ORSI NON LASCIA, RADDOPPIA (PER ORA) - NELLA LETTERA A MONTI, IL BOSS DI FINMECCANICA NON MOLLA NESSUNA POLTRONA - LA DATA CHIAVE DIVENTA L’8 NOVEMBRE, CDA DELL’AZIENDA: BONFERRONI, ACCUSATO DI AVER PAGATO TANGENTI ALL’UDC DI CASINI-CESA, POTREBBE DIMETTERSI E LASCIARE SPAZIO A UN UOMO DEL GOVERNO, DA PIAZZARE ALLA PRESIDENZA, LASCIANDO ORSI COME AD - MA LE SPINTE INTERNE (VEDI PANSA) POSSONO CAMBIARE TUTTO…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Roberto Giovannini per "La Stampa"

Se qualcuno nel governo sperava che ci avrebbe pensato Giuseppe Orsi a facilitare il compito dell'Esecutivo, magari dimettendosi o rinunciando a una delle due poltrone che attualmente occupa in Finmeccanica, dovrà ricredersi. Nei giorni scorsi si era parlato di una lettera al premier Mario Monti del manager piacentino, che attualmente è insieme presidente e amministratore delegato del gruppo.

Nella missiva - è stato affermato - Orsi avrebbe dato la sua disponibilità ad abbandonare una delle due cariche. Ebbene, a quanto si apprende le cose non stanno così: nella lettera - in cui si illustra la situazione del gruppo pubblico dell'aerospazio e della difesa, si fa il punto sulla situazione di bilancio e sulle annunciate dismissioni - non si fa menzione del tema del possibile sdoppiamento delle cariche.

Questo certamente non significa che il ciclone giudiziario non spinga il governo a prendere provvedimenti. È un elemento che riflette soltanto l'attuale atteggiamento di Orsi. Che non solo è più che mai convinto della sua totale estraneità alle gravissime accuse formulate a suo carico dalla magistratura. Ma si sente anche l'unica persona in grado di guidare Finmeccanica fuori dalla secca in cui si trova.

Questo, nonostante le fortissime pressioni per la sua cacciata che nascono anche dallo stesso interno della holding, dove ormai da anni il clima è obiettivamente irrespirabile, in una continua guerra tra bande rivali che (come si è visto) ha tracimato anche sul piano giudiziario.

Dal governo trapela poco o nulla. Tace il ministro del Tesoro Vittorio Grilli, che con il 30,2% del capitale è l'azionista di controllo, e che è stato chiamato in causa dallo stesso Orsi a proposito di consulenze in Finmeccanica della ex-moglie. Tace anche il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che ripete di non avere novità sul dossier, e che «bisogna essere seri» visto che si tratta di un'azienda quotata. C'è grandissima cautela, nell'Esecutivo, sulle mosse da prendere: toccare una pedina del complesso domino di Finmeccanica potrebbe avere conseguenze impreviste e anche pericolose per un gruppo che vale un punto percentuale di Pil.

L'impressione, riferiscono alcuni osservatori, è che per il momento Palazzo Chigi e Via Venti Settembre abbiano come unico punto fermo la riunione - in programma per il prossimo 8 novembre - del Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica. Una riunione che è stata convocata per l'approvazione dei conti del terzo trimestre, ma che potrebbe diventare un passaggio decisivo. In quella riunione, infatti, il Tesoro potrebbe decidere di voler sostituire il consigliere dimissionario Franco Bonferroni.

Bonferroni, designato nel Cda dal governo Berlusconi in quota Udc, è stato accusato di finanziamento illecito alla medesima Udc. Se volesse, dunque, il ministero del Tesoro potrebbe tranquillamente proporre una nuova personalità da (prima) inserire nel Cda e (poi) nominare come presidente della holding al posto di Orsi.

Secondo il buon senso - se davvero questa fosse la decisione del governo Orsi dovrebbe rinunciare alla presidenza, mantenendo invece la carica più gestionale di amministratore delegato. Al suo posto, in questo scenario, servirebbe una figura di alto profilo istituzionale ma anche competente nel settore: per capirci, uno come l'attuale ministro della Difesa Giampaolo di Paola, che però ovviamente non è facile spostare. Meno probabile la rinuncia di Orsi alla poltrona di ad; in quel caso si dovrebbe piuttosto pensare a un azzeramento radicale dei vertici del gruppo. Ma di qui all'8 novembre può succedere davvero di tutto.

 

Orsi giuseppe GIUSEPPE ORSI E UN ELICOTTERO AGUSTAWESTLAND jpegSEDE FINMECCANICA CORRADO PASSERA E MARIO MONTI Vittorio Grilli con la compagna FRANCO BONFERRONI CON LA MOGLIE ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSI