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NON SOLO I SONDAGGISTI, PURE I BANCHIERI SPIAZZATI DA TRUMP - PER MONTEPASCHI L’AUMENTO DI CAPITALE RIMANE IN SALITA. MORELLI CONFIDA NEL QATAR, MA IL QATAR COMINCIA A DIFFIDARE DELL’OPERAZIONE E PRENDE TEMPO - OGGI CDA UNICREDIT, SUL PIATTO LA CESSIONE DI PIONEER

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Gianluca Paolucci per la Stampa

 

carlo messina   carlo messina

«La vittoria di Trump mette la parola fine all' incertezza: gli Stati Uniti hanno deciso che sarà il nuovo Presidente e ora bisogna guardare avanti». Il senso della giornata vissuta dalle banche italiane nel primo giorno dell' era Trump la dà Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, a fine seduta.

 

Il giorno prima, con le urne in Usa aperte, un banchiere d' affari manifestava un' idea diametralmente opposta. «Se vince Trump, inizio a credere al grande complotto contro le banche italiane». Una battuta che mostra il nervosismo che circonda il settore. E per tutta la seduta di ieri, i fatti sembravano dare ragione a quegli analisti che sostenevano, nei giorni scorsi, come la vittoria alle presidenziali del candidato repubblicano avrebbe aggiunto un ulteriore fattore d' incertezza ancora «non prezzato» nelle quotazione borsistiche del settore.

GABRIELE BASILICO FOTOGRAFA CATTELAN IN PIAZZA AFFARI GABRIELE BASILICO FOTOGRAFA CATTELAN IN PIAZZA AFFARI

 

E mentre le borse europee, rassicurate dalle prime parole di Trump, cambiavano di rotta a metà giornata in attesa dell' apertura di Wall Street, Milano ha proseguito in calo anche nel pomeriggio, schiacciata proprio dai titoli bancari. Poi nel finale un' ondata di acquisti ha riportato in alto anche il listino milanese, con Monte dei Paschi passata da una raffica di sospensioni per eccesso di ribasso in mattinata dopo aver aperto in calo del 9,6% alla chiusura dello 0,67%.

 

MARCO MORELLIMARCO MORELLI

Anche le due grandi Unicredit e Intesa, arrivate a perdere fino al 3%, nel finale trovano lo spunto per riprendersi: Intesa chiude in parità, mentre Unicredit arriva alla campanella della fine contrattazione con lo spunto (e gli ordini) per chiudere in positivo, con un progresso dello 0,72%. La seduta di ieri «non fa testo. Gli effetti del voto si vedranno nei prossimi giorni o settimane», avvisa un gestore. Di certo c' è che le banche italiane «hanno bisogno di capitale e con l' incertezza gli investitori non investono», prosegue.

 

E gli investimenti in ballo sono gli svariati miliardi che necessitano le banche italiane. Monte dei Paschi, innanzitutto, chiamata a un difficile aumento di capitale da completare entro le poche settimane che mancano alla fine dell' anno. Ieri l' ad Marco Morelli era a Parigi per il secondo giro del suo road show, che nei prossimi giorni lo porterà a Londra e nella prossima settimana di nuovo in Usa.

TAMIM AL THANI QATARTAMIM AL THANI QATAR

 

Finora tra i pochi segnali positivi per Morelli e per gli uomini di Jp Morgan che lo stanno accompagnando è arrivata dal fondo sovrano del Qatar, che avrebbe manifestato la disponibilità ad investire fino a 1,5 miliardi nel Monte pur senza prendere nessun impegno formale. Uno dei fattori che ha invitato gli investitori alla prudenza, insieme alle molte incognite sul piano e sul referendum, è (era) proprio l' attesa dell' esito delle presidenziali americane.

jean pierre mustier jean pierre mustier

 

L' altra grande operazione in arrivo è quella di Unicredit. Oggi l' ad Jean Pierre Mustier presenterà i conti del trimestre e il mercato si aspetta di capire qualcosa in più sul piano che l' ad sta elaborando per presentare il 13 dicembre prossimo. Oggi scade anche il termine per presentare le offerte vincolanti per Pioneer, duemila dipendenti in 28 paesi e cinque potenziali acquirenti tutti in attesa di capire le prospettive dell' economia globale, dipendenti almeno in parte dalle scelte che farà il prossimo inquilino della casa Bianca.