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Il risiko bancario non dorme mai, e dopo le parole del neo-presidente della Fondazione Crt, Fabrizio Palenzona (“Nel sistema ci sono ancora possibilità di aggregazione. Le banche in cui siamo azionisti hanno dei manager che devono decidere e fare delle proposte”), si stanno affilando le armi.
L’amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, sta trattando segretamente l’acquisto di MPS, risanato dal Tesoro. L’obiettivo di Castagna è duplice: da un lato, rilevando il Monte dei Paschi, fa un grande favore al governo, che deve liberarsi del bubbone senese. Dall’altro l’acquisizione darebbe una mano a BPM per ingrossarsi e sfuggire alle mire espansionistiche dell’Unicredit del vispo Andrea Orcel (di cui Palenzona è grande amico).
Con MPS in pancia, BPM diventerebbe un boccone meno succulento per la banca milanese. A stappare la bottiglia buona sarebbe anche Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, con il mancato matrimonio Unicredit-BPM, resterebbe la prima banca italiana.
andrea orcelMASSIMO TONONI GIUSEPPE CASTAGNA CARLO MESSINAfabrizio palenzona foto di bacco (3)ANDREA ORCEL CARLO MESSINA fabrizio palenzona foto di bacco (2)Andrea Orcel giuseppe castagna
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