1. TOCCATA E FIGURACCIA DI GIUSEPPE ORSI AD ABU-DHABI. IL ‘’LAWRENCE DI RABBIA’’ DI FINMECCANICA, MESSO AL “BANDO” DAL PREMIER MARIO MONTI, TENTA D’IMBUCARSI AL PRANZO D’AFFARI DELLO SCEICCO MA LE GUARDIE DEL CORPO LO INVITANO FUORI DAL PALAZZO. IL TUTTO SOTTO L’OCCHIO TORVO DI RIGOR MONTIS E DELLA DELEGAZIONE ITALIANA 2. DA APRILE IL GOVERNO DI MONTI-PILATO HA ROTTO I PONTI CON IL MANAGER DI PIAZZA MONTEGREAPPA DOPO L’AVVISO DI GARANZIA RICEVUTO DALL’AD CON L’ACCUSA DI TANGENTI. NONOSTANTE ORSI ABBIA CERCATO IN TUTTI I MODI DI RIAPRIRE UN DIALOGO CON QUELLO CHE È IL SUO PRINCIPALE AZIONISTA. UNA SITUAZIONE A DIR POCO IMBARAZZANTE 3. INTANTO PER IL GRUPPO SFUMA UN’ALTRA COMMESSA NEGLI USA (5 MILIARDI DI DOLLARI)

DAGOREPORT
L'anno nero del presidente e ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi - indagato dalla procura per presunte tangenti, ma lui si è sempre dichiarato estraneo al sistema delle mazzette -, si chiude con un'altra pesante sconfitta sul piano aziendale.

Il gruppo di piazza Montegrappa e la Northrop Grumman, associate nell'impresa, hanno dovuto dichiararsi fuori dalla gara per la fornitura di 112 elicotteri di salvataggio dell'Air Force statunitense.

La notizia, anticipata da "Milano Finanza", ha trovato conferme a Washington dove in queste ore si trova il direttore generale di Finmeccanica, Alessandro Pansa, per un meeting dell'alleanza Italia-Usa.

Una commessa davvero d'oro (5 miliardi di dollari), visti i tempi di crisi, quella sfumata per l'azienda pubblica italiana. E, dunque, anche per i bilanci poveri del governo Monti. Ma nell'Italia dei tecnici appena messi alla porta da Silvio Berlusconi (le dimissioni sono state annunciate dopo il ritiro della fiducia da parte del Pdl), accade anche l'impensabile: da aprile, giorno del primo avviso di garanzia a Orsi, il premier Monti-Pilato e i suoi ministri non comunicano più con il capataz di Finmeccanica. Nonostante quest'ultimo abbia cercato in tutti i modi di riaprire un dialogo con quello che è il suo principale azionista.
Una situazione a dir poco imbarazzante.

L'ultimo tentativo di Giuseppe Orsi di superare la barriera che gli ha stesso Rigor Montis e il suo ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, si è verificato durante l'ultima missione governativa negli Emirati Arabi.

Con un finale alla Totò le Moko che ha messo a dura prova i nervi dei nostri diplomatici.
Grazie ai buoni uffici del sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà, Giuseppe Orsi si sarebbe presentato, pur ufficialmente non invitato, all'incontro a Abu-Dhabi con il principe ereditario e vice comandante supremo delle Forze Armate degli Emirati Arabi. Un appuntamento organizzato dallo sceicco-finanziere Mohamed bin Zayed Al Nahyan.

Il presidente di Finmeccanica avrebbe, sempre secondo il racconto di alcuni presenti, cercato d'imbucarsi anche alla colazione che seguiva i colloqui. Ma a questo punto sarebbero intervenute le forze di sicurezza locali, trascinando l'intruso fuori dal palazzo.
Il tutto sotto l'occhio torvo di Rigor Montis e degli altri componenti la delegazione italiana.

Questi sono gli effetti comici e tragici allo stesso da quando il governo-azionista del gruppo ha deciso d'interrompere ogni rapporto con il suo manager di fiducia. E, va anche ricordato, a indicare Orsi alla guida di Finmeccanista è stato proprio Mario Monti, al debutto nel suo nuovo incarico di premier.

 

 

 

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