DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Andrea Giacobino per il blog 'andreagiacobino.wordpress.com'
Si tiene oggi in seconda convocazione l'assemblea per approvare il bilancio 2013 del Monte dei Paschi di Siena. Al presidente Alessandro Profumo e all'amministratore delegato Fabrizio Viola non giungerà l'eco di un'altra assemblea svoltasi pochi giorni fa a Firenze quando un ex socio forte di Rocca Salimbeni ha dovuto leccarsi le ferite. Parliamo dell'assemblea di Finamonte, holding della famiglia Aleotti, proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, entrata col 4% nella banca senese poco dopo l'arrivo di Profumo.
Ebbene, gli Aleotti - che qualche settima fa avevano deciso di smobilitare - hanno preso carta e penna e hanno dovuto archiviare il bilancio 2013 della loro cassaforte con una perdita-monstre di oltre 91 milioni di euro. Il perché è presto detto. Avevano in carico gli oltre 467 milioni di azioni Mps, comprate nel maggio 2012, a 172,2 milioni, cioè a 0,36 euro cadauna. Ma il titolo nel corso del 2013 è precipitato perdendo oltre il 50% del suo valore e così la banca svizzera UBS, depositaria delle azioni, ha consigliato di valorizzarle a 0,17 euro, riducendo il valore di carico complessivo a 82 milioni circa, con una svalutazione di quasi 92 milioni.
La relazione sulla gestione della cassaforte degli Aleotti spiega che pur avendo Finamonte a suo tempo auspicato che l'aumento di capitale lanciato da Profumo a dicembre (allora di 3 miliardi, poi alzato a 5 miliardi) fosse approvato subito, avendo poi constatato lo slittamento dell'operazione imposto dalla Fondazione Mps, giudica oggi comunque la ricapitalizzazione "fortemente diluitiva" .
Così gli Aleotti, ricalcando la decisione assunta dall'ente guidata da Antonella Mansi, hanno deciso di smobiliare: Finamonte da dato incarico ad Azimut Capital Management Sgr di cedere via via pacchetti di titoli: a inizio dello scorso marzo erano stati venduti 359 milioni di titoli incassando 69,5 milioni, con un plusvalenza di 6,6 milioni rispetto al valore di carico (svalutato) di fine 2013.
A oggi Finamonte detiene solo lo 0,927% del capitale Mps, pari a 108,2 milioni di titoli. Ma si libererà anche di questo residuo grazie ad una gestione patrimoniale a lungo termine: uno strumento al quale "occorreranno circa 10 anni per recuperare le perdite di capitale subite". Vatti a fidare di Profumo...
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