
DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA…
1- BORSA, SPREAD BTP-BUND SALE A 418 PUNTI
(LaPresse) - Torna a salire lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi. Dopo aver aperto a 410 punti, sale a 418. I titoli del governo di Berlino offrono l'1,50% mentre quelli italiani garantiscono il 5,68%. Non va meglio per i Bonos spagnoli per i quali lo spread, pur restando saldamente sotto quota 500, riprende a crescere, passando dai 465 punti dell'apertura a 470.
2- BORSA: PRESE DI PROFITTO SUI LISTINI IN AVVIO, -1% FTSE MIB
Radiocor - Indici in calo in avvio di seduta in Europa, in linea con l'Asia e Wall Street colpiti dalle prese di beneficio scattate dopo i recenti rialzi. Il mercato continua ad aspettare un intervento della Bce che blocchi la speculazione sui titoli di Stato dei Paesi periferici e guarda con attenzione all'incontro in programma oggi ad Atene tra il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Junker e il primo ministro greco Antonis Samaras.
A inizio seduta il Ftse Mib cede l'1% mentre il Ftse All Share e' in calo dello 0,82%. Lo spread BTp/Bund e' in rialzo in avvio a 417,21 punti. Vendite generalizzate su tutti i settori, a partire dai bancari con Mps in calo di quasi il 2% e con le altre banche del listino principale in flessione di un punto percentuale. Giu' Mediaset che cede l'1,9%, male gli industriali e gli energetici. Poco mosso l'euro, scambiato a 1,2461 dollari (da 1,2428) e 98,86 yen (98,81), mentre il dollaro/yen e' stabile a 79,33. Petrolio in calo di 0,10 dollari a 96,74 dollari al barile.
3- BORSA TOKYO: NIKKEI CHIUDE IN CALO DELLO 0,3%, PAGA FLESSIONE EXPORT
Radiocor - La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo a causa della forte flessione delle esportazioni (-8,1% a luglio) che ha mandato in rosso la bilancia commerciale del Paese. Il Nikkei ha cosi' mostrato una contrazione dello 0,27% mentre il Topix ha fatto segnare un -0,33%. Gli operatori segnalano comunque un'attivita' piuttosto moderata, in linea con il periodo estivo, e sottolineano il fatto che le vendite sul mercato azionario sono, almeno in parte, dovute anche a una serie di realizzi dopo i recenti guadagni.
4- FINMECCANICA, PIÃ VICINA LA CESSIONE DI ANSALDO ENERGIA
Milano Finanza - Come Piazza Affari Finmeccanica ritraccia dell'1,20% a quota 3,60 euro nonostante l'accorciamento della catena di controllo del gruppo. MF riporta infatti che Ansaldo Energia ha incorporato la controllante Ansaldo Energia Holding. L'operazione era prevista, ma avviene circa sei mesi prima della scadenza prefissata.
a fusione ha efficacia già dallo scorso 30 giugno. Praticamente viene portato il debito con cui nel 2011 Ansaldo Energia Holding (55% Finmeccanica e 45% First Reserve) ha acquistato Ansaldo Energia, dentro quest'ultima. La holding cessa di esistere e viene assorbita nella società operativa, con una dote di 100 milioni di nuovo capitale e il suo carico di circa 570 milioni di debiti.
L'operazione va inquadrata nel piano di dismissioni da parte di Finmeccanica di Ansaldo Energia entro la fine dell'anno. Siemens sarebbe interessata all'acquisto, mettendo sul piatto circa 1,3 miliardi di euro per il 100% della società . Il 55% in mano a Finmeccanica verrebbe quantificato dunque in circa 0,7 miliardi di euro, cifra che è superiore alla valutazione di alcuni analisti.
E renderebbe visibile l'obiettivo di Finmeccanica di generare un miliardo di euro dalle cessioni. "Questa notizia, a nostro avviso, è positiva in quanto mostra che la cessione di Ansaldo Energia è vicina", commentano gli analisti di Intermonte che sul titolo Finmeccanica hanno un rating buy con un target price a 5 euro.
5- FMPS: MANCINI, NON MI DIMETTO PERCHE' COSCIENZA TRANQUILLA
(ASCA) - ''Io non ho pensato a dimettermi, sono stato invitato e ho detto che non sono disponibile perche' non mi sento responsabile, perlomeno non mi sento l'unico responsabile''. Lo ha detto Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, rispondendo a una domanda dal pubblico nel corso di un dibattito organizzato ieri sera nell'ambito della festa del Pd senese. ''Ho la coscienza tranquilla - ha detto Mancini - la Fondazione ha fatto il proprio dovere, puo' aver commesso degli errori ma abbiamo dei documenti della Fondazione che dicevano certe cose, abbiamo dei documenti degli Enti nominanti che dicevano certe cose, c'era piena sintonia.
Noi abbiamo realizzato il contenuto dei documenti. Potevamo fare di piu' o meglio'? Sicuramente si' ma uno lascia quando sente di aver sbagliato o di aver tradito, di non essere stato coerente con gli indirizzi. Siccome questo non e' il mio caso non lascio per questo motivo''. E poi, ha aggiunto ancora Mancini, ''siamo a fine mandato, stiamo completando il lavoro di risistemazione e riorganizzazione'' e dunque, ha concluso, ''soprattutto non lascio perche' non voglio dare l'impressione della fuga. Il momento e' difficile e questo non e' il momento in cui si fugge, e' il momento in cui si rimane al pezzo e per risolvere i problemi''.
6- MPS: MANCINI, DA PIANO BANCA RISPOSTE A PROBLEMI NE SEGUIREMO ATTUAZIONE
(ASCA) - Nel nuovo piano industriale di Banca Mps c'e' ''la risposta ai problemi posti dalla Fondazione'' che ne seguira' con ''fermezza'' l'attuazione. Lo ha detto il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini, in un dibattito organizzato ieri sera nell'ambito della festa del Pd senese. ''Noi - ha detto Mancini, nel corso dell'incontro con il presidente della Provincia Simone Bezzini e con il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi - confidiamo nel rilancio della nostra banca conferitaria.
La banca si e' impegnata in un piano industriale importante, noi lo abbiamo condiviso perche' e' un piano realistico che si basa sull'incremento dei ricavi ma soprattutto sulla contrazione dei costi. Abbiamo detto ok a questo piano perche' c'e' una risposta precisa molto chiara alle indicazioni strategiche che l'azionista aveva indicato nel momento topico, all'assemblea dei soci: avevamo chiesto alcune cose e nel piano industriale c'e' la risposta ai problemi posti dalla Fondazione''. Dunque, ha detto ancora, ''ne seguiremo lo sviluppo con grande attenzione e fermezza'' perche', ha assicurato, ''noi intendiamo continuare a svolgere il nostro ruolo in maniera molto ferma, pacata e silenziosa perche' parliamo nei momenti opportuni ma guardiamo quello che avviene''. Questo nella consapevolezza, ha concluso, che ''i problemi della Fondazione si risolvono attraverso l'implementazione e l'attuazione degli obiettivi del piano''.
7- TONFO DI DELL. PC IN CRISI
Milano Finanza - Netto calo degli utili per il colosso dei computer Dell. La società texana è scesa da primo al quarto posto nella classifica dei produttori di pc low cost.
Davanti ci sono ora Hewlett-Packard, Lenovo e Acer. Nel secondo trimestre fiscale (chiuso il 4 agosto) l'utile è sceso del 18% a causa di un netto calo nelle vendite dei pc da tavolo e dei portatili, che ha segnato una flessione del 14%. Per il terzo trimestre, Dell prevede un calo delle vendite tra il 2% e il 5% a un fatturato tra i 13,76 e i 14,19 miliardi di dollari. Nel trading after-hours la società texana ha segnato un -4,5%.
Brian Gladden, chief financial officer, ha commentato che Dell sta affrontando un momento critico nel tentativo di focalizzarsi su attività più remunerative come il software per le aziende e i servizi, piuttosto che cercare di competere nella difficile arena dei pc a basso costo.
Inoltre la società ha sofferto molto la concorrenza di smartphones e tablets. Adesso sta lavorando nell'aggiornamento delle due linee principali, Latitude e Xps con nuovi modelli più sottili e potenti, mentre verso la fine dell'anno saranno immessi sul mercato tablets e strumenti ibridi col marchio Dell.
La società ha rivisto al ribasso anche le stime per l'anno (attende ora utili per 1,70 dollari per azione, mentre aveva parlato di una cifra superiore a 2,13 dollari). Dell ha riportato profitti per 732 milioni di dollari, 42 centesimi per azione, contro gli 890 milioni di dollari, 48 centesimi per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso. Escludendo gli oneri straordinari, l'utile è calato da 54 a 50 centesimi per azione, contro i 45 centesimi attesi dagli analisti. Il fatturato è sceso del 7,5% rispetto all'anno scorso a 14,48 miliardi di dollari (è salito dello 0,4% dal trimestre precedente, meno del +2% atteso dagli analisti).
8- MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI
Radiocor - CRISI: giovedi' nero per le borse europee, protagoniste del calo peggiore da due settimane. Allarme Bce sulla ripresa in Europa. Per il presidente di Confindustria Squinzi 'l'economia affonda, potremmo perdere piu' del 2,4% del Pil'. Bene l'asta dei Bot ma lo spread sale a quota 466 punti. Dopo l'azzeramento dei tassi sui depositi, le banche ritirano quasi 500 miliardi. L'Fmi: 'A Madrid passi difficili ma giusti'. Napolitano: 'Urge politica industriale' (dai giornali). La sfida globale sui tassi a difesa dei Pil nazionali (Il Sole 24 Ore, pag. 2). 'Roma ha ragione, serve uno scudo europeo contro la speculazione', intervista all'economista tedesco, Peter Bofinger (Il Corriere della Sera, pag. 2). 'Non solo cure monetarie, il riscatto passa dalla politica industriale', editoriale di Gian Maria Gros-Pietro (Il Sole 24 Ore, pag. 1, 13).
SPENDING REVIEW: il governo rifa' i conti, per il neo ministro dell'Economia Grilli servono altri sei miliardi di euro per evitare l'aumento dell'Iva. I tecnici del Senato criticano la spending review: 'Sugli statali solo tagli lineari, a rischio i servizi'. Scoppia il caso Istat (dai giornali). Stretta sulla ricerca, l'offerta di Profumo (Il Sole 24 Ore, pag. 8). 'Cancellare la spesa per gli F35' (La Repubblica, pag. 4).
LAVORO: il ministro Fornero trova l'accordo con i partiti sulla riforma del lavoro, pronti gli emendamenti. Rinviato l'aumento dei contributi per i professionisti, mobilita' prorogata di un anno, salta il rinvio dell'Aspi (dai giornali). Ok della Corte dei conti al decreto esodati (Il Sole 24 Ore, pag. 11).
AUTO: la grande crisi di Peugeot e Opel. Parigi chiude Aulnay e taglia 8mila posti di lavoro, per il gruppo francese nel primo semestre una perdita operativa di 700 milioni. Si dimette a sorpresa l'ad della casa tedesca, Stracke (dai giornali). Se la 'fabbrica Europa' produce troppo (Il Sole 24 Ore, pag. 6).
TV: Passera, nessuno scambio sulle frequenze. Ma il Pd attacca: un danno per lo Stato (La Repubblica, pag. 11).
EDITORIA: via libera della Camera al decreto legge sul riordino dei contributi all'editoria, fissato tetto per la pubblicita' online (dai giornali).
TRASPORTI: la Francia frena sulla Tav: 'Accordo da rifare'. Torna in bilico la Torino-Lione (dai giornali). Treni regionali alle Ferrovie, gara a tre Ansaldo-Bombardier-Alstom (Il Corriere della Sera, pag. 27).
IMPREGILO: Salini vince il primo round su Impregilo. Palenzona esclude i voti per delega e scatena le proteste dell'avvocato Erede, l'assemblea viene rinviata al 17 luglio (dai giornali).
UNIPOL-FONSAI: disco verde della Consob a Unipol-Fonsai, da lunedi' partono gli aumenti, i titoli crollano. Concambi di fusione rimandati a settembre per tutelare i soci. A Mediobanca e Unicredit il 50% del rischio degli aumenti. Sator e Palladio ricorrono contro il verdetto del Tar sull'autorizzazione dell'Isvap (dai giornali).
TELECOM: Telecom, la Kroes sblocca la rete Ngn (Il Sole 24 Ore, pag. 23). Ti Media, parte la fase due dell'iter di cessione (Il Sole 24 Ore, pag. 25). Telecom scivola in Borsa sui timori per Tim Brasil (Il Giornale, pag. 21).
SNAM: Snam colloca bond a un miliardo con cedola al 5% (dai giornali).
VALENTINO: la famiglia reale del Qatar acquista per 700 milioni il 100% della maison italiana (dai giornali).
ALITALIA: Seicento esuberi in Alitalia, via alla Cigs (La Repubblica, pag. 24).
ACEA: il Consiglio di Stato congela l'iter di cessione di Acea da parte del Comune di Roma (dai giornali).
FINCANTIERI: accordo con Viking Ocean Cruises per la costruzione di due navi extra lusso (dai giornali).
AEGIS: Vincent Bollore' vende Aegis ai giapponesi di Dentsu e incassa 915 milioni (dai giornali).
DE TOMASO: arrestato il patron Rossignolo con l'accusa di truffa (dai giornali).
VITROCISET: Zappa sale ai vertici di Vitrociset (Il Sole 24 Ore, pag. 28).
RICHARD GINORI: Richard Ginori verso Sambonet (Il Sole 24 Ore, pag. 40).
LIBIA: Le quote della Libia in Piazza Affari restino sotto sequestro (Il Corriere della Sera, pag. 29).
MULTINAZIONALI: focus R&S-Mediobanca, al top Toyota ed ExxonMobil, Apple leader per capitalizzazione, l'occupazione cresce solo nei Paesi emergenti. L'Italia resta staccata dai big, in testa sempre Eni (dai giornali).
9- GLI HEDGE FUND EVITANO L'OPA E SALVANO SEAT
F.Ch. per il "Corriere della Sera" - La ristrutturazione di Seat supera anche l'ultimo scoglio. La Consob ha confermato che, per effetto della fusione per incorporazione di Lighthouse in Seat e sulla base di quanto rappresentato nel quesito formulato dagli advisor, nessuno degli obbligazionisti Lighthouse sarà tenuto all'obbligo di offerta pubblica di acquisto su azioni del gruppo delle pagine gialle. Tecnicamente, più che di un'esenzione all'Opa si tratta di un caso in cui non si prefigurano i presupposti per l'obbligo.
Dopo la fusione, l'hedge fund diventerà azionista all'88%, ma si tratta di una quota frammentata tra tutti gli obbligazionisti e nessuno di loro supererà la soglia del 30%. Inoltre, non risulta che agiscano di concerto. Questa la fotografia dell'operazione finanziaria che emerge dal quesito che il Comitato degli obbligazionisti Lighthouse ha presentato alla Commissione di vigilanza. Il quesito non era necessario ma è stato posto per prudenza visto che si tratta di un'operazione complessa e irreversibile e condizionata al fatto che non ci fosse obbligo di Opa. Ieri Lighthouse ha annunciato anche che sono stati ottenuti i consensi validamente manifestati da parte dei titolari delle obbligazioni - pari al 91,83% - dell'ammontare complessivo in essere delle obbligazioni Lighthouse. Tutti i membri del cda hanno rassegnato le proprie dimissioni dai rispettivi incarichi con decorrenza differita.
10- DEUTSCHE BANK RIPENSA LA STRATEGIA
(MdF) Una volta, era fra i titoli privilegiati dagli investitori. Dall'inizio dell'anno, invece, gli azionisti hanno dovuto affrontare un calo pari al 10%. Mentre l'indice Dax è salito di circa un quinto. Decisamente, rilevano taluni critici, come il quotidiano conservatore Faz, la scusa dell'ex presidente Josef Ackermann - le azioni delle banche europee sono fortemente penalizzate dalla crisi del debito - non convince più. Non soltanto perché l'indice Stoxx delle banche ha guadagnato il 10%. Ma anche perché l'istituto oscilla intorno ai 24 miliardi di capitalizzazione, con davanti una quarantina di banche più grandi nella lista degli istituti internazionali. Per questo, all'atto della sua nomina, Anshu Jain, co-eo, insieme al tedesco Jürgen Fitschen, dal primo di giugno scorso, del primo istituto tedesco, ha messo subito in chiaro che «siamo stati nominati per aumentare il valore della banca». Ed è in base a questo obiettivo primario, che ora il mondo della finanza e soprattutto gli azionisti, attendono con un misto di apprensione l'11 settembre, giorno in cui i nuovi top manager presenteranno la nuova strategia. Che potrebbe anche mettere in discussione la struttura di banca universale - finora difesa a spada tratta - con la separazione dell'investment banking, poco redditizio negli ultimi mesi, ma che in tempi buoni fornisce due terzi dei profitti.
11- SE MEDIASET RICORDA SHAKESPEARE
Da "il sole 24 ore" - Sul giallo dell'estate, quello del rialzo monstre di Mediaset (+1,42% anche ieri), si cimenta anche Mediobanca. Che scomoda persino un gigante come William Shakespeare per cercare di spiegare il rally. «Di notte, se si ha paura, com'è facile scambiare un cespuglio per un orso» ironizza, in un report, la banca d'affari (di cui peraltro la Finivest di Silvio Berlusconi è azionista) citando «Sogno di una notte di mezza estate». Come dire che gli analisti di Mediobanca non credono a nessuna delle ipotesi circolate: nuovo socio "istituzionale", forse arabo forse russo;
la stessa Fininvest che compra (ipotesi tra l'altro smentita dalla società stessa), o un interesse di Rupert Murdoch. La spiegazione più credibile rimarrebbe dunque quella che molti investitori hanno chiuso le loro posizioni «corte» sul titolo. Che però cozza con un dato di fatto: Mediaset non è la cosa più a buon mercato che si trova in questi giorni a Piazza Affari. Prezza 33 volte gli utili attesi per fine 2012 in uno scenario di alto debito e forse zero dividendi per il prossimo anno. Mani forti o meno, Mediaset è troppo cara. (S.Fi.)
12- LA PRIMA «SOFFIATA» PREMIATA DALLA SEC
Da "il sole 24 ore" - Di solito alla Sec sono contenti quando riescono a far pagare altri, ottenendo sanzioni. Ieri la presidente Mary Shapiro ha esultato perché è lei stessa ad aver firmato un ordine di pagamento da quasi 50 mila dollari: il primo esborso del nuovo programma (varato un anno fa sotto l'egida del Dodd-Frank Act ) per premiare chi fa «soffiate» che portano la Sec a ottenere sanzioni superiori al milione di dollari. Il primo «Whistleblower Program Award» rappresenta la quota massima erogabile (il 30% contro un minimo del 10%) dell'ammontare effettivamente incassato dall'autorità pubblica (150mila dollari) sulla sanzione ottenuta da un tribunale: il compenso all'informatore potrà salire in seguito.
Resta misteriosa (e tutelata) la sua identità , al pari delle informazioni da lui riferite (in modo che non sia scoperto e penalizzato in azienda). Nella stessa vicenda, però, la Sec ha ammesso di non aver accolto le richieste di un secondo informatore. Le sue soffiate non sono state di qualità tale da dare un contributo significativo alle indagini e quindi è stato lasciato a secco. (S.Car.)
13- QUEI TERMINALI DEL GAS FINANZIATI DAI CINESI
Da "il sole 24 ore" - In Italia sono i problemi burocratico-amministrativi e le preoccupazioni ambientaliste a fare da ostacolo alla costruzione di terminali di gas naturale liquefatto (per l'importazione). Negli Stati Uniti è dal 1969 che non si costruisce alcun nuovo impianto di gnl (per l'export), sullo sfondo di insufficienti ragioni economiche. Ma ora il mercato è cambiato grazie al decollo delle estrazioni di shale gas, che hanno abbassato i prezzi spot Usa a livello inferiori di oltre 4 volte a quelli vigenti in Asia.
Così la Cheniere Energy Partners sta per costruire due terminali in Lousiana, come ha annunciato all'inizio del mese rivelando un sostegno finanziario da 1,5 miliardi di dollari da parte di BlackStone Group. Dietro il gruppo di private equity, però, in questo progetto ci sono i governi di Cina e Singapore: i loro fondi sovrani (Cic e Gic) investiranno 1 miliardo di dollari, in parti uguali. Cheniere ha già in tasca contratti a lungo termine per l'export in Asia. E Blackstone si rivela ancora una volta un partner strategico per fondi sovrani che incontrerebbero ostacoli ad agire da soli. (R.Fi.)
14- IL BAROMETRO SIEMENS VOLGE AL NUVOLOSO
Da "il sole 24 ore" - C'è un gruppo industriale che fa più di altri da barometro dell'economia mondiale e anche di quella tedesca. La sua lancetta volge verso il brutto: Siemens, secondo le indiscrezioni di Boersen-Zeitung, è in discussioni interne preliminari su un piano (da annunciare in autunno) per varare tagli ai posti di lavoro nell'ordine delle migliaia di unità , in reazione al calo degli ordinativi legato soprattutto alla crisi economica europea. Siemens (che non ha fatti commenti) ha 410mila dipendenti ed è uno dei primissimi datori di lavoro in Germania, dove impiega 129 mila persone.
Senonché proprio in patria gli ordini sono crollati di oltre il 40%, in quanto le imprese rinviano gli investimenti a fronte di un contesto macro che potrebbe ancora peggiorare. Altre grandi aziende tedesche hanno annunciato riduzioni di costi e orari di lavoro e qualcuna anche di personale. Le incertezze e i ritardi di Berlino nel dare un impulso decisivo alla soluzione della crisi europea, insomma, cominciano a pesare anche a Monaco. (S.Car.)
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