DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Da "il Giornale"
Sono 584 le web tv, le televisioni on line del nostro paese: una realtà ormai consolidata, anche se perfino questo settore innovativo è stato colpito dalla crisi, visto che, rispetto al 2011, quan¬do le web tv erano 642, si è registrato un calo del sette per cento. Ma, anche se sono numericamente di meno, le web tv esistenti sono più strutturate, e mostrano un uso ormai molto più con¬sapevole dei nuovi strumenti, dai so¬cial network ai device mobili.
Lo stato di salute dei media su internet e delle tv in particolare è stato analizzato du¬rante il Festival del Giornalismo di Pe¬rugia, dove è stata presentata la ricer¬ca annuale «Netizen», cioè «internet e citizen».
Lo studio,ideato e promosso dall'os¬servatorio e network Altratv.tv, nel 2012 ha registrato 1350 realtà , di cui 584 web tv (contro le 642 del 2011, quin¬di un calo del 7 per cento) e 766 media digitali.
Dalla ricerca, condotta su 400 realtà italiane, emerge che la distribuzione maggiore di web tv è in Lombardia (81), seguita da Puglia (74), Lazio (66) ed Emilia Romagna (50). Il maggior nu¬mero di media digitali sono invece in Puglia (71), seguita da Lombardia (66), Campania, Lazio e Sicilia (65). La pubblica amministrazione conta ben 115 web tv, quelle delle università so¬no 32. «L'ecosistema digitale in Italia è sempre più strutturato, ma si registra una notevole battuta di arresto - spie¬ga Giampaolo Colletti, fondatore di Al¬tratv.
Tv.
C'è un consolidamento di po¬sizioni dominanti, ovvero coloro che hanno investito negli anni stanno rac¬cogliendo i frutti. Altri, invece, sono scalzati fuori. Nel complesso, però, la rete è dinamica e crescono le offerte multipiattaforma e la capacità di inter¬cettare l'utente anche in mobilità , gra¬zie a contenuti digitali su smartphone e tablet».
I network che resistono si struttura¬no maggiormente, si consorziano, ten¬dono ad influire nell'agenda del terri¬torio e ad intercettare community più coese e con investimenti più cospicui. Crescono le realtà con un target verti¬cale (28%), rispetto a quelle di taglio generalista e territoriale (60%). E i pubbli¬ci sono la vera novità , più maturi che in passato: due su tre hanno sopra i 24 an¬ni. Cresce l'intesa con la Pubblica am¬ministrazione: per il 40% c'è riconosci¬mento e collaborazione (rispetto ad un 36% che denuncia indifferenza).
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