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Ettore Livini per “la Repubblica”
Il coronavirus riscrive la classifica dei miliardari di Piazza Affari, brucia diversi miliardi dai portafogli dei re del listino e regala un inizio 2020 da sogno solo a Gustavo Denegri, primo socio di Diasorin, che grazie al miraggio dei test sierologici della sua società ha (virtualmente) guadagnato 1,3 miliardi, superando nella graduatoria dei super- ricchi di Borsa persino la famiglia Berlusconi.
Il buco aperto dal crollo dei listini nel portafoglio dei 15 paperoni del mercato milanese (Tesoro e Cdp compresi) è da capogiro: da inizio anno sono andati in fumo quasi 29 miliardi del loro patrimonio finanziario, di cui quasi 7 persi da Cassa depositi e prestiti, penalizzata dal crollo dell' Eni.
Oltre a Denegri, in attivo tra i big c' è solo Giuseppe De Longhi: la chiusura di bar e ristoranti e il lockdown hanno costretto gli italiani a chiudersi in cucina per farsi da mangiare e godersi un bel caffè. E gli elettrodomestici dell' azienda veneta, specie le macchinette per l' espresso, sono andati via come il pane, regalando 200 milioni di guadagno all' imprenditore trevigiano.
Leonardo Del Vecchio, impegnato nel tentativo di scalata a Mediobanca, rimane (per distacco) l' italiano più ricco in Borsa con un patrimonio azionario che vale quasi 20 miliardi. Magra soddisfazione però, visto che da inizio anno di miliardi ne ha bruciati più di quattro, più o meno 28 milioni di euro persi ogni 24 ore. Il primo socio di Luxottica non è però l' unico a leccarsi le ferite finanziarie.
I Benetton, alle prese con la patata bollente di Autostrade per l' Italia, hanno visto il loro tesoretto a Piazza Affari crollare del 33% a 4,3 miliardi, più o meno la stessa cifra cui si sono attestati i Garavoglia di Campari che malgrado la chiusura dei bar e lo stop allo spritz sono riusciti a limitare meglio le perdite.
La frenata di Exor ha sforbiciato più di due miliardi al valore della partecipazione della famiglia Agnelli, ma la batosta più grossa l' hanno comunque incassata i Rocca: il titolo Tenaris - complici i guai del petrolio - ha perso quasi il 40% da inizio anno riducendo il valore del loro pacchetto da 7,1 a 4,4 miliardi di euro.
Se i privati non piangono, il pubblico non ride di sicuro. Il Tesoro, grazie alla resilienza dell' Enel è riuscito in qualche modo a limitare il passivo: le azioni in portafoglio a via XX settembre valevano il primo gennaio 29,2 miliardi di euro mentre ora sono a quota 26,4. Molto peggio è andata alla Cdp che ha visto il suo patrimonio svalutarsi del 25% a 20,3 miliardi.
Dall' Italia agli Stati Uniti, da Piazza Affari a Wall Street, lo scenario cambia di parecchio. Specie per i Paperoni dell' hi-tech che sono riusciti a dribblare la pandemia alla grande ed escono dalla crisi molto più ricchi di prima. Jeff Bezos (primo azionista di Amazon) ha guadagnato da inizio gennaio la bellezza di 39 miliardi. Marck Zuckerberg (inventore di Facebook) si deve accontentare di 7 mentre il clamoroso boom di Tesla ha gonfiato di quasi 20 miliardi il conto in banca di Elon Musk.
Il francese Bernard Arnault (patron del colosso del lus so Lvmh) ha bruciato 16 miliardi e peggio di lui, un po' a sorpresa, ha fatto Warren Buffett: l' oracolo di Omaha, come lo chiamano per il suo leggendario fiuto per gli affari, quest' anno non ha tenuto fede alla sua fama. E da gennaio la sua Berkshire Hathaway ha perso ben 18 miliardi di dollari.
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