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Ugo Bertone per Libero Quotidiano
cyrill vincent e yannick bollore
Nella guerra tra Fininvest e Vivendi è arrivata l' ora delle Autorità, prima la Consob poi l' AgCom. Ma sul fronte principale, che resta quello di Piazza Affari, la musica non è cambiata: anche ieri sono piovuto gli ordini acquisto in arrivo dal gruppo Bolloré, che hanno spinto il titolo in rialzo del 2,8%. A questo punto la società francese è davvero ad un passo dalla soglia dichiarata del 30%, ovvero in una situazione assai favorevole in vista dei prossimi sviluppo sia che (ipotesi meno probabile) voglia sferrare l' assalto con una prossima Opa.
piersilvio e silvio berlusconi
Oppure, dall' alto della sua posizione di azionista strategica, possa imporre ai vertici del gruppo Berlusconi di trattare un' alleanza industriale che avrebbe a questo punto il sapore di una conquista ostile. Complicata l' ipotesi di un compromesso. Resta la carta di una soluzione scaturita dalla fantasia dei Big: Vincent Bolloré, che non fa mistero di voler trovare un accordo con Silvio Berlusconi, scavalcando Pier Silvio e Marina.
Ma il vecchio amico di un tempo ha respinto le avances. Non mi sono mai occupato di queste cose - ha detto secco Berlusconi - Lascio Mediaset ai miei figli che sono ben capaci di tutelare l' italianità di Mediaset. Salvo poi rincarare la dose: Io non riesco neanche ad immaginare una Mediaset non guidata dalla mia famiglia. Vivendi forse per farci rinunciare alle cause ha deciso un' azione di forza: ci hanno fatto un ricatto, un estorsione.
IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS
LE MUNIZIONI
Almeno in questa fase, insomma, Berlusconi si tira fuori. Forse è pura tattica, per evitare "ricatti" politici sulla pelle delle tv del gruppo. O incroci imbarazzanti. Venerdì, ad esempio, Arnaud de Puyfontaine, braccio destro di Bolloré in Vivendi e Telecom, comparirà in Consob assieme ai rappresentanti di Telecom: i duellanti si troveranno così al cospetto del presidente Giuseppe Vegas, già sottosegretario al governo ai tempi in cui Silvio Berlusconi era presidente del Consiglio.
Lo spirito resta bellicoso, ma le munizioni lasciano a desiderare. Siamo in una strana situazione, non possiamo comprare più del 5% di azioni di Mediaset all' anno, le regole non ce lo permettono - ammette il Cavaliere alla presentazione del libro di Bruno Vespa - Abbiamo già raggiunto questo limite, e quindi i francesi hanno avuto buon gioco ad acquistare il 29 per cento. Per arrivare al 51% spero che quei comitati per la difesa dell' italianità di Mediaset possano portarci a contare su circa il 20% delle azioni.
VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE
Oltre ai comitati, comunqe, la carta migliore sembra quella dei giudici: Abbiamo presentato degli esposti che secondo i nostri avvocati avranno l' approvazione della magistratura e quindi recupereremo quello che abbiamo perso sul mercato.
IL DUELLO
RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO
Il primo duello si terrà venerdì in Consob: Arnaud de Puyfontaine, braccio destro di Bolloré in Vivendi e Telecom, comparirà davanti a Giuseppe Vegas (già sottosegretario del governo Berlusconi) assieme ai rappresentanti di Mediaset che hanno denunciato la presunta manipolazione del mercato. Ma l' arma più potente sembra l' avvio dell' istruttoria decisa dall' AgCom dopo l' esposto presentato da Mediaset in base all' articolo 43 del Testo Unico in cui si fa riferimento alle "posizioni dominanti nel sistema integrato delle comunicazioni": le imprese che registrano ricavi nel settore superiori al 40% non possono conseguire ricavi superiori al 10% nel sistema integrato delle comunicazioni.
Ovvero, è contro la legge il controllo simultaneo di Telecom Italia e di Mediaset. Un argomento forte ma non fortissimo perché Vivendi controlla solo il 24% di Telecom, e l' Antitrust europeo non ha ancora stabilito se basti per scattare la condizione di socio dominante. Nel dubbio, poi, la questione potrebbe accelerare i piani del finanziere brétone. Gli analisti francesi sono infatti propensi a pensare che Telecom sia destinata a finire sotto il controllo di Orange (l' ex Telecom France) che più volte ha considerato "congeniale" l' investimento nella società Italia.
In cambio Bolloré potrebbe acquisire una quota del nuovo polo funzionale alla sua espansione europea. Non molto più incisiva, ai fini della battaglia, potrebbe essere l' esito dell' indagine Consob: difficile che si vada per il momento oltre una multa. Decisioni più "forti", se ci saranno, potrebbero arrivare molto più in là.
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