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DIVORZIO ALL'EATALIANA - "NOVACOOP" LASCIA "EATALY" PERCHE' ORMAI VENDE ANCHE PRODOTTI DI MASSA E LEGATI ALLE GRANDE INDUSTRIA - INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA COOPERTIVA ERNESTO DALLE RIVE

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Fabrizio Assandri per La Stampa

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«Per noi l’esperienza in Eataly è stata illuminante e arricchente». Ernesto Dalle Rive, presidente di Novacoop, parla dopo il divorzio consensuale ricordando i tempi belli del matrimonio. «Con Eataly abbiamo capito cosa significa essere dinamici e innovativi e avere un rapporto stretto con il territorio e le eccellenze. A volte, però, anche le storie più belle finiscono».  

 

Come mai?  

eataly torino ex carpanoeataly torino ex carpano

«La nostra filosofia coincide su molti punti, ma siamo giunti alla conclusione che o eravamo in grado di dare a Eataly un contributo maggiore, o tanto valeva procedere in autonomia. Quando abbiamo aperto Fiorfood, il negozio in Galleria San Federico che abbina vendita, somministrazione e libri, vedevamo una contraddizione a restare in Eataly, che per prima aveva sperimentato questo modello. Anche se il grande successo, va detto, l’ha portata a valorizzare i prodotti dell’industria». 

 

Sta dicendo che Eataly ha subito una mutazione genetica?  

«Eataly è votata alle eccellenze, al territorio e alla cultura alimentare, ma abbiamo notato che con il passare degli anni è andata incontro alle esigenze di un consumo sempre più di massa e legato anche ai prodotti della grande industria. C’è stata un’evoluzione dell’offerta, che incrociandosi con una nostra politica di ricerca dell’eccellenza, ha portato a una sovrapposizione». 

Oscar Farinetti Oscar Farinetti

 

Ve lo aspettavate questo cambiamento?  

«Per competere e riuscire a rispondere alle esigenze dei consumatori è evidente che l’ampiezza dell’offerta diventa decisiva». 

 

Ma è un tradimento?  

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«Non direi. Ce ne andiamo, consapevoli che Eataly ha gambe più che solide. Abbiamo preso coscienza che il nostro sostegno concreto a suo tempo determinante, proprio per conoscere la grande distribuzione, oggi non lo è più, perché Eataly può muoversi in autonomia». 

 

È stato davvero un addio senza amarezze?  

ristorante dentro eataly a roma ristorante dentro eataly a roma

«Abbiamo evidenziato la nostra determinazione, Eataly l’ha accolta. Capivano che la nostra presenza o si legava a un protagonismo maggiore nelle politiche della società, ma ci sarebbe stata una certa sovrapposizione, o niente. Delle tre Coop, che detenevano il 40% delle quote, solo Coopalleanza 3.0 mi pare mantenga una presenza, legata ad alcuni progetti comuni. Noi di Novacoop dall’alienazione delle quote abbiamo realizzato una plusvalenza superiore a 10 milioni di euro».