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Irene Maria Scalise per "Affari & Finanza - la Repubblica"
Corse condivise, una sola applicazione per auto, bike e car sharing, separatori di sicurezza: il mondo dei tassisti si rinnova per vincere l'emergenza Covid.
Cosa hanno in comune turisti, businessmen e tanti cittadini di ogni età? Quelle app sul telefonino, chiamale se vuoi Free Now, Wetaxi, Digitaxi, Apptaxi, Chiamataxi, che portano senza stress e attese il taxi sotto casa e permettono ai clienti di pagare (volendo) direttamente dalla app. Nate in sordina, e al netto della pausa Covid, le app di prenotazione sono sempre più diffuse.
Esempio virtuoso è quello di Wetaxi ideato nel 2017 al Politecnico di Torino in collaborazione con i radio taxi locali. Spiega il fondatore e ad Massimiliano Curto: «Wetaxi scommette sulla collaborazione e la sua piattaforma si distingue grazie alla capacità di coniugare due ingredienti fondamentali, che troppo spesso viaggiano su corsie opposte, come la tutela e l'innovazione. Un binomio su cui vogliamo fare la differenza rispetto ad altre iniziative. Tra i benefici offerti la tariffa massima garantita, il taxi condiviso che permette ai passeggeri un risparmio sino al 50%, ai tassisti di guadagnare di più e la possibilità di pagare con tanti metodi, tra cui Satispay, anche direttamente a bordo».
Quando è nata Wetaxi era limitata a una singola città e collegava solo 1.400 tassisti: «Ora uniamo 22 città e 6 mila operatori e nel primo semestre 2021 lanceremo altre 18 nuove città, la crescita di Wetaxi nell'ultimo trimestre del 2019 era stata del 300% e il transato 2019 pari a 3 milioni e mezzo di euro mentre nel 2020, nonostante la crisi, la crescita è stata del 250%».
Questi i mantra: «Tutela verso passeggeri, tassisti e radiotaxi e innovazione nei confronti della futura mobilità urbana, per poter affrontare nuove sfide ed essere più competitivi». Il Covid ha ovviamente assestato un brutto colpo alla categoria: «La crisi è stata intorno al 75% - precisa Curto - ma noi abbiamo reagito proponendo a molti operatori un'assicurazione Covid, dei divisori personalizzati e naturalmente invitando alla sanificazione delle auto ma soprattutto agendo insieme alle radiotaxi e ai tassisti, attraverso un modello collaborativo unico, attraverso il quale oggi possiamo aiutare un settore in difficoltà».
Il cliente tipo? «Fortemente tecnologico, tra i 35 e i 50 anni e poi la clientela business a cui è riservata Wetaxi Biz».
Dal 2015 è attiva Free Now. Racconta Andrea Galla, country manager Free Now Italia: «Noi siamo un gruppo internazionale nato come My Taxi che serve nel mondo 45 milioni di utenti in 16 mercati e unisce 900 mila driver, in Italia abbiamo 4500 driver di cui 2800 su Roma e 1200 su Milano».
Di più: «Già gestiamo diversi milioni di corse ma l'idea a cui stiamo lavorando è di rendere il servizio orizzontale inserendo in una sola app anche car sharing, bike sharing e monopattini come "user experience" perché ogni utente ha necessità differenti e deve avere una soluzione sempre valida a seconda del momento».
Per i tassisti è prevista la massima libertà di associarsi ad altre app: «Noi ci siamo già rivolti con successo all'Antitrust ma l'idea è che il tassista sia libero e può lavorare con chi vuole».
Il target di clientela di Free Now? «Essendo una app internazionale il 30% sono stranieri che ci conoscono perché ci usano in altri paesi mentre il 45% è business». Anche per Free Now il Covid ha cambiato lo scenario: «Nel primo lockdown abbiamo avuto un crollo del 90% delle corse poi in settembre c'era stata un'ottima ripresa ed ora siamo al 50% in meno ma naturalmente stiamo sensibilizzando tassisti e clienti all'uso in massima sicurezza grazie anche al nuovo servizio "taxi più schermo" da scegliere al momento della prenotazione».
La crisi non sembra spaventare il debutto a Roma di una nuova app "Chiama Taxi 06 06 09". La descrive Enrico Stefàno presidente della commissione mobilità: «Stiamo lavorando a diretto contatto con i tassisti e il login verrà effettuato utilizzando le credenziali fornite da Roma servizi per la mobilità e permetterà un monitoraggio continuo dello stato del servizio».
La app più longeva? ItTaxi, Spiega Chiara Duca, System Integration & Application Development: «Siamo attivi dal 2010 in 78 città, la nostra è la app sviluppata dai Radio Taxi ed ha una flotta di 12 milioni e abbiamo raggiunto il milione di clic nell'applicazione. Permette di memorizzare le tratte abituali e si può conoscere in anticipo il costo».
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