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Vittoria Puledda per "La Repubblica"
Giallo sulla fusione Fonsai-Unipol e, più in generale, sui rapporti tra la famiglia Ligresti e Mediobanca. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Adnkronos, infatti, agli inquirenti della Procura di Milano sarebbero state consegnate email intercorse tra Mediobanca e il gruppo Ligresti: dieci anni di una fitta corrispondenza, sequestrata dalla Guardia di Finanza e poi consegnata agli inquirenti di Milano.
Secondo la ricostruzione dell'agenzia di stampa si sarebbe trattato di materiale acquisito quasi incidentalmente, nell'ambito del sequestro del server di Piazzetta Cuccia relativo all'inchiesta su Mps, più in particolare sulla vicenda del Fresh. Nel maggio scorso, come noto, furono acquisiti materiali presso varie banche, Piazzetta Cuccia compresa. E a quel punto, scrive ancora l'Adnkronos, «con un sofisticato sistema di ricerca informatica» è stato estratto lo scambio di missive tra il gruppo bancario e i vertici di Fonsai.
«Non ho alcun elemento per poter confermare la notizia - dice Mario Zanchetti, avvocato difensore di Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca - e così come l'ho letta contiene elementi che non mi sembrano credibili». Nagel era stato interrogato dalla Procura di Milano, nel luglio scorso, in seguito al ritrovamento del famoso "papello" siglato da Nagel sotto i desiderata milionari della famiglia Ligresti, nell'ambito dell'operazione Fonsai-Unipol e che il banchiere avrebbe siglato appunto per un "gesto di compassione" e solo per presa visione. Le indagini sono ancora in corso.
Ma ieri l'Adnkronos ha scritto anche di un altro aspetto, legato al futuro gruppo assicurativo: secondo l'agenzia infatti i derivati di Unipol sarebbero entrati nel mirino di Procura e Consob.
Aspetti contabili - rilevanti non solo formalmente ma anche economicamente, scrive ancora Adnkronos - su cui la Procura di Milano avrebbe chiesto la collaborazione dell'ufficio Analisi quantitative della Consob. Anche in questo caso, la società cade dalle nuvole: «Non c'è alcunché da commentare. Unipol è tranquilla di aver agito nel pieno rispetto delle procedure e delle normative», scrive la società in una nota a chiarimento.
Secondo la ricostruzione dell'agenzia la voce presente nel bilancio proforma non sarebbe "sufficientemente chiara" e il rischio è che si possa prefigurare l'ipotesi di aggiotaggio, relativo al fatto di aver divulgato notizie false. Ipotizzando che i dati presi come base per la fusione non rappresentino correttamente lo stato dei conti Unipol, è la considerazione, anche i rapporti presi come base per la fusione con le compagnie del gruppo Ligresti sarebbero non corretti.
La Consob aveva contestato nello scorso dicembre la non conformità del bilancio 2011 e della semestrale 2012, in base ad alcuni principi contabili internazionali (Ias). L'Ufficio delle analisi quantitative sta ancora svolgendo approfondimenti sul portafoglio titoli strutturati.
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