LIBOR-TACCI TUA/2 - CERTO, LO SCANDALO DEI TASSI MANIPOLATI FARÀ MALE A ROMNEY, CHE VA A BRACCETTO CON WALL STREET - MA RISCHIA DI COLPIRE ANCHE OBAMA E LA SUA OPPOSIZIONE ALLO STRAPOTERE DELLE BANCHE: IL SUO MINISTRO TIM GEITHNER, INFATTI, NON AVREBBE FATTO SCATTARE L’ALLARME SULLA TRUFFA QUANDO ERA PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE DI NEW YORK…

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Mario Platero per "Il Sole 24 Ore"

Anche se il danno complessivo in termini di risarcimenti richiesti per lo scandalo Libor ammontasse ai 40-50 miliardi di dollari, come stimano alcuni esperti, il caso sarà molto difficile da provare. E forse solo una frazione di quell'ammontare sarà risarcita con un danno minimo per le istituzioni finanziarie.

Diverso è se si parla dell'impatto politico. Da ieri lo scandalo Libor si è esteso in modo ormai completo alla politica, alla campagna elettorale, con repubblicani e democratici a puntare ciascuno il dito sugli altri. Ad esempio, dietro la difesa strenua dei giorni scorsi del segretario al Tesoro Tim Geithner, con tanto di documentazione che risale al 2008 in cui dimostrava che lui già allora come Presidente della Fed di New York aveva avvertito la Banca d'Inghilterra di un problema Libor, non c'è soltanto l'esercizio intellettuale - o la baruffa - a seconda dei punti di vista, fra responsabili del controllo delle regole finanziarie.

C'è piuttosto l'obiettivo di evitare che l'intera impalcatura su cui Barack Obama ha costruito una buona parte della sua campagna elettorale contro Mitt Romney - l'attacco alle leggerezze finanziarie, sia sul piano ideologico che su quello personale - crolli, visto che poi la sua amministrazione potrebbe aver chiuso un occhio e forse pure quell'altro davanti a irregolarità finanziare conosciute.

Per «distrarre» ieri i democratici hanno invece riportato alla ribalta delle cronache l'imminente viaggio di Romney a Londra. Romney infatti sarà a Londra alla vigilia dell'inaugurazione delle Olimpiadi e parteciperà a una raccolta fondi per la sua campagna elettorale, finanziata guarda caso da molti finanzieri americani residenti in Inghilterra sospettati di aver partecipato o di essere stati beneficiati dalla manipolazione dei tassi Libor.

Per Romney è difficile cambiare programma. E questo sviluppo ai margini delle Olimpiadi che, fra il suo passato di organizzatore olimpico e la moglie che compete con un suo cavallo, doveva essere un momento trionfale, si sta trasformando in un incubo politico: il presidente del comitato d'onore per la sua raccolta fondi londinese era Bob Diamond, l'amministratore delegato di Barclays, costretto alle dimissioni per lo scandalo Libor. Questo conferma secondo i democratici, la vicinanza di Romney ai «banditi del capitalismo» come ci ha detto un fervente sostenitore di Obama.

Ma i dubbi ora riguardano anche la campagna Obama, con i repubblicani anche loro all'attacco: come mai da segretario al Tesoro Geithner non ha fatto scattare l'allarme pubblico? In un'intervista, in una audizione in Parlamento, in un articolo? Come mai dal 2008 a oggi non si è mosso? Per collusione con il sistema finanziario? Perché tutti i politici vogliono mantenere buoni rapporti con Wall Street e con la City?

E ovvio che se non vi saranno risposte convincenti, la prossima linea d'attacco sarà la credibilità della campagna anti Romney che poggia sull'utilizzo da parte del candidato repubblicano di paradisi fiscali come le Cayman Island o le Bahamas per i suoi conti personali. O sulla decisa convinzione che le istituzioni finanziarie non debbano essere sommerse da troppe regole.

 

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