LA GUERRA DELLE PAY TV - GLI SPAGNOLI DI TELEFONICA, CHE HANNO I LORO GUAI CON TELECOM IN ARGENTINA, VOGLIONO STRAPAGARE MEDIASET PER TOGLIERSELA DALLE BALLE IN SPAGNA. E SBARAZZARSI ANCHE DI AL JAZEERA, NON GRADITA AL GOVERNO RAJOY

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Francesco Spini per "La Stampa"

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L’asta per i diritti del calcio e il riassetto di Digital Plus: Mediaset in due partite si gioca il rilancio nel business della pay tv. Mentre a mezzogiorno scatta la consegna delle buste con le offerte per aggiudicarsi la trasmissione delle partite di serie A nel triennio 2015-2018 (e qui l’incognita si chiama Al Jazeera), entra nel vivo la partita a scacchi sulla piattaforma spagnola di pay tv.

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Oggi Mediaset riceverà da Prisa la notifica del contratto con cui ha ceduto a Telefonica il 56% di Digital Plus consentendole di salire così al 78%. Cologno Monzese avrà dunque 15 giorni per prendere una decisione, secondo i patti a suo tempo stipulati: potrà scegliere se restare al 22%, salire al 50%, rilanciare rispetto all’offerta di Telefonica o uscire dalla pay tv iberica. Ma Madrid preme perché Cologno faccia un passo indietro.

Secondo indiscrezioni lanciate dall’agenzia Bloomberg, Telefonica starebbe già trattando con Mediaset per rilevare il suo 22% e ottenere il pieno controllo della pay tv. Pur di convincere il Biscione, starebbe considerando di pagare il pacchetto 350 milioni di euro, riconoscendo un premio del 19% rispetto al prezzo dovuto in virtù dei patti, che impongono la stessa valorizzazione attribuita da Telefonica a Prisa: per Mediaset vorrebbe dire 294 milioni.

al jazeera america x al jazeera america x

Perché offrire di più? Per compiacere il governo, secondo alcune voci, che non gradirebbe la prospettiva di ritrovarsi tra i futuri azionisti anche Al Jazeera, che con Cologno sta valutando - al pari della francese Vivendi - l’ingresso in Premium, la piattaforma italiana che dovrebbe finire in un veicolo in cui Mediaset riunirebbe tutto il suo business nella pay tv, Spagna inclusa.

Il pieno controllo di Digital Plus inoltre darebbe a Telefonica anche un valore aggiunto - in termini di contenuti - nelle sue offerte integrate con Internet e telefono. Fatto sta che sulla partita della pay tv, contrariamente alle abitudini, Telefonica accelera non poco. Per contro un’uscita di Mediaset dal business spagnolo ridurrebbe l’appeal nei confronti di possibili investitori.

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Appeal che dipenderà molto dall’asta che si apre a mezzogiorno: in palio ci sono i diritti tv per i campionati di Serie A di calcio dal 2015 al 2018. Per le 10 e 30 di oggi Mediaset - che si è già aggiudicata i diritti per la Champions - ha convocato un cda per definire l’offerta per cui l’advisor Infront ha garantito alla Lega Serie A un introito di almeno 980 milioni l’anno.

Sarà battaglia con Sky, per aggiungere al pacchetto base A/B di 248 partite per 8 squadre (base d’asta 273 milioni per la prima stagione, poi 274 e 275 per ciascuna delle altre due) il pacchetto D (234 milioni, e poi 235 e 236), dato in esclusiva, e che permette di completare l’offerta con la Roma e altre 11 squadre meno blasonate, per 132 partite.

Ma su quest’ultimo pacchetto «esclusivo» potrebbe entrare in gioco un terzo incomodo: Al Jazeera, che potrebbe replicare quanto fatto all’estero - da ultimo in Francia - dove ha sparigliato il mercato dei diritti tv. Sarebbe un modo per entrare sul mercato italiano e trattare con gli altri operatori.

Insomma, la partita sul calcio è destinata a influire non poco nel riassetto della pay tv di Mediaset che, in cerca di nuovi soci, punta moltissimo sull’esito della gara, per cui sarebbe pronta a offerte pesanti. Oggi, dopo la consegna delle buste in Lega calcio (chissà perché il notaio interverrà in un secondo momento), si conosceranno i duellanti. Per sapere i pacchetti e le offerte occorrerà aspettare ancora qualche giorno.