NON TOCCARE LA MIA “BACHECA” - GLI UTENTI DI FACEBOOK SI INCAZZANO PER L’ENNESIMO RESTYLING DEL SOCIAL NETWORK DI ZUCKERBERG, ASSEDIATO DA GOOGLE PLUS E TWITTER - TRA LE INNOVAZIONI MENO AMATE, LA SELEZIONE DELLE “NOTIZIE PIÙ IMPORTANTI” (LA RILEVANZA NON È DETERMINATA DAGLI UTENTI MA DA UN ALGORITMO) - DUBBI ANCHE SULLO SGRETOLAMENTO DELLA PRIVACY PER L’INTRODUZIONE DELLA "TIMELINE", UNA SEZIONE DOVE È CONSULTABILE, PER ANNI, OGNI TIPO DI INFORMAZIONE INSERITA…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Federico Rampini per "la Repubblica"

"Conservatori"? Non è la prima definizione che viene in mente a proposito degli utilizzatori di Facebook. Eppure siamo insorti in massa per proteggere il passato, il tran tran, le dolci abitudini di sempre: cioè la versione precedente del sito sociale. Non che si siano pronunciati proprio tutti. Sarebbe impossibile, visto che siamo ormai 800 milioni, noi "iscritti" al club di amicizie e dialogo più vasto della terra.

Però quelli che si sono presi la briga di pronunciarsi sull´ultimo restyling del sito sono tassativi: la riforma non s´aveva da fare, è un disastro, è insopportabile. La rivolta affiora sul blog Mashable dove il 75% dei fan di Facebook (abbreviato in Fb per gli amici) dice di "odiare" il nuovo design. Raggiunge punte "bulgare" di consenso, ansi dissenso, sul sito di sondaggi d´opinione Sodahead dove addirittura l´86% condanna senza appello il nuovo volto del sito. Costringe il New York Times a scendere in campo con un commento della firma più autorevole sui siti sociali, David Pogue, anche lui molto scettico su questi cambiamenti.

E tuttavia perplesso e dubbioso anche sulla propria reazione perché, dopotutto, "se non ti piace il cambiamento, forse la tecnologia non è fatta per te". Insomma cos´è successo su Fb? Chi lo usa regolarmente se ne sarà già accorto, le righe che seguono servono ai frequentatori più sporadici e occasionali. Nello spazio dedicato alle notizie segnalate da amici, invece di un semplice scorrimento cronologico ora c´è una selezione "per importanza". Questo evita che spariscano novità importanti, condannate solo perché vecchie di qualche ora o di qualche giorno.

Già, ma ora chi decide che sono importanti? Non voi, un algoritmo. Nel frattempo vi sarete accorti ormai che Fb ha due volti ben diversi, quello che gli altri vedono di te; e quello che gli altri ti segnalano. Un´altra novità riguarda lo scorrimento (sulla fascia a destra) di aggiornamenti in tempo reale su quel che fanno i nostri amici, la musica che ascoltano, i nuovi contatti allacciati: lo consulteranno avidamente i fan più assidui, quelli che passano diverse ore al giorno sul sito, mentre per altri può essere un po´ dispersivo. Molte novità nascono dall´esigenza che sente Fb di reagire all´assedio dei concorrenti.

E´ da Twitter, per esempio, che è venuta l´idea di aprire le proprie esternazioni rendendo visibili a chiunque, amico o no. Da Google Plus è stato preso in prestito un altro dispositivo: ogni volta che metti sulla tua pagina di Fb una novità che ti riguarda, spunta un menù a più opzioni: scegli se renderla visibile ai soli familiari, agli amici intimi, ai colleghi di lavoro, o a tutti. Questo si può fare attingendo alle liste che vi siete fatti, per separare i vari "clan" in cui suddividete i vostri contatti.

Dunque nelle intenzioni degli organizzatori guidati da Mark Zuckerberg tutto ciò dovrebbe renderci la vita più facile, perché allora le reazioni sono state tanto negative? Che la rivolta abbia qualcosa a che vedere con la demografia, e cioè il fatto che nel popolo-Facebook che si avvicina al miliardo, si sta allungando l´età media e gli adulti entrano in massa a riequilibrare il peso dei giovani? In ogni caso il New York Times ci invita alla rassegnazione: se non ci piace il restyling basta aspettare un po´. E ne arriverà un altro.

 

FacebookFACEBOOK ZUCKERBERGLOGO TWITTER MARK ZUCKERBERGGOOGLE PLUS