PIAZZA AFFARI SALE DELL'1,07% CON SPREAD GIU' A 184 PUNTI - ATTESI I VERBALI DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA - RIALZI DI OLTRE IL 3% PER UBI E UNICREDIT - MPS CEDE IL 2,5% NEL GIORNO DELL'OK DEI SOCI ALL'AUMENTO DI CAPITALE DA 5 MILIARDI

Carlotta Scozzari per Dagospia

I mercati finanziari italiani, per ora, tirano un sospiro di sollievo dopo le turbolenze degli ultimi giorni. Il Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso la seduta di mercoledì in rialzo dell'1,07% a 20.597,51 punti, mentre lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi è ridisceso a 184 punti, dai 190 di ieri.

Tuttavia, le fonti di incertezza non si sono dissolte come per magia. Gli operatori, ad esempio, attendono con ansia la pubblicazione, questa sera, dei verbali dell'ultima riunione della banca centrale americana, la Federal Reserve (Fed) guidata da Janet Yellen.

Dai documenti gli esperti ritengono che si possa ricavare qualche indizio sulla tempistica del rialzo dei tassi di interesse oltreoceano. Il tutto mentre si continua a guardare al 5 giugno, giorno in cui è attesa la riunione della Banca centrale europea (Bce) che, al contrario, potrebbe optare per un taglio del costo del denaro (Bundesbank permettendo).

A Piazza Affari, si è chiusa una giornata in generale positiva per le azioni del comparto bancario, che hanno beneficiato della riduzione dello spread: Ubi Banca, dopo le incertezze dei giorni scorsi legate all'inchiesta della Procura, ha guadagnato il 3,36%, Unicredit il 3,02% e il Banco Popolare l'1,32 per cento. Al contrario, in flessione del 2,45% Mps, nel giorno in cui l'assemblea della banca presieduta da Alessandro Profumo ha approvato l'aumento di capitale da 5 miliardi che partirà nella prima parte di giugno.

Bene i gruppi a controllo pubblico dell'energia: Eni, dopo la debolezza dei giorni scorsi, è salita del 2,28%, grazie anche al mega-accordo sulle forniture di gas tra Russia e Cina, mentre Enel ha guadagnato l'1,81%, e Saipem è balzata del 2,24%, beneficiando tra l'altro delle indiscrezioni secondo cui il consorzio Cfsw jv, di cui fa parte anche la società di servizi petroliferi, si sarebbe aggiudicato un nuovo contratto in Canada. Deboli Telecom Italia (-1,31%), Snam (-1,34%), Finmeccanica (-1,29%) e Atlantia (-1,28 per cento).

 

 

UNICREDITvladimir putin e xi jinping GASDOTTO janet yellen