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Bennewitz per "la Repubblica"
Lo scontro si era consumato a Ferragosto, ma con l'arrivo dell'inverno le tensioni tra la famiglia Malacalza e Marco Tronchetti Provera si sarebbero raffreddate. Alla fine della scorsa settimana il numero uno della Pirelli e gli industriali genovesi si sono incontrati per fare il punto sulla situazione e se è presto per parlare di pace, senza dubbio è iniziato il disgelo che potrebbe portare i due azionisti forti di Camfin a gettare le basi per un nuovo accordo.
Teatro dell'incontro tra Vittorio Malacalza e Marco Tronchetti Provera sarebbe stato la foresteria di una grande banca milanese - le indiscrezioni indicano l'Unicredit di Federico Ghizzoni - che ha fatto da mediatore tra i due soci. L'incontro sarebbe stato cordiale, con toni molto diversi rispetto a quelli usati da entrambe le parti negli ultimi mesi.
Resta che la situazione è delicata e trovare una nuova composizione degli interessi tra i due azionisti non sarà facile. I Malacalza che in passato avevano scelto di fare il socio di minoranza, delegando l'intera gestione a Tronchetti Provera, questa volta potrebbero siglare un nuovo accordo con il numero uno della Pirelli solo dopo aver messo nero su bianco una serie di garanzie, che non è detto che il patron della Bicocca sia disposto ad accettare.
Un simile contatto tra le parti era stato organizzato dai legali dei due soci a metà ottobre, ma ancora prima di sedersi a un tavolo Tronchetti e Malacalza erano tornati nuovamente a dividersi in vista del consiglio di Camfin, che avrebbe dovuto approvare il bond da 150 milioni convertibile in azioni Pirelli.
Il prossimo week end scadrà invece l'esclusiva tra Tronchetti Provera e i fondi Investindustrial di Andrea Bonomi e Clessidra di Claudio Sposito per trovare un accordo con i Malacalza. Ma Tronchetti ha preferito muoversi da solo e inoltre c'è chi sostiene che il numero uno della Bicocca abbia in corso contatti anche con il finanziere belga Albert Frère.
Ne discende che se l'incontro tra Malacalza e Tronchetti evolvessero in qualche forma di trattativa, questo farebbe venir meno qualsiasi accordo tra il numero uno della Pirelli e i fondi di private equity. Del resto un condominio fatto di soci industriali e fondi istituzionali avrebbe senso solo se ci fosse la necessità di reperire ingenti risorse finanziarie, ma non è questo il caso visto che i Malacalza hanno un grande liquidità e come ribadito più volte sarebbero pronti a investirla nel gruppo che controlla la Pirelli con una logica industriale.
VITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZA
Federico Ghizzoni Unicredit
ANDREA BONOMI
CLAUDIO SPOSITO
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