GUAI GIUDIZIARI SENZA FINI-NVEST – OLTRE AL LODO MONDADORI, SULLA HOLDING DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI PESA ANCHE IL CONTENZIOSO SULL’EX EDILNORD CON L’INPDAP DA 8,3 MILIONI

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Tra le vertenze che pesano sull'ultimo bilancio della Fininvest non c'è solo quella sul lodo Mondadori, balzata agli onori delle cronache in settembre dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso della famiglia Berlusconi fissando in circa 500 milioni di euro la somma dovuta alla Cir e tornata di attualità proprio oggi con una nuova richiesta di 30 milioni avanzata dalla holding di Carlo De Benedetti.

Sui conti della holding capogruppo del Biscione, che ha chiuso il 2012 con una perdita di 193 milioni che ancora non sconta il maxi risarcimento alla famiglia De Benedetti, grava anche la vertenza, tuttora aperta, sulla ex Edilnord. Quest'ultima è la "storica" società attiva nel settore immobiliare, fondata nel 1963 dall'allora ventisettenne Silvio Berlusconi per costruire Milano 2 e più volte passata di mano negli ultimi cinquant'anni.

All'inizio degli anni '90, il controllo è stato ceduto al fratello dell'ex premier, Paolo, salvo poi ritornare successivamente in capo a Fininvest, che nell'estate del 2001, quando alla presidenza del Consiglio c'è proprio Silvio Berlusconi, venderà Edilnord (poi diventata Ground immobiliare Spa) per 425 miliardi di vecchie lire alla Pirelli real estate (poi diventata Prelios) di Marco Tronchetti Provera. Un manager, quest'ultimo, in quel periodo all'apice del successo poiché alle prese con l'acquisizione di Telecom Italia, successivamente rilevata per la quota di maggioranza da Telco, la cassaforte ora controllata dalla spagnola Telefonica.

Il problema è che la società rilevata da Tronchetti trascina con sé un contenzioso: nel 2006, cinque anni dopo il passaggio di mano, l'Inpdap, l'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica con cui nel 1996 era stato raggiunto un accordo per la gestione di alcuni immobili, cita in giudizio Edilnord davanti al tribunale di Roma e segnala il dossier alla Procura lombarda della Corte dei conti per alcune presunte "gravi inadempienze contrattuali concernenti gli obblighi di rendicontazione degli importi dovuti per oneri condominiali, dei quali esigere il pagamento da parte dei conduttori".

In sostanza, l'Inpdap contesta a Edilnord la "mala gestio del patrimonio immobiliare dell'Istituto previdenziale". E chiamata a risponderne, e quindi nel caso ce ne fosse bisogno a mettere mano al portafogli, in base agli accordi stipulati con la ex Pirelli real estate nel 2001, è la Fininvest, nel 1996 azionista di riferimento della società attiva nel settore immobiliare. Il tribunale di Roma, nel 2010, dà ragione all'Inpdap e condanna la Edilnord a risarcirla per 8,3 milioni.

Analoga decisione per la Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Lombardia, che, con sentenza del 13 luglio del 2011, stabilisce che la società confluita nel gruppo Pirelli debba pagare 7,2 milioni all'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica. Su quest'ultimo prezzo, la holding della famiglia Berlusconi ha già ottenuto un bello sconto: come spiega l'ultimo bilancio della Fininvest spa, "dopo le due sentenze di condanna relative alla vicenda emesse dalla Corte dei conti e dal tribunale, nel 2012 la Corte dei conti, accogliendo l'istanza di definizione agevolata avanzata dalla garantita Edilnord Gestioni spa, ha disposto la chiusura della vertenza a fronte di un pagamento di 1,44 milioni, ridotto di circa l'80 per cento rispetto a quanto stabilito in sentenza".

Ma chiuso il contenzioso con la Corte dei conti, resta ancora aperto quello con il tribunale, rispetto alla cui sentenza la Fininvest ha già fatto ricorso in appello. La relativa udienza si terrà nel 2015, ma la capogruppo del Biscione nel bilancio del 2012 fa sapere che, "pur confidando che anche la Corte di Appello condividerà le valutazioni svolte dalla Corte dei Conti", non ha ritenuto "di procedere a una riduzione del fondo rischi, che rimane fissato in 10,45 milioni".

Prevale così un approccio prudente. Lo stesso che emergeva dalla "riserva vincolata a esito contenzioso Cir", pure presente nel bilancio del 2012, per un importo di 409,1 milioni, coincidente con la somma già pagata alla holding della famiglia De Benedetti al netto delle tasse. Dopo la sentenza della Cassazione, il maxi risarcimento da 500 milioni per il lodo Mondadori dovrebbe "scaricarsi" sul conto economico, pesando come un macigno sull'ultima riga del bilancio del 2013 della Fininvest. C'è da scommettere che Berlusconi e i suoi cinque figli, che insieme controllano la cassaforte prima azionista di Mediaset, sperino che la vertenza sulla ex Edilnord abbia un esito diverso.

 

 

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