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SARANNO ANCHE ANTI-DEMOCRATICI, MA ALMENO I CINESI NON CALANO LE BRAGHE DAVANTI AI GIGANTI DELL’HI-TECH (CHE IN OCCIDENTE FANNO QUEL CHE VOGLIONO E NON PAGANO LE TASSE) – IL GOVERNO CINESE HA ORDINATO A JACK MA DI SPACCHETTARE ALIPAY, L’APP CHE GESTISCE OLTRE LA METÀ DI TUTTE LE TRANSAZIONI ONLINE IN CINA – “ANT”, LA FINTECH A CUI FA CAPO ALIPAY, DOVRÀ TRASFERIRE I DATI DEGLI UTENTI IN UN'ULTERIORE SOCIETÀ, UNA JOINT VENTURE PARTECIPATA DA ATTORI STATALI...
Gianluca Modolo per "la Repubblica"
Pechino ordina lo spezzatino. Jack Ma, obbediente, sarà costretto ad accettare. Alipay, la super app tuttofare da oltre un miliardo di utenti lanciata nel 2004 e nata come un sistema di pagamento online che negli anni si è trasformata in una vera e propria banca che gestisce oltre la metà di tutte le transazioni online in Cina, dovrà essere spacchettata.
I regolatori di Pechino avevano già ordinato ad Ant Group - la fintech a cui fa capo Alipay, la società con cui Ma ha saputo rivoluzionare la finanza e i comportamenti dei cinesi, digitalizzando pagamenti e prestiti - di separare in società differenti le attività di Huabei (pagamenti con carta di credito virtuale) e Jiebei (piccoli prestiti non garantiti).
Ora il Partito, in questo ennesimo capitolo della lotta ingaggiata con il miliardario di Hangzhou, vuole tracciare una ulteriore e ancora più netta divisione tra le attività di pagamento e quelle di prestito, oggi integrate in una unica piattaforma. Così Huabei e Jiebei dovranno diventare delle app distinte. Mentre Ant dovrà trasferire i dati creditizi degli utenti, sulla cui base valuta il loro rating, in un'ulteriore società, una joint venture partecipata da attori statali.
Quella mole di dati sulle spese di oltre un miliardo di persone al Partito fa gola. «Il governo ritiene che il potere monopolistico delle Big Tech venga dal controllo dei dati e vuole porvi fine», ha spiegato una fonte vicina ai regolatori di Pechino citata dal Financial Times , che ieri per primo ne ha dato notizia. Alibaba, il colosso dell'ecommerce di Jack Ma, seconda colonna del suo impero, ne ha ovviamente subito risentito in Borsa: meno 4,3% a Hong Kong ieri.
Jack Ma è stato il primo imprenditore hi-tech a finire nel mirino del Partito già a novembre dello scorso anno. Prima con lo stop all'Ipo da record in Borsa per la sua Ant da 31,4 miliardi di euro, e poi con la maxi multa da 2,3 miliardi ad Alibaba per abuso di posizione dominante. La stretta su Ant era arrivata proprio per "colpa" di Huabei e Jiebei. «L'enorme crescita delle attività di prestiti», scrive il quotidiano economico britannico, era «in parte responsabile dell'Ipo» prevista a novembre 2020.
«Le dimensioni di CreditTech - l'unità di Ant che include proprio Huabei e Jiebei - che lo scorso anno ha contribuito a erogare circa un decimo dei prestiti al consumo di tutta la Cina, ha sorpreso e preoccupato i regolatori», continua il giornale. In futuro la nuova società dovrebbe funzionare così: le richieste di prestito degli utenti di Alipay verranno inoltrate a questa nuova creatura a partecipazione pubblica e, soltanto se otterranno il via libera, verranno trasmesse all'app di pagamento per l'erogazione.
Un processo oggi integrato e di fatto istantaneo, domani sarà spezzettato. Nella nuova joint-venture dei dati Ant avrà una quota del 35%, la stessa del Zhejiang Tourism Investment Group, la società dell'omonima provincia dove ha sede il colosso di Ma. Il resto sarà diviso tra azionisti pubblici e privati. Al momento Ma dovrebbe mantenere il controllo operativo, con lo Stato però a supervisionare tutto, ancora più da vicino.
ant group 1
jack ma xi jinping
jack ma
jack ma
jack ma 4
xi jinping e jack ma
ant group alibaba
ANT GROUP - ALIPAY
ant group
ant group 2
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