listini con i dazi globali di Donald Trump e i timori di recessione, mentre i listini di Taiwan (-4,74%) e Singapore (-1,46%) mostrano forti segnali di debolezza. L'indice Nikkei, a dispetto delle nuove tensioni tariffarie Usa-Cina, balza del 6,16%, quasi azzerando il tonfo del 7,8% della vigilia, registrando di gran lunga il miglior risultato della regione, grazie alla designazione del segretario al Tesoro Scott Bessent e del rappresentante al Commercio Jamieson Greer a capo dei negoziati commerciali con Tokyo.

 

EFFETTO DEI DAZI SUL DOLLARO

La maggior parte dei mercati asiatici è in ripresa dopo la sessione volatile e contrastata delle Borse Usa, dato che Trump ha tenuto gli investitori in bilico con commenti contrastanti sui dazi. Anche i leader della Corporate America hanno iniziato a manifestare perplessità sull'azione del tycoon per i danni all'economia e ai mercati finanziari: Larry Fink, il capo di BlackRock, ha ad esempio detto che la maggior parte dei ceo con cui parla pensa che gli Usa siano in recessione.

 

Tuttavia, Trump ha minacciato la Cina di ulteriori dazi del 50% se Pechino non ritirerà le tariffe del 34% di ritorsione sugli Stati Uniti. Il Dragone ha replicato oggi che non accetterà mai la "natura ricattatoria" americana.

 

Shanghai e Shenzhen salgono, rispettivamente, dello 0,68% e dello 0,20%, mentre Hong Kong guadagna l'1,92% dopo il catastrofico -13,22% della vigilia, il peggior tracollo dalla crisi delle tigri asiatiche del 1997. I listini cinesi beneficiano dell'esplicito sostegno della Banca centrale (Pboc) agli acquisti del fondo sovrano Central Huijin, con il ruolo di stabilizzatore nel mercato dei capiti. L'indice Kospi di Seul sale dell'1,6%, quello di Sydney dell'1,7%. Lo Straits Times Index (Sti) di Singapore è negativo dopo l'iniziale rialzo dello 0,6%.

CROLLO BORSE

 

E' ancora notte fonda per il benchmark di Taiwan: -4,74%, dopo il -9,7% della vigilia (il peggior calo di sempre) malgrado la stretta sulla vendite allo scoperto e il sostegno di Banca centrale e di governo alla stabilità dei mercati. Brusco il ritorno agli scambi per tre Borse del sudest asiatico dopo una lunga pausa festiva: il Jakarta Composite è precipitato del 9,19% in avvio, causando lo stop delle contrattazioni di circa mezz'ora.

 

I listini vietnamiti cedono intorno al 5% con i dazi al 46% decisi da Trump. Il Paese vanta il terzo surplus commerciale con gli Usa dopo Cina e Messico: il leader To Lam ha chiesto al tycoon di rinviare i dazi di almeno 45 giorni. A Bangkok, infine, la Borsa cede più del 4%.

trump xi jinping

 

Borsa: l'Europa e Wall Street verso il rimbalzo, future positivi

(ANSA) - Le Borse europee si avviano verso il rimbalzo dopo i tonfi delle sedute precedenti. I future dei principali listini del Vecchio continente e quelli di Wall Street sono positivi, in scia con l'andamento dei mercati asiatici. Gli investitori intravedono spiragli di una tregua sul fronte dei dazi dopo che Donald Trump ha minacciato tariffe aggiuntive del 50%, pur facendo balenare la prospettiva di negoziati con gli altri Paesi.

 

È troppo presto per dire che "abbiamo girato pagina, in particolare con Trump che continua a ventilare l'idea di ulteriori tariffe sulla Cina", afferma a Bloomberg Tim Waterer, capo analista di mercato di Kcm Trade. "Ci sono - aggiunge - ancora molte cose da valutare e una recessione rimane una delle possibilità. Questo mentre gli Stati Uniti continuano a giocare duro con i dazi".

 

IAN BREMMER

«PERICOLOSA ESCALATION TRA STATI UNITI E CINA L’EUROPA SE È UNITA PUÒ SPUNTARE UN ACCORDO»

Estratto dell'articolo di Giuseppe Sarcina per il "Corriere della Sera"

 

L’Unione europea «può parlare con una voce sola [...] e quindi potrebbe spuntare un accordo accettabile con gli Stati Uniti». Ma il vero rischio, avverte Ian Bremmer, politologo americano, fondatore e presidente di Eurasia group, è «l’escalation della guerra commerciale tra Cina e Usa».

 

Che cosa vuole Trump?

«Vuole molte cose che, per altro, non sono compatibili l’una con l’altra. Intanto vuole più industria manifatturiera e più investimenti negli Stati Uniti, causando la fine della globalizzazione. Poi vuole ridurre il deficit commerciale con gli altri Paesi, fino a raggiungere la parità o un surplus a favore degli Usa.

 

dazi tra usa e cina

E ancora vuole usare i dazi come uno strumento per ottenere vantaggi sul piano della sicurezza nazionale, forzando Paesi alleati come Canada e Messico ad allinearsi alle esigenze americane. Nello stesso tempo vuole penalizzare quegli Stati che la Cina usa come sponda per far arrivare alcune merci negli Usa. Infine pensa di poter ricavare risorse dai dazi per ridurre il deficit dei bilancio federale. Ma sono tutti obiettivi contraddittori. Se ne persegui uno, perdi di vista gli altri».

 

[...] Non conta più neanche Elon Musk che immagina un mondo «a dazi zero»?

DETENTORI ESTERI DEL DEBITO USA

«Se guardiamo ai fatti, Trump sta andando nella direzione opposta. Ha appena minacciato la Cina. Gli Stati Uniti hanno imposto dazi del 34% sull’import cinese; Pechino ha risposto con prelievi di pari importo. Ora Trump si dichiara pronto ad aggiungere un altro 50%, se Pechino non ritira il suo 34%».

 

Difficile immaginare che Xi Jinping possa ripiegare...

«Esatto. Il leader cinese non vuole la guerra commerciale, ma non intende neanche capitolare. Sarebbe un segnale di debolezza incredibile. Xi Jinping ora pensa che l’obiettivo di Trump sia quello di frenare la crescita cinese. Tutto ciò mi porta a una conclusione: stiamo già vivendo in un clima di pericolosa escalation tra Cina e Stati Uniti. E una guerra commerciale tra le due maggiori economie del mondo, significa che non ci sarà solo una recessione negli Usa, ma ci sarà una recessione globale». [..]

 

 

LA GUERRA DEI DAZI - VIGNETTA BY GIANNELLII DAZI DI TRUMP - LE ESPORTAZIONI USATWEET SUI DAZI E GIORGIA MELONI MEME SUI DAZI DI TRUMPMEME SUI DAZI DI TRUMP ALLE ISOLE MCDONALD E HEARDgiorgia meloni - meme by vukicCROLLO BORSE