DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI…
Andrea Giacobino per il blog 'andreagiacobino.wordpress.com'
Si tiene oggi in seconda convocazione l'assemblea per approvare il bilancio 2013 del Monte dei Paschi di Siena. Al presidente Alessandro Profumo e all'amministratore delegato Fabrizio Viola non giungerà l'eco di un'altra assemblea svoltasi pochi giorni fa a Firenze quando un ex socio forte di Rocca Salimbeni ha dovuto leccarsi le ferite. Parliamo dell'assemblea di Finamonte, holding della famiglia Aleotti, proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, entrata col 4% nella banca senese poco dopo l'arrivo di Profumo.
Ebbene, gli Aleotti - che qualche settima fa avevano deciso di smobilitare - hanno preso carta e penna e hanno dovuto archiviare il bilancio 2013 della loro cassaforte con una perdita-monstre di oltre 91 milioni di euro. Il perché è presto detto. Avevano in carico gli oltre 467 milioni di azioni Mps, comprate nel maggio 2012, a 172,2 milioni, cioè a 0,36 euro cadauna. Ma il titolo nel corso del 2013 è precipitato perdendo oltre il 50% del suo valore e così la banca svizzera UBS, depositaria delle azioni, ha consigliato di valorizzarle a 0,17 euro, riducendo il valore di carico complessivo a 82 milioni circa, con una svalutazione di quasi 92 milioni.
La relazione sulla gestione della cassaforte degli Aleotti spiega che pur avendo Finamonte a suo tempo auspicato che l'aumento di capitale lanciato da Profumo a dicembre (allora di 3 miliardi, poi alzato a 5 miliardi) fosse approvato subito, avendo poi constatato lo slittamento dell'operazione imposto dalla Fondazione Mps, giudica oggi comunque la ricapitalizzazione "fortemente diluitiva" .
Così gli Aleotti, ricalcando la decisione assunta dall'ente guidata da Antonella Mansi, hanno deciso di smobiliare: Finamonte da dato incarico ad Azimut Capital Management Sgr di cedere via via pacchetti di titoli: a inizio dello scorso marzo erano stati venduti 359 milioni di titoli incassando 69,5 milioni, con un plusvalenza di 6,6 milioni rispetto al valore di carico (svalutato) di fine 2013.
A oggi Finamonte detiene solo lo 0,927% del capitale Mps, pari a 108,2 milioni di titoli. Ma si libererà anche di questo residuo grazie ad una gestione patrimoniale a lungo termine: uno strumento al quale "occorreranno circa 10 anni per recuperare le perdite di capitale subite". Vatti a fidare di Profumo...
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