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MARK PARKER CORRE VIA DA NIKE - LO STORICO AMMINISTRATORE DELEGATO LASCIA LA MULTINAZIONALE DELLO SPORTSWEAR E SARÀ SOSTITUITO DA JOHN DONAHOE, EX AD DI EBAY - SE LE VENDITE DI SCARPETTE ONLINE VANNO A GONFIE VELE (SOPRATTUTTO ONLINE) E GLI UTILI CRESCONO, L’AZIENDA DI RECENTE È STATA COLPITA DAL GROSSO SCANDALO DOPING CHE HA COINVOLTO SALAZAR, CAPO DELL'OREGON PROJECT FINANZIATO DA NIKE – VIDEO

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Martina Ferraro per www.mffashion.com

 

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Mark Parker lascia Nike e passa il testimone al nuovo ceo John Donahoe. Lo storico amministratore delegato del colosso sportswear, entrato nel gruppo Usa nel 1979 e ad dal 2006, si prepara a lasciare il posto a un manager con altrettante competenze. Donahoe, 59 anni, è membro del board dell’azienda dello swoosh dal 2014 ed è attualmente presidente e ceo di ServiceNow. Inoltre, ha anche un trascorso da eBay, che ha guidato dal 2008 al 2015.

 

john donahoe

«Questo è un momento entusiasmante per Nike, perché vediamo la forza e lo slancio del marchio in tutto il mondo e grandi opportunità di crescita futura», ha commentato l'ad uscente Parker, che continuerà a far parte della società di Beaverton come executive chairman. La notizia arriva solo un giorno dopo l'addio di Kevin Plank, che dopo 23 anni di lavoro ha lasciato il timone di Under Armour (vedere MFF del 22 ottobre).

mark parker nike

 

La nomina di Donahoe sarò effettiva dal 13 gennaio 2020. «È un onore diventare presidente e amministratore delegato di questa straordinaria azienda e unirsi agli oltre 76 mila dipendenti che si mettono al servizio degli atleti», ha commentato il manager. «Sono orgoglioso di essere stato in Nike, negli ultimi cinque anni, come membro del cda e non vedo l’ora di far parte del team a tempo pieno, lavorando ancora più vicino a Mark per costruire il successo e cogliere le opportunità future».

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Nike non ha commentato il cambio ai vertici ma gli analisti sono abbastanza concordi nel ritenere il demansionamento di Parker sia una conseguenza dello scandalo di doping che aveva portato alla sospensione dell’allenatore Alberto Salazar e alla chiusura del famoso centro di allenamento che dirigeva, il Nike oregon project. (riproduzione riservata)

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