DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Licio Cillis per “la Repubblica”
C'è chi offre il letto a due piazze, schermo da far invidia ai cinema, cibi stellati e bevande a volontà come Singapore e Etihad. E c' è chi si arrangia, proponendo ai passeggeri di comprare in volo, al costo di 100 dollari, i posti liberi adiacenti per trasformarli in un (modesto) giaciglio dove riposare, cuscino e coperta inclusi.
La concorrenza sfrenata nei cieli sta costringendo le compagnie aeree ad aguzzare l'ingegno e trovare mille modi per fare soldi oltre alla mera vendita di un biglietto, che ormai copre solo le spese. E visto che i posti business, quelli che portano utili, vengono scelti sempre meno, si è aperta una sorta di gara all' offerta più stramba purché redditizia.
Ryanair qualche anno fa ha aperto le danze proponendo i "gratta e vinci" a bordo.
Ma via via che le i "ricavi ancillari", quelli che arrivano dalla vendita di tutto ciò che va oltre il singolo posto assegnato, sono stati sdoganati, anche compagnie blasonate hanno fiutato l' affare e si sono arrovellate il cervello per cercare nuovi modi per fare soldi. IdeaWorks, società specializzata nel settore, li ha raccolti e pubblicati in un report. E i risultati sono sorprendenti.
Come l' idea di Tui Netherlands che per incrementare gli acquisti a bordo ha dato spazio allo shopping compulsivo tramite cellulare: la compagnia turistica ha messo a disposizione dei passeggeri delle scatolette hi-tech a cui collegarsi col proprio telefono e ordinare cibo e gadget senza l' intermediazione di hostess o steward. Alla low cost coreana Jeju Air va la palma di miglior idea col minimo sforzo: con 100 dollari un passeggero può acquistare - se libera - l' intera fila dove siede e dormirci sopra. In regalo cuscino e coperta.
C' è anche chi fa le cose in grande e oltre al business degli aerei punta ad allargare lo sguardo al settore immobiliare. Allegiant, altra low cost con sede nella Capitale mondiale del gioco, Las Vegas, scommette su resort e alberghi. Al punto da costruirne uno in Florida, dove venderà direttamente appartamenti (da 650 mila a oltre un milione di dollari l' uno) e offrirà fino a 750 posti in hotel, il tutto in un' area di circa nove ettari. Un' idea cavalcata in passato da nomi illustri dei cieli: Pan Am ci provò in Brasile nell' immediato dopoguerra e poi acquistando il marchio Inter Continental. Lo stesso hanno fatto la United che provò a mettere le mani in Hertz e nelle catene di hotel Westin e Hilton.
In Europa oltre alle idee (per fortuna) rimaste sulla carta di Ryanair, che a più riprese ha tentato di imporre il pagamento di un obolo per usufruire della toilette, nelle ultime settimane è nato il portale di easyJet che fa da intermediario e raccoglie prenotazioni anche per i voli effettuati con altre compagnie gemellate come Norwegian. In questo modo è possibile volare in America e Asia via Londra Gatwick, con un solo biglietto.
Gli introiti in questo caso sono noti e secondo Idea-Works ammontano a 200 mila dollari la settimana. E poi c' è chi ci guadagna nel far attraversare a piedi il confine tra Messico e Stati Uniti. Aeromexico "incoraggia" l' utilizzo del Cross Border Express che altro non è se non un ponte coperto lungo 120 metri che unisce i due Paesi - l' area di San Diego e lo scalo messicano di Tijuana - per 16 dollari. Un sistema rapido per superare in pochi minuti e con controlli "amichevoli", il confine più intasato del mondo, quello di San Ysidro.
Delta, oltre ad aver comprato una raffineria nei dintorni di New York, ha investito i guadagni ottenuti con i bagagli aggiuntivi introducendo una app con cui seguire minuto per minuto la posizione delle proprie valigie.
Il peso dei ricavi ancillari sui bilanci delle compagnie, insomma, è sempre più vincente come dimostrato dal caso Wizz Air, vettore low cost ungherese che nel 2016 ha venduto ai passeggeri 10 milioni e mezzo di barrette di cioccolato e 8,9 milioni di caffè.
Più in generale l' europea Jet2com "sfila" dalle tasche di ogni passeggero circa 42 dollari, contro i 49,9 di Spirit, la prima in classifica, i 22 di Air France-Klm, i 18 di easyJet e i 16 dollari di Ryanair. Anche in Australia c' è spazio per i record: Qantas stima che le carte di credito col proprio marchio rappresentino il 35% di tutti gli acquisti elettronici portati a termine nel Paese dei canguri.
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