aeroporto venezia

I FRANCESI PLANANO SU TESSERA. DISFIDA SULL’AEROPORTO DI VENEZIA A COLPI DI OPA: DA UNA PARTE L’EX PROPRIETARIO (SOSTENUTO DA UN FONDO DI PARIGI), DALL’ALTRA L’ATTESA CHE ANCHE I BENETTON (ATTRAVERSO ATLANTIA) SCENDANO IN CAMPO E FONDERE GLI SCALI VENETI CON AEROPORTI DI ROMA

 

Gianluca Baldini per la Verità

 

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Anche Save, la società che gestisce l' aeroporto Marco Polo di Venezia, finirà in mani straniere? Speriamo di no. Fatto sta che Enrico Marchi e le sue società - Giovanni Marchi e Aprile - hanno concluso - come la Verità ha già raccontato - un accordo con Andrea De Vido relativo all' assetto azionario di Finint, gruppo che, tra l' altro, controlla società Save e Banca Finanziaria Internazionale. Quello che si è interrotto ieri tra Marchi e De Vido era un sodalizio che è andato aventi per decenni.

 

L' accordo, spiega una nota diffusa, prevede l' acquisto, da parte delle società Giovanni Marchi ed Aprile, del 50% di Finint di proprietà, diretta e indiretta, di Andrea De Vido, che uscirà così dall' azionariato. Ma qui viene il bello. Subito dopo la stipula dell' accordo, Enrico Marchi e le sue controllate ne hanno siglato un altro con due fondi infrastrutturali europei - gestiti da Deutsche asset management e InfraVia capital partners - per la vendita della partecipazione di controllo di Save ad una società di nuova costituzione. Il nuovo gruppo sarà partecipato da Enrico Marchi e dai fondi gestiti dai due fondi.

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In tutto questo, Star Holdings, controllata indirettamente da Morgan Stanley infrastructure, si è impegnata a vendere la sua partecipazione indiretta in Save, simultaneamente e subordinatamente al completamento dell' operazione. In questo modo la nuova società dovrà lanciare un' offerta pubblica di acquisto obbligatoria su Save al prezzo di 21 euro per azione, un prezzo non troppo invitante visto che ieri sera la società ha chiuso a Piazza Affari a quota 21,9 euro segnando una crescita del 7,93%.

 

«Siamo molto soddisfatti per l' accordo raggiunto con il fondamentale supporto delle prime due banche del Paese», ha commentato Enrico Marchi. «Si è trattato di un passo fondamentale per una realtá nata oltre 30 anni fa, che è cresciuta fino a diventare un operatore finanziario, e oggi anche una banca che anno dopo anno sta consolidando il proprio posizionamento nell' investment banking.

ANDREA DE VIDO ED ENRICO MARCHI ANDREA DE VIDO ED ENRICO MARCHI

 

FAMIGLIA BENETTON FAMIGLIA BENETTON

<Durante la definizione del nuovo corso, abbiamo riscontrato un grande interesse per la più rilevante delle partecipazioni di Finanziaria Internazionale, Save. Dopo Morgan Stanley, che ringrazio per la collaborazione di questi anni abbiamo trovato in InfraVia e Deutsche asset management i migliori compagni di viaggio possibili per intraprendere un nuovo percorso di sviluppo, sempre nel solco di un progetto industriale già ben noto e definito: far crescere il sistema degli Aeroporti del Nord Est forte, indipendente, al servizio del territorio che rappresenta. Il mio impegno è stato, tra l' altro, quello di garantire continuità al management e di tenere a Venezia la testa del sistema degli aeroporti del Nord-Est», ha commentato Enrico Marchi.

AEROPORTO VENEZIAAEROPORTO VENEZIA

 

Adesso, però i riflettori sono tutti puntati su Atlantia che detiene una fetta importante di Save, il 22%. Il presidente Fabio Cerchiai, in occasione di un convegno a Vicenza, aveva spiegato che l' asse aeroportuale Roma-Vicenza-Venezia «teoricamente sarebbe un bel completamento sotto tanti profili e un' alleanza potrebbe essere vista come un progetto industriale importante, ma spetta al socio di maggioranza fare le sue scelte. Per decidere se aderire o meno all' Opa. Bisogna conoscere i termini. Ora vedremo se quello che leggiamo su giornali corrisponde a realtà. Faremo le nostre valutazioni quando conosceremo bene i dettagli dell' operazione. Serve saggezza».

Fabio Cerchiai ADS Fabio Cerchiai ADS

 

La verità è che, sebbene nessuno se lo auguri, quest' Opa potrebbe rischiare di diventare dolorosa come quella che venne messa in piedi per Parmalat e che, alla fine, nonostante le parole di Marchi, Save possa finire in mani straniere con i due fondi di investimento che fanno la voce grossa in termini di capitale azionario.