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1. AEREI, TRENI, BANCHE. UN MONTE-ZEMOLO DI INTRECCI E CONFLITTI D’INTERESSE
Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)
Presidente di Alitalia, che pur tra mille difficoltà e revisioni di strategia ancora oggi copre la tratta Roma-Milano. Azionista di riferimento dei treni veloci del gruppo Ntv, che offre la tratta Roma-Milano. Vicepresidente di Unicredit, banca azionista e creditrice della stessa Alitalia. Amico dei fondi di investimento di Abu Dhabi, capitale di quegli Emirati Arabi da cui arriva Etihad, il vettore che si appresta a salvare la disastrata compagnia di bandiera italiana.
Animatore del fondo Charme, fino a qualche tempo fa azionista delle poltrone Frau (ora cedute agli americani) copiosamente fornite ai treni veloci di Ntv. Non c’è che dire, ce n’è abbastanza per far capire in quante staffe abbia il piede Luca Cordero di Montezemolo, designato ufficialmente due giorni fa alla presidenza dell’Alitalia. L’operazione era nell’aria da mesi, ma nel momento in cui sta per concretizzarsi, non si può fare a meno di evocare come minimo un rischio di conflitto d’interessi in capo all’ex presidente della Ferrari.
IL PERIMETRO
LUCA DI MONTEZEMOLO SULLA MOTRICE ITALO
Per carità, nel Paese fondato sul cumulo di incarichi la situazione in cui si viene a trovare Montezemolo non è la prima né l’unica. Certo è che la fila indiana di poltrone in settori economici limitrofi e intrecciati dà parecchio nell’occhio. L’assemblea per ratificare la nomina alla presidenza di Alitalia, seppur senza deleghe particolarmente ficcanti, si terrà nei prossimi giorni. Ma una prima domanda può già essere posta: Montezemolo preferirà che i passeggeri si muovano tra Roma e Milano con gli aerei di Alitalia, di cui è fresco presidente, o con i treni Italo di Ntv, di cui è azionista pesante? Vai a sapere.
Senza contare che tra i debiti che appesantiscono il bilancio di Alitalia ci sono pure 140 milioni nei confronti di Unicredit, peraltro azionista della compagnia medesima con il 12,9%. Il vicepresidente della banca è sempre Montezemolo, arrivato su quella poltrona su indicazione del fondo emiratino Aabar, primo azionista dell’istituto di credito con il 5,02%. Del resto i rapporti tra l’ex presidente di Confindustria e gli investitori arabi sono più che consolidati.
ALCUNI DEI SOCI DEL GRUPPO NTV - TRA I QUALI DELLA VALLE, PASSERA, MONTEZEMOLO
Fu proprio lui, anni fa, a favorire l’ingresso in Ferrari di Mubadala, altro fondo basato ad Abu Dhabi. Proprio la capitale emiratina, tanto per chiudere il cerchio, dalla quale arriva Etihad, pronta a salire al 49% di Alitalia. Complessivamente l’operazione di aumento di capitale vale 300 milioni.
GLI SVILUPPI
E chissà che tutto questo feeling con gli arabi, e le operazioni collaterali che ne sono derivate, alla fine non riescano a rivelarsi utili anche alla causa di Ntv. Non è un mistero che il gruppo, fondato con Diego Della Valle per provare a sfidare le Ferrovie dello Stato nell’alta velocità, se la passi parecchio male. Nonostante il fatturato dal 2012 al 2013 sia passato da 103 a 249 milioni, per il secondo anno consecutivo si sono registrate perdite per oltre 75 milioni.
In più ci sono 781 milioni di debiti, 660 dei quali contratti con le banche (Intesa in testa) per l’acquisto dei 25 supertreni dalla francese Alstom. Al punto che gli altri soci di Montezemolo e Della Valle, tra cui la stessa Intesa (20%), i francesi di Sncf (20%) e le Generali (15%), non paiono in questa fase al settimo cielo. Da qui la domanda, forse un po’ maliziosa, posta da qualche osservatore: vuoi vedere che Montezemolo sta lavorando anche all’ingresso di qualche fondo arabo nella pericolante Ntv?
2. MONTEZEMOLO E LE GIOIE LUSSEMBURGHESI
Andrea Giacobino per il suo blog, https://andreagiacobino.wordpress.com/
Charme Holding9et44 matteo cord montezemolo
E’ un autunno interessante per Luca Cordero di Montezemolo. La presidenza di Cai-Alitalia a insegna Etihad, pur senza deleghe, dopo la quasi cacciata dalla Ferrari per far posto a Sergio Marchionne, è un gran biglietto di consolazione. Ma più che dalle poltrone, le gioie autunnali per Montezemolo vengono dal portafoglio. Pochi giorni fa, infatti, Luca e il figlio Matteo hanno incassato larghissima parte il maxidividendo di 26 milioni di euro che è stato distribuito da Charme Management di cui sono azionisti rispettivamente, con il 50% tramite la cassaforte Fisvi Tre e col 38,4% attraverso la holding personale Emmediemme.
Sergio Marchionne e Luca di Montezemolo
Charme Management è il veicolo che con il 10% di azioni C del fondo lussemburghese di private equity Charme Investments, di fatto lo controlla e lo gestisce: gli altro soci di Montezemolo papà e figlio sono i manager Tommaso Beolchini col 10% e Simone Cavalieri con il restante 1,5%. Il cedolone, a valere su circa l’intero utile, è stato distribuito da Charme Management dopo il bilancio chiuso per la prima volta alla fine dello scorso luglio e che percepisce la cessione del 58,6% di Poltrona Frau all’americana Haworth, avvenuta nello scorso febbraio.
La quotata era a sua volta controllata dal veicolo lussemburghese e così Charme Management ha potuto contabilizzare un acconto degli utili mentre allo stesso tempo il fondo del Granducato ha eliminato le commissioni di gestione riservate alla società italiana. Insomma: Montezemolo-azionista dal Lussemburgo non paga il Montezemolo-gestore in Italia, ma il Montezemolo gestore in Italia si consola col cedolone che gli arriva dal Montezemolo-azionista nel Granducato.
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