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IL MES COME LA PEPERONATA: OGNI TANTO SI RIPROPONE – ALL’EUROGRUPPO I MINISTRI DELLE FINANZE SONO TORNATI A FARE PRESSIONI SU GIORGETTI PER SPINGERE ROMA ALLA RATIFICA DEL FONDO SALVASTATI - L’ITALIA È L’UNICO PAESE CHE MANCA, E BLOCCA LA CREAZIONE DEL COSIDDETTO “BACKSTOP”, LA RETE DI SICUREZZA PER LE BANCHE UE – SALVINI SUBITO INTERVIENE: “NON LO RATIFICHEREMO MAI, È UN CAPPIO AL COLLO”. MA È QUESTIONE DI TEMPO: IL PROSSIMO ANNO SCADRANNO I TERMINI PER L’ATTUAZIONE DEL PNRR, SU CUI L’ITALIA È IN RITARDO, E L’EUROPA POTREBBE CHIEDERE UNO “SCAMBIO”
SALVINI, LA LEGA NON RATIFICHERÀ MAI IL MES
(ANSA) - "Mes? No! Il Parlamento, grazie anche alla posizione ferma della Lega che ha sempre combattuto il Mes sin dai tempi di Monti, ha già respinto il tentativo dell'Ue di metterci questo cappio al collo.
Dalla trasformazione in 'salva banche' non avremmo nessun vantaggio perché le nostre banche godono di ottima salute.
Visto che si insiste a proporre questa modifica che la Lega non ratificherà mai, rispondiamo proponendo di liquidare la quota italiana per riprenderci i nostri quindici miliardi con cui potremmo abbassare le tasse, fare investimenti e aumentare le pensioni, lasciando liberi gli altri di fare quello che vogliono".
Lo afferma il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
Gilles Roth Paschal Donohoe Pierre Gramegna e Giancarlo Giorgetti
LA UE: IL MES VA RATIFICATO GIORGETTI: “NON CI SONO I NUMERI IN PARLAMENTO”
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
Non è stato un processo, ma una pressione consistente sì. Nella riunione dell’Eurogruppo (i ministri finanziari dei Paesi che adottano l’euro) tutti o quasi hanno chiesto conto al responsabile italiano dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di quando il nostro Paese avrebbe ratificato il Mes.
giorgia meloni al consiglio europeo 8
Il fondo salva-Stati che adesso ha soprattutto una funzione di protezione in caso di crisi bancarie e che potrebbe essere anche utilizzato per la difesa. Si tratta di risorse consistenti che al momento sono di fatto congelate.
L’Italia, […] è l’unico Paese a non averlo approvato e fino a quando tutti gli Stati membri non avranno dato il via libera non può essere operativo. Ed è soprattutto la Germania in pressing perché si metta in funzione uno strumento di protezione nell’eventualità si verifichi una fase di difficoltà del sistema bancario europeo.
«È importante – ha detto a chiare lettere il commissario agli Affari economici, Valdis Dombrovskis - finalizzare la ratifica del Trattato rivisto in particolare per la funzione di backstop», ossia la rete di sicurezza finanziaria.
Anche nel rapporto del Single Resolution Board Mes, il Comitato di risoluzione unico delle crisi dell’Unione bancaria europea che garantisce il sostegno alle banche in difficoltà, «tutti i Paesi dovrebbero ratificare con urgenza la revisione del trattato del Mes. Disporre di fonti di finanziamento adeguate in caso di crisi è più importante che mai in questi tempi di volatilità».
matteo salvini con la maglietta di putin al parlamento europeo
Giorgetti, però, è stato esplicito nella sua risposta: nel Parlamento italiano non c’è la maggioranza per approvare le modifiche al Mes.
Negando quindi la possibilità che questo strumento possa entrare in funzione nei tempi brevi o medi. Nonostante abbia a disposizione oltre 68 miliardi di euro che potrebbero essere impiegati anche per altre crisi, compresa quella militare.
«Se il trattato Mes non viene applicato – ha osservato il presidente dell’eurogruppo, l’irlandese Pascal Donohoe - non sarà in grado di svolgere un ruolo attivo in caso di difficoltà finanziarie causate da un problema bancario ».
Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe
Donohoe ha confermato che il ministro italiano ha ammesso «nuovamente la notevole difficoltà incontrata con la ratifica del trattato di riforma del Mes da parte del Parlamento italiano. Lo rispettiamo e comprendiamo» anche se «i numerosi relatori intervenuti hanno sottolineato con forza l’importanza e il ruolo che svolge per la nostra stabilità economica ».
Anche Pierre Gramegna, il direttore del Meccanismo, è sulla stessa linea. A suo giudizio, poi, senza l’ombrello protettivo del fondo «si indebolisce l’attrattiva delle banche europee e sono influenzate le opinioni degli investitori stranieri sulle operazioni nell’area dell’euro».
GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA
Nei mesi scorsi era stato ipotizzato di bypassare il veto italiano creando una sorta di “Mes alternativo”. Ma la partita sulla ratifica potrebbe diventare più effettiva il prossimo anno quando scadranno i termini per l’attuazione del Pnrr.
E uno scambio tra un prolungamento del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, sul quale il ritardo del nostro Paese è marcato, e il via libera al Mes diventerà un tema di dibattito. Per Giorgetti, comunque, gli inviti dei “colleghi” non sono stati particolarmente incalzanti.
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