L'UCRAINA E LA PATRIMONIALINA AFFONDANO PIAZZA AFFARI (-1,2%) - SPREAD SU A 187 PUNTI - A2A CROLLA (-3,9%) SUI CONTI 2013 - SI SALVANO MPS (+2%), SUI RUMOR DI NUOVI SOCI, E SAIPEM (+1%) COL CONTRATTO CON GAZPROM

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Carlotta Scozzari per Dagospia

Venerdì da dimenticare per la Borsa Italiana, con l'indice Ftse Mib che ha chiuso la settimana a 20.346,57 punti, in flessione dell'1,19 per cento. Sul listino nostrano hanno pesato fattori comuni alle altre Borse e quindi in primo luogo le rinnovate tensioni in Ucraina, senza tralasciare un po' di prese di profitto dopo la corsa dei mercati azionari degli ultimi giorni.

Ma hanno pesato anche fattori specifici, come le preoccupazioni degli investitori per l'innalzamento, già annunciato dal premier Matteo Renzi, della tassazione sulle rendite finanziarie, che dovrebbe passare dall'attuale 20 al 26% (con l'eccezione dei titoli di Stato, per i quali resterà ferma al 12,5 per cento); la cosiddetta "patrimonialina". Nel frattempo, anche lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi, un po' il barometro del rischio e della paura che si respira sui mercati, ha ripreso ad alzare la testa e si è portato a 187 punti.

All'interno di un Ftse Mib quasi completamente colorato di rosso, Monte dei Paschi si è distinta in positivo, con un balzo del 2,03% in scia alle indiscrezioni secondo cui il fondo americano Jc Flowers sarebbe interessato a rilevare il 20% della banca guidata da Fabrizio Viola e presieduta da Alessandro Profumo.

E sempre a proposito di fondi americani, il colosso del risparmio gestito Blackrock, il 7 marzo scorso (ma l'operazione è stata annunciata oggi tra gli aggiornamenti sulle partecipazioni di Consob), è salito al 5,25% di Unicredit, diventandone primo azionista assoluto davanti ad Aabar e Pamplona. Intanto, oggi a Piazza Affari la banca guidata da Federico Ghizzoni, tra le italiane la più esposta all'Ucraina, ha ceduto l'1,44 per cento.

Sempre all'interno del settore del credito, peggio hanno fatto Ubi (-3,34%) e Intesa Sanpaolo (-2,8 per cento). In forte calo A2a (-3,9%), che proprio oggi ha annunciato di avere archiviato il 2013 con un utile netto a 62 milioni di euro, che, a causa delle svalutazioni di alcune attività, si confronta con il dato positivo di 260 milioni del 2012.

Flessione decisa anche per le società del lusso e della moda Ferragamo (-3,4%) e Yoox (-3,02 per cento). Tra i pochissimi titoli in positivo, da segnalare Saipem (+1,01%), grazie al contratto da 2 miliardi di euro con Gazprom per la costruzione del primo tratto del gasdotto sottomarino South Stream.

 

SEBASTOPOLI PRO RUSSIA E KIEV CONTRO SAIPEM ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA