GIÀ FINITA L’EUFORIA DELL’EUROVERTICE, MILANO +0,2% - SPREAD STABILE A 422 - VENDITE AUTO IN CADUTA LIBERA, FIAT -23,4% A GIUGNO - VACCARONO LASCIA LA MANZONI PER GOOGLE, AL SUO POSTO M.GHEDINI - RCS: PIENI POTERI A SCOTT JOVANE, STILLI D.G. - PREMAFIN, GERONIMO LA RUSSA SI È DIMESSO PER LE ACCUSE DEGLI INVESTITORI - EUROFIGHTER INVENDUTI? ORSI ABBASSA I PREZZI - BARCLAYS, CAMERON ANNUNCIA INCHIESTA - ANCHE L’EUROPA METTE SOTTO ACCUSA LE TRE DEL RATING - IL PREMIER QATARIOTA COMPRA LA CASA PIÙ CARA DI NY…

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1 - BORSA, SPREAD BTP-BUND CHIUDE STABILE A 422, BALZO FINALE BONOS-BUND
(LaPresse) - Chiude stabile a 422 punti base lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, dopo aver terminato venerdì gli scambi a 424 punti. Il tasso dei decennali italiani sul mercato secondario è al 5,74%. Si allarga invece di 11 punti a 486, con una fiammata finale, il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund. Il rendimento dei decennali di Madrid è al 6,38%.

2 - BORSA, LA GIORNATA:SEDUTA NERVOSA MIB, SVANITA EUFORIA SUMMIT UE
(LaPresse) - Si apre la settimana in cui la Bce potrebbe scegliere di tagliare nell'eurozona il costo del denaro ai minimi di sempre e l'euforia del vertice Ue è già alle spalle. La seduta dei listini del Vecchio Continente termina comunque nel segno dell'ottimismo degli investitori, con le piazze europee che chiudono in positivo, anche se le giornate della Borsa di Milano e di quella di Madrid hanno mostrato un certo nervosismo con ripetuti cambi di segno a ridosso della parità. Piazza Affari chiude in moderato rialzo, con l'indice Ftse Mib che sale dello 0,24% a 14.308,79 punti e il Ftse All-Share che guadagna lo 0,37% a 15.241,59 punti.

Sul fronte obbligazionario rimane più o meno stabile lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, poco sopra quota 420 punti, mentre quello tra Bonos spagnoli e Bund vola sopra 480 punti con una fiammata finale. Con l'indice Ism manifatturiero Ism che mostra a giugno (49,7) una contrazione del settore negli Usa per la prima volta in quasi tre anni, Wall Street procede debole, in ribasso di circa mezzo punto percentuale. In questo contesto, chiusura sopra la parità per le principali Borse europee. L'indice Ftse 100 di Londra sale dell'1,25% a 5.640,64 punti, il Dax di Francoforte avanza dell'1,24% a 6.496,08 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un incremento dell'1,36% a 3.240,2 punti. A Madrid l'indice Ibex sale dello 0,31% a 7.124 punti e ad Atene il Ftse Athex 20 guadagna lo 0,22% a 227,64 punti.

A Milano i bancari chiudono contrastati. Salgono Banca Monte dei Paschi di Siena (+2,19% a 0,2005 euro) e Ubi Banca (+1,17% a 2,6 euro), mentre cadono Intesa Sanpaolo (-1,43% a 1,102 euro), Unicredit (-1,41% a 2,938 euro), Bper (-1,6% a 4,18 euro), Banco Popolare (-0,76% a 1,05 euro) e Mediobanca (-0,52% a 3,456 euro). Sulla parità Popolare di Milano a 0,375 euro.

Tra i titoli in rialzo si segnalano Prysmian (+2,64%), Atlantia (+2,49%), Buzzi Unicem (+2,43%), Tenaris (+1,96%), Campari (+1,55%), Generali (+1,13%) e Lottomatica (+1,12%). Debole la scuderia Agnelli, con Fiat (-0,96%), Exor (-0,3%) e Fiat Industrial (-0,52%). In netto calo Enel Green Power (-2,8%) e Ansaldo Sts (-1,69%).

Bene Eni (+1,13% a 17 euro), che ha firmato con la compagnia indiana Essar un accordo per l'acquisizione del 50% e dell'operatorship di un blocco esplorativo nell'offshore del Vietnam e che ha annunciato la firma di tre contratti di production sharing, assegnati dal governo del Kenya, per tre blocchi nelle acque profonde al largo delle coste del Paese. Fuori dal paniere princiaple, l'incertezza sul riassetto condiziona la galassia Ligresti, con Fonsai (-5,04%), Premafin (-0,2%) e Milano Assicurazioni (-3,31%). Bene Prelios (+5,4% a 0,1328 euro), che ha comunicato la vendita a Berlino di 1.503 unità residenziali da parte di una joint venture partecipata.

3 - FIAT: -23,4% LE VENDITE DEL GRUPPO A GIUGNO
Radiocor - Le vendite del gruppo Fiat Chrysler sono scese a giugno del 23,4% verso un anno prima a 39.387 unita'. E' quanto emerge dai dati resi noti dal ministero delle Infrastrutture. In dettaglio Alfa Romeo segna -29,8%, Chrysler e Jeep Dodge -46,56%, Fiat -24,7% e Lancia -10,2%. Incluse Ferrari e Maserati la flessione e' pari a quasi il 23,5% a 39.421 (rispettivamente -66,07% e -69,39%).

La quota di mercato del Lingotto e' passata dal 30,33% del giugno 2011 (incluse Ferrari e Maserati) al 30,7% del mese scorso. Nei sei mesi il gruppo (incluse Ferrari e Maserati) segna -20,12% a 240.736 con una quota che scende lievemente a 29,57% da 29,71%. In dettaglio le immatricolazioni di Alfa Romeo sono giu' nel semestre del 31,3%, Ferrari del 56,4%, Fiat del 20,56%, Chrysler/Jeep e Dodge del 13,51%, Lancia del 9,41% e Maserati del 76%.

4 - AUTO ITALIA: NUOVO TONFO A GIUGNO, -24,4% LE IMMATRICOLAZIONI
Radiocor - Nuovo tonfo delle immatricolazioni di nuove auto in Italia. A giugno il mercato segna infatti una flessione del 24,42% a 128.388 unita' verso un anno prima secondo i dati comunicati dal ministero delle Infrastrutture. Nei sei mesi la flessione e' pari al 19,73% a 814.179. Il Ministero precisa che a giugno sono stati registrati 333.143 trasferimenti di proprieta' di auto usate (-12,56%) e quindi il volume globale delle vendite (461.531 autovetture) ha interessato per il 27,82% auto nuove e per il 72,18% auto usate.

5 - USA: ISM DELUDE LE ATTESE A GIUGNO
Bluerating - Nuova frenata dell'indice Ism elaborato dall'Institute for Supply Management che a giugno è calato a quota 49,7 dai 53,5 punti di maggio, indicando l'inizio di un nuovo periodo di recessione. La maggior parte degli analisti si attendeva un più contenuto calo a quota 52. L'indice in media nel 2011 è risultato pari a 55,2 punti, mentre l'anno precedente era stato pari a 57,3 punti.

6 - EDITORIA: VACCARONO LASCIA, GHEDINI NUOVO AD DELLA A.MANZONI COMUZZO DIRETTORE GENERALE DELLA CONCESSIONARIA
(ANSA) - Fabio Vaccarono, amministratore delegato e direttore generale della A.Manzoni & C. da marzo 2009, lascia il Gruppo Espresso per assumere un nuovo incarico. Lo rende noto lo stesso gruppo in una nota, rivolgendo ''i ringraziamenti per il buon lavoro svolto in questi anni e i migliori auguri per le nuove sfide professionali che lo attendono''.

La direzione della concessionaria viene assunta da Massimo Ghedini (47 anni), attuale Chief Business and Marketing Officer, che sara' proposto al prossimo Consiglio di Amministrazione quale Amministratore Delegato della A. Manzoni & C. Inoltre, Gabriele Comuzzo (42 anni), che nella Manzoni fino ad oggi ha svolto il ruolo di Chief Operating Officer, assume l'incarico di Direttore Generale. Massimo Ghedini e Gabriele Comuzzo fanno parte del gruppo dirigente di Manzoni dal 2009 e - prosegue la nota - ''hanno partecipato e contribuito incisivamente al rilancio della concessionaria. Ad entrambi gli auguri di successo''.

7 - GOOGLE: FABIO VACCARONO NUOVO COUNTRY MANAGER PER L'ITALIA
Radiocor - Vaccarono e' il nuovo country manager di Google Italia. L'incarico sara' assunto a partire da ottobre. Vaccarono prendera' il posto di Carlo D'Asaro Biondo che ricopriva il ruolo ad interim dopo che, lo scorso gennaio, Stefano Maruzzi aveva lasciato la societa'. Il nuovo country manager di Google arriva dalla concessionaria Manzoni & C. (gruppo l'Espresso) di cui era amministratore delegato. In precedenza aveva svolto diversi incarichi di vertice sempre nel settore dell'advertising, prima in Rcs Pubblicita' e poi nella System del Gruppo 24 Ore.

8 - RCS MEDIAGROUP: PIENI POTERI PER SCOTT JOVANE, RICCARDO STILLI D.G.
(LaPresse) - Rcs MediaGroup comunica che Pietro Scott Jovane ha assunto da oggi i pieni poteri di Amministratore Delegato della Società. Riccardo Stilli viene nominato Direttore Generale di Rcs MediaGroup. Sempre a far data da oggi Roberto Bonalumi assume la carica di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di RCS MediaGroup, introdotta dalla legge 262/2005 e successive modifiche.

9 - PREMAFIN, LA RUSSA E LIBRIO RASSEGNANO DIMISSIONI DA CDA
Reuters - Samanta Librio e Geronimo La Russa hanno rassegnato le dimissioni dal consiglio di amministrazione di Premafin con diverse motivazioni.
Nel caso di La Russa, che era stato nominato nell'ambito della lista presentata dal patto di sindacato di Premafin, in considerazione delle affermazioni rivolte nei confronti dell'intero consiglio di amministrazione dall'azionista Limbo Invest, accuse i cui contenuti non consentono il proseguimento di una serena collaborazione, spiega una nota.

Il 28 giugno scorso Limbo Invest, che fa capo a Paolo Ligresti, aveva chiesto la convocazione di un'assemblea Premafin per la revoca degli amministratori in carica e la nomina di un nuovo Cda. In una lettera inviata alla società e ai suoi consiglieri, Limbo affermava infatti che il Cda aveva compiuto "scelte gestionali erronee e potenzialmente lesive degli interessi di Premafin, oltre che degli azionisti di tutte le società del gruppo".

Le dimissioni di Librio sono motivate con "il progressivo incremento dell'impegno richiesto che rende il mandato di amministratore incompatibile con la propria attività professionale" oltre che con la "sfiducia nei confronti del consiglio di amministrazione in carica dimostrata da parte di diversi soggetti" tra cui gli stessi azionisti.

10 - FINMECCANICA, ORSI PROPONE PREZZO EUROFIGHTER PIÙ COMPETITIVO
Reuters - Aver perso a gennaio la gara da circa 15 miliardi di dollari per il caccia in India brucia ancora al consorzio europeo che produce l'Eurofighter Typhoon e il presidente e Ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi oggi in una intervista al Financial Times dice che bisogna rendere il prezzo del caccia più competitivo. "Abbiamo bisogno di capire che dobbiamo entrare in una arena competitiva e non restare esclusivamente in quella politica", ha detto Orsi riferendosi al fatto che il caccia europeo ha ricevuto inizialmente ordini dai governi di Germania, Italia, Spagna e Gran Bretagna, cioè dei Paesi che partecipano al consorzio.

Il consorzio Eurofighter è composto da Alenia Aermacchi, del gruppo Finmeccanica, dagli inglesi di Bae Systems e dal gruppo ispanico-tedesco Eads.
"Quando noi affrontiamo un mercato aperto, la competitività è essenziale ed è perciò che dobbiamo riorganizzarci" in ordine a trovare "un prezzo competitivo" in rispondenza alla "remuneratività" del prodotto, ha aggiunto Orsi.

Il presidente di Finmeccanica conclude le sue considerazioni sulla capacità di piazzare il caccia europeo sui mercati dei Paesi non aderenti al consorzio dicendo che "dobbiamo approcciare quei mercati con una una attitudine competitiva". Lo scorso gennaio l'Eurofighter perse la gara indiana a vantaggio del francese Rafale prodotto da Dassault.

11 - BARCLAYS, CAMERON ANNUNCIA INCHIESTA PARLAMENTARE SU SETTORE BANCARIO
(LaPresse/AP) - Il primo ministro britannico, David Cameron, ha annunciato l'apertura di un'inchiesta parlamentare sugli standard del settore bancario, che dovrà essere pronta entro la fine dell'anno. L'annuncio arriva a seguito del cosiddetto scandalo Libor nel quale è coinvolta Barclays e che ha portato oggi alle dimissioni del presidente della banca, Marcus Agius. "I cittadini britannici vogliono vedere due cose: vogliono vedere puniti i banchieri che hanno agito in modo improprio e vogliono vedere un sistema bancario in cui le persone possano avere fiducia", ha detto Cameron. Agius resterà in carica come presidente di Barclays finché non sarà nominato il suo successore.

12 - BANCHE: MOODY'S, FITCH, S&P NEL MIRINO DELL'ESMA
(ANSA) - Moody's, Fitch e Standard & Poor's finiscono sotto la lente dell'Esma. L'Autorithy europea per i mercati ha aperto un'indagine, che dovrebbe concludersi per la fine dell'anno, per determinare se i criteri adottati dalle tre principali agenzie di rating per la valutazione delle banche siano stati sufficientemente "rigorosi e trasparenti". Al Financial Times il presidente, Steven Maijoor, ha spiegato perché l'attenzione è così alta: "il rating delle banche è molto importante perché interagisce con i rating sovrani e i titoli di Stato".

Arriva in serata la puntualizzazione di Standard&Poor's: "Saremo lieti di spiegare all'ESMA, nell'ambito del suo programma di ispezioni regolari, i passi che abbiamo preso per massimizzare la qualità, la trasparenza e la coerenza dei nostri rating bancari". "Siamo orgogliosi del forte track record dei nostri rating bancari in Europa come indicatori del rischio di insolvenza", sottolinea in una nota l'agenzia di rating. Lo scorso 21 giugno la scure di Moody's si è abbattuta su tutte le principali banche europee e americane. Quindici in tutto, di cui nove nel Vecchio Continente (Credit Suisse, Deutsche Bank, Bnp Paribas, Credite Agricole, Societé Generale, Hsbc, Barclays, Ubs, Royal Bank of Scotland), cinque negli Usa (Jp Morgan Chase, Morgan Stanley, Bank of America, Goldman Sachs, Citigroup) e la canadese Royal Bank of Canada. La motivazione: una significativa esposizione "alla volatilità dei mercati e a rischi di forti perdite".

Mentre Fitch, a dicembre scorso, ha deciso il downgrade di sette banche: 4 europee (Deutsche Bank, Bnp Paribas, Barclays, Credit Suisse) e 3 americane (Bank of America, Citigroup e Goldman Sachs). Poi, tra maggio e giugno, ha bocciato il rating di 5 istituti greci e di 18 spagnoli. Molte sono le critiche piovute nei confronti delle agenzie di rating finite anche al centro dell'inchiesta della Procura di Trani. Sotto osservazione è finità, soprattutto, Standard & Poor's (indagata per manipolazione del mercato), dopo che a gennaio scorso ha declassato l'Italia di due gradini (da A a BBB+) esprimendo giudizi negativi anche sulle banche.

Tra le carte dei magistrati è finita una mail agli autori del report da parte del responsabile per le banche di S&P, Renato Panichi, che contestava loro di aver espresso giudizi contrari alla realtà sia sul debito sovrano sia sul nostro sistema bancario. Tornando all'Esma, l'Autorità europea indagherà per verificare se Moodys', Fitch e Standard & Poor's avessero "sufficienti risorse analitiche ed esperienza" per assumere quelle decisioni. "Un cambio in blocco del rating non può essere una scusa - afferma Maijoor all'Ft - per prendere le decisioni in meno tempo. E' importante che ciascun rating abbia lo stesso livello di attenzione nei dettagli e nelle analisi".

13 - PRIMO MINISTRO DEL QATAR COMPRA LA CASA PIU' CARA DI NEW YORK
Wall Street Italia - Il premier miliardario del Qatar e' pronto a sborsare una cifra pari a $100 milioni per l'appartamento piu' caro di New York. Il primo ministro, lo sceicco Hamad bin Jassim bin Jaber al-Thani - come riporta il New York Post - ha acquistato il mega attico da due piani ancora in costruzione sulla 57esima strada a Manhattan. Nello stesso complesso di appartamenti "One57" un attico simile e' stato venduto in maggio alla somma record di $90 milioni. Una volta completato, l'edificio in questione sara' un grattacielo da 75 piani che si ergera' sopra l'hoel Park Hyatt (che conta 201 stanze). Sara' alto 306 metri e ospitera' 135 inquilini. I lavori sono iniziati a gennaio 2010 e termineranno nel 2013. Lo sceicco ha intenzione di compare altri quattro appartamenti del complesso immobiliare, per cui la somma totale dell'operazione di acquisto raggiungera' i 250 milioni.

BLACKBERRY CINQUE ANNI DOPO L'IPHONE
C.Ci. per il "Corriere della Sera" - Notava ieri il «Financial Times» che giusto cinque anni fa Apple lanciava l'iPhone, un lasso di tempo sufficiente per mettere seriamente in mora Research in Motion, la società del Blackberry che subito prima dello scoppio della Grande Crisi, nel maggio del 2008, valeva a Wall Street 80 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Oggi ne vale circa quattro, anche meno dopo la seduta di venerdì dove il titolo, quotato al Nasdaq, è arrivato a perdere quasi il 20%, schiacciato da una trimestrale ampiamente attesa ma non per questo meno pesante: -42,7% i ricavi, a 2,8 miliardi di dollari e perdite per 519 milioni. Senza contare l'annuncio di 5 mila licenziamenti. Un anno fa Rim era in utile per 695 milioni. Pesano i conti e pesa soprattutto il warning su «Blackberry 10» il sistema operativo rinviato ai primi mesi del 2013 che doveva essere la carta da giocare al tavolo della sfida mondiale sugli smartphone.

 

 

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