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Andrea Montanari per Milano Finanza
La certezza è che in autunno, tra metà settembre e inizio ottobre, uscirà in edicola il nuovo Corriere della Sera. Sarà formato «ristretto», come l'inserto domenicale La Lettura e la Gazzetta dello Sport (insomma più simile, come taglia, a La Stampa che a Repubblica), più moderno e molto interattivo.
E probabilmente potrebbe costare 1,50 euro (terzo rincaro del prezzo di copertina dall'agosto 2013), 20 centesimi in più degli altri quotidiani nazionali, a partire proprio dal diretto rivale, la testata del Gruppo L'Espresso.
Questi sono i capisaldi. Ma soprattutto chi lo penserà , disegnerà e, soprattutto, chi lo dirigerà ? Il fatto che ieri durante l'assemblea di Rcs, nessun azionista piccolo o grande e nessun manager (l'ad Jovane si è limitato a un «non mi risulta» che se ne vada, ma solo in risposta alle domande dei giornalisti al termine dell'assise), abbia fatto alcun
riferimento a Ferruccio de Bortoli, al suo lavoro, ai suoi risultati (belli o brutti che siano) e al fatto che l'asset CorSera è quello che da sempre garantisce i margini migliori tra tutti i prodotti editoriali, la dice lunga sul clima di tensione che si è instaurato da mesi tra la direzione e i vertici della casa editrice.
Un segno evidente del cambiamento dei tempi - in passato un riferimento al direttore del quotidiano di Via Solferino non mancava mai - e del cambio di passo che l'azienda intende dare. Del resto questa situazione surreale di guerra fredda della quale tutti sono a conoscenza ma che nessuno vuole ammettere ufficialmente non giova né al CorSera, né al suo direttore (che non molla e non si dimetterà ), né alla redazione, né tantomeno a Rcs.
Così, se ora la Fiat ha preso coscienza della sua forza è plausibile che nel giro di almeno un mese - si attenderà certamente l'esito delle elezioni Europee del 25 maggio - si possa arrivare alla soluzione per il ricambio ai vertici della prima testata italiana per diffusione. Il nome più gettonato da anni è quello di Mario Calabresi, direttore de La Stampa (proprietà Fiat): la sua per alcuni è una volata troppo lunga.
Ma alternative in giro non se ne vedono. Un nome circolato è quello di Roberto Napoletano, direttore del Sole 24Ore ma pare che non abbia fatto del tutto breccia. Al socio Urbano Cairo non sarebbe dispiaciuto Enrico Mentana. Un altro spendibile sarebbe Antonio Polito, fresco però di nomina alla direzione del Corriere del Mezzogiorno. Come scelta interna c'è chi guarda ad Aldo Cazzullo ma la firma piemontese non ha esperienza di gestione. Quindi l'unico resta Calabresi. Poi magari Rcs dovrà cercarsi un nuovo ad.
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