DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1. Antonello Caporale per "la Repubblica" - "La mia liquidazione è di 4 milioni di euro. Non mi sembra mega" (Pierfrancesco Guarguaglini, ex presidente Finmeccanica)
2. CRISI: SPREAD BTP-BUND A 490 PUNTI...
(ANSA) - Il differenziale tra il Btp a 10 anni e il Bund tedesco sale a 490 punti base con un rendimento al 6,85%. Ieri in chiusura lo spread tra i due titoli aveva chiuso a 485 punti dopo aver aperto a 469 ed essere sceso nel corso della mattinata sotto i 450 punti.
3. BORSA MILANO: IN RIALZO CON PIRELLI (+2,6%) E BPM (+1,7%)...
(ANSA) - Seduta positiva a Piazza Affari (Ftse Mib +1,24%) con Pirelli (+2,63%) a guidare il paniere principale. Bene anche Bpm (+1,75%) che rimbalza dopo lo scivolone della vigilia. Oggi gli obbligazionisti si riuniscono in assemblea e ieri Federconsumatori ha annunciato di voler promuovere una causa collettiva contro Piazza Meda.
Bene Edison (+1,46%) dopo l'ultimatum dei soci italiani ai francesi per concludere il riassetto della società . Fonsai (-0,14%) alla vigilia del cda che potrebbe decidere sul rafforzamento patrimoniale appare trascurata. Mediobanca guadagna lo 0,97%, Unicredit l'1,48 per cento. Bene le banche con Mps in rialzo dell'1,03%, Banco Popolare dello 0,77% e le assicurazioni con Generali in progresso dell'1,5 per cento.
4. BORSA: EUROPA IN RIALZO CON BANCHE E AUTO...
(ANSA) - Avvio positivo per i mercati azionari in Europa in attesa di indicazioni su un possibile recupero dell'economia dai dati sulla disoccupazione Usa e dall'indice sulla fiducia che verranno diffusi nel pomeriggio. Lo Stoxx Europe 600 sale dello 0,8%, bene le auto (+1,09%) e le banche (+0,99%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra +0,68% - Parigi +1,04% - Francoforte +1,24% - Madrid +0,79% - Amsterdam +0,89% - Stoccolma +0,66% - Zurigo +0,49%
5. BORSA: ASIA IN CALO CON TITOLI EXPORT...
(ANSA) - Scivolano in terreno negativo i listini asiatici. Ai mercati non è bastata l'asta di rifinanziamento a 3 anni della Bce decisa per iniettare liquidità nel sistema e scongiurare un credit crunch e pesano i dati americani sul mercato immobiliare. Li & Fung, un fornitore di giocattoli e vestiti per Wal-Mart Stores, ha perso il 2,1 per cento a Hong Kong. Nissan Motor, che dipende per un terzo delle sue vendite dal Nord America, ha perso lo 0,9%, Toshiba l'1 per cento. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo -0,77% - Hong Kong -0,25% (seduta in corso) - Shanghai -0,22% - Taiwan +0,00% - Seul -0,05% - Sidney -1,18% - Mumbai -1,31% (seduta in corso) - Singapore -0,36% - Bangkok -0,60% - Giakarta -0,02% (seduta in corso)
6. EURO STABILE A 1,3072 DOLLARI...
(ANSA) - Euro stabile in apertura dei mercati europei a 1,3072 dollari e 102,05 yen. Ieri sera a Wall Street la moneta unica valeva 1,3045 dollari dopo un'apertura a 1,3118 e avere registrato una fiammata a 1,32 dollari dopo asta Bce.
7. COMMERCIO: ISTAT, VENDITE DETTAGLIO +0,1% A OTTOBRE, -1,5% SU ANNO...
Radiocor - Le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento dello 0,1% congiunturale (indice destagionalizzato) a ottobre e un calo dell'1,5% tend enziale (indice grezzo). Lo comunica Istat, aggiungendo che nei 10 mesi la diminuzione e' stata dello 0,8%. Le vendite di alimentari sono salite dello 0,7% su mese e dello 0,9% su anno, quelle di non alimentari sono scese dello 0,1% su mese e del 2,5% su anno.
8. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor - BCE: Asta triennale, alle banche 489 miliardi. Agli istituti italiani 116 miliardi (dai giornali); 'Ora fondi all'economia reale', intervista al presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Andrea Beltratti (Il Sole 24 Ore, pag. 4); 'Una mossa importante, ora bisogna ripristinare un clima di fiducia. Useremo il denaro per imprese e famiglie', intervista al d.g. di UniCredit, Andrea Nicastro (La Stampa, pag. 9)
MERCATI: Vendite sui bonos, realizzi sui BTp, spread a 491 (dai giornali); Parigi e Berlino frenano sui BTp (Il Sole 24 Ore, pag. 7)
MANOVRA: Oggi la fiducia al Senato (dai giornali)
LAVORO: Fornero frena sull'articolo 18, la priorita' e' l'occupazione (dai giornali); Stipendi, 10 anni in perdita. Dossier sui salari (Corriere della sera, pag. 1, 8-9, 2-15)
PIL: L'economia e' gia' ferma, Pil -0,2% nel terzo trimestre (dai giornali)
ICI: Roma, tra i 3mila senza Ici fondazioni e tennis club. Tremila esenti, ma non tutti sono senza fini di lucro (Repubblica, pag. 1, 10-11)
LAVORI PUBBLICI: Il 'ricarico' della corruzione sulle grandi opere. Cosi' la lobby politic-imprenditori fa lievitare i costi del 40% (Repubblica, pag. 14-15)
EDISON: Si riapre la partita sul riassetto. Rinviata al 29 dicembre ogni decisione sul fabbisogno finanziario. I soci italiani puntano sulla cessione del 30% in cambio di Edipower (dai giornali); Oggi vertice Passera-Proglio su Edipower italiana (il Messaggero, pag. 23)
IMPREGILO: Sale lo scontro, Gavio non concede rinvii (Il Sole 24 Ore, pag. 39)
FONDIARIA-SAI: Vertice in Consob e Isvap. Domani cda sull'eventuale aumento. Ipotesi diluizione dei Ligresti al 10%-15% (dai giornali); Verso un aumento fino a 750 milioni (il Messaggero, pag. 23)
FIAT: Pronta all'intesa in Russia (dai giornali)
BPM: Clienti in rivolta per il bond trappola (Repubblica, pag. 30)
SNAM RETE GAS: Bini Smaghi verso la presidenza (dai giornali)
VIAGGI DEL VENTAGLIO: Per il crac Unicredit e Intesa nel mirino (Repubblica, pag. 30)
9. MORNING NOTE: L'AGENDA DI GIOVEDI' 22 DICEMBRE...
Radiocor - Francoforte: conferenza stampa in occasione dell'Esrb, European Systemic Risk Board. Partecipano Mario Draghi (Bce), Andrea Enria (Eba) e Mervin King (Boe).
- Roma: il Senato vota la fiducia al Dl manovra per l'approvazione definitiva.
10. QUEL FILO ROSSO TRA TOKYO E PARMA...
S. Car. per "Il Sole 24 Ore" - Il signor Tsuyoshi Kikukawa è a un passo dal passare presso l'opinione pubblica come il massimo responsabile di un caso del genere Parmalat in salsa di soia. La casa dell'ex presidente di Olympus è stata perquisita nell'ambito di una vasta operazione che ha portato gli inquirenti nella sede centrale e in quella di altre società coinvolte nel maxiscandalo che ha intaccato la reputazione della Corporate Japan. Erano in molti a chiedersi cosa aspettassero per muoversi magistratura e polizia, dopo che l'azienda aveva ammesso di aver truccato i conti per 13 anni al fine di mascherare perdite su investimenti per 1,7 miliardi di dollari.
Probabilmente hanno aspettato che la società presentasse bilanci rettificati in moda da evitare il delisting. Poi, come accade spesso a Tokyo, il blitz degli investigatori ha avuto le caratteristiche dello show, con accompagnamento di nugoli di reporter. Kikukawa non finirà di maledire il giorno in cui ha deciso di nominare ceo un britannico, pensando di poterlo controllare o scacciare a piacere. Invece Michael Woodford non è stato al gioco.
11. STM E FINMECCANICA E LA DELUSIONE HI-TECH...
Fa. P. per "Il Sole 24 Ore" - Che il 2011 non fosse certo l'anno delle banche in borsa è apparso subito chiaro fin dall'estate scorsa. Del resto poco di cui stupirsi. Come si fa a salire sul listino se sei zavorrato dai titoli di Stato italiani, divenuti improvvisamente una sorta di malattia contagiosa? Fin qui nessuna sorpresa. E infatti tra i peggiori dieci titoli del Ftse/Mib figurano ben 5 banche ma anche due titoli come StM e Finmeccanica che con la crisi finanziaria c'entrano ben poco.
Di fatto i due titoli sono l'unico angolo dell'hi tech italiano degno di nota sopravvissuto al declino. Ma sia Finmeccanica che StM hanno perso da inizio anno rispettivamente il 68% e il 44%. Certo conta per Finmeccanica la triste vicenda dei fondi neri e buon ultima la maxi-perdita dei primi nove mesi con accantonamenti non previsti. E contano per StM le previsioni di un forte rallentamento dell'attività per l'ultimo trimestre dell'anno. Peccato che ambedue i titoli facciano peggio degli indici di confronto settoriali. L'hi tech va male, ma quello italiano più di altri.
12. I MARCHI CLONATI CINESI SI QUOTANO IN BORSA...
G. Ve. per "Il Sole 24 Ore" - Ottimi bilanci, multipli in crescita e un trionfo di Ipo mentre il resto del mondo arranca fra la contrazione dei consumi e le bizze dei mercati. Le grandi firme cinesi continuano a sbarcare in Borsa, incuranti delle tempeste in altri continenti, ma non sempre il loro successo è riconducibile al dinamismo dei mercati asiatici. Fra le ultime matricole delle Borse di Shanghai e Hong Kong c'è anche chi si è imposto con qualche trucco: è il caso Qiaodan, marchio di articoli sportivi che sta preparando l'offerta iniziale, forte di quasi mezzo miliardo di dollari di fatturato. Il suo segreto?
Il fatto di aver cambiato marchio 11 anni fa, prendendo a prestito per i propri prodotti - e senza pagare alcun diritto - il nome tradotto in cinese di Micheal Jordan, cestita targato Nike. Una mossa utilizzata anche dai produttori degli snack Labixiaoxin che hanno copiato il nome da un cartone animato giapponese famosissimo in Cina. Anche in questo caso nessun copyright è stato pagato, anzi: il successo del marchio ha appena fruttato all'azienda 100 milioni di dollari sul parterre di Hong Kong.
13. RIVINCITA DI REPSOL SULLO SCALANTE SACYR...
G. Ve. per "Il Sole 24 Ore" - Oltre 200 milioni di plusvalenza in un sol giorno sono una bella soddisfazione, specie se si tratta di una rivincita attesa da un paio d'anni. Nel 2009 la società di costruzioni Sacyr aveva iniziato una battaglia aziendale per destituire il presidente di Repsol, Antonio Brufau, e prendere il controllo del gruppo petrolifero. Ora Brufau può finalmente festeggiare visto che i rivali, alle strette con i debiti, hanno dovuto cedere la metà delle azioni che detenevano in Repsol.
Un 10% che, in mancanza di compratori, è stato rilevato a prezzi di saldo dalla stessa società energetica. Il risultato? Mentre Repsol lunedì ha visto schizzare in Borsa le azioni proprie appena acquistate - maturando 204 milioni di plusvalenza -, Sacyr non ha potuto fare a meno di registrare una dolorississima perdita. Con un prezzo ben lontano da quello a cui le azioni erano in carico, l'operazione, per il gruppo di costruzioni, si è chiusa con una minusvalenza di 940 milioni di euro.
14. ARNAULT NON SFONDA IL MURO HERMÃS...
Sara Bennewitz per "la Repubblica" - Il flottante di Hermès è una merce pregiata come le sue Kelly. Dello storico gruppo che capitalizza 23 miliardi, sul mercato ci sarebbe rimasto solo un 5% del capitale. Gli ultimi acquisti sono arrivati da Lvmh che è salita al 22,3% il giorno dopo in cui gli eredi Dumas hanno ricevuto l´autorizzazione a conferire parte delle loro azioni in una holding che controlla il 50,1% della maison.
Inoltre la società ha comprato azioni per darle ai dipendenti e blindare sempre più il controllo. Infine gli eredi di Hermès sostengono di non aver venduto e di mantenere una quota complessiva del 62,8%. Ma evidentemente Bernard Arnault non gli crede e continua ad accumulare azioni nella speranza di far breccia all´interno della famiglia Dumas. D´altronde Lvmh ha tempo e liquidità per aspettare che quel 51% diventi meno granitico.
15. LA CINA SORPASSA USA E GIAPPONE SUI BREVETTI...
M. Ver. per il "Corriere della Sera" - La «manifattura del mondo» conquista il podio di primo detentore di proprietà intellettuale: secondo uno studio di Thomson Reuters, nel 2011 la Cina è stato il Paese che ha depositato il maggior numero di brevetti, sorpassando gli Stati Uniti e il Giappone. Il trend rispecchia la direzione imboccata dal Paese, la seconda economia al mondo. Il governo cinese punta infatti a incentivare l'innovazione in settori come l'automotive, il farmaceutico e il tecnologico: così, le etichette che contrassegnano le merci che ogni giorno approdano sul mercato mondiale dovrebbero in futuro passare dalla dicitura «Made in China» a «Designed in China».
Secondo il report, il numero di brevetti cinesi depositati dovrebbe avvicinarsi a quota 500 mila nel 2015, mentre quelli statunitensi saranno 400 mila e quelli giapponesi 300 mila. Tuttavia, al primato numerico non corrisponde una posizione analoga riguardo alla qualità e alla redditività dei brevetti: su questo terreno lo scettro resta saldamente in mano agli Usa, al Giappone e ad alcuni Paesi europei.
16. BINI SMAGHI PER LA NUOVA SNAM, EUROPEA E SGANCIATA DALL'ENI...
Stefano Agnoli per il "Corriere della Sera" - Da Francoforte a Metanopoli. Per proiettarsi però in una nuova dimensione europea. Lorenzo Bini Smaghi, banchiere centrale dimissionario, sta per trasformarsi in manager dell'energia. A breve entrerà nel consiglio di amministrazione della «nuova» Snam Rete Gas, la società Eni dei gasdotti che ha avviato la «separazione funzionale» dal Cane a sei zampe in ossequio alle direttive Ue. Ma il disegno è più ambizioso e se tutto filerà come nelle intenzioni per Bini Smaghi si prospetta una poltrona da presidente.
L'ex banchiere dell'Eurotower è considerato dai vertici Eni come l'uomo giusto per le ambizioni di Snam nella sua veste rinnovata. Ovvero per il progetto di creare una società europea dei gasdotti, un'idea che a Metanopoli si sta provando a tradurre in realtà . Il confronto con i possibili partner tedeschi e francesi (E.On e Gaz de France) pare stia facendo interessanti passi avanti. Bini Smaghi continuerà a passare buona parte del suo tempo a Harvard, ma da presidente con deleghe potrebbe trovare il consenso di tutti in vista di un'alleanza continentale. All'amministratore delegato Carlo Malacarne resterebbero i poteri operativi. Per saperne di più non bisognerà aspettare molto.
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