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A FURIA DI TAGLIARE, I RISULTATI ARRIVANO – LE PRIME DIECI BANCHE ITALIANE CHIUDERANNO L’ANNO SFIORANDO I 10,5 MILIARDI DI UTILI! TE CREDO, IN CINQUE ANNI SONO STATI MANDATE A CASA 30MILA PERSONE - DOPO LA CRISI DEL 2007 GLI ISTITUTI HANNO RIPRESO A MACINARE UTILI. ED È MERITO ANCHE DELLA DRACONIANA CURA DI RIDUZIONE DEL PERSONALE...
Vittoria Puledda per “la Repubblica - Affari & Finanza”
Nel 2018 avevano fatto il pieno di profitti, in alcuni casi i più alti di sempre. E quest' anno si avviano ad alzare ancora l' asticella: le prime dieci banche italiane, secondo le stime di Bloomberg, dovrebbero chiudere l' anno sfiorando i 10,5 miliardi di utili, al netto delle poste straordinarie. Eppure, nonostante i fasti dei bilanci, gli istituti di credito hanno usato la falce per ridurre il personale: in cinque anni sono usciti dall' organico (o si apprestano a farlo) circa 30 mila dipendenti. Uscite volontarie, prepensionamenti, incentivi all' esodo: nessun licenziamento sanguinoso, insomma, ma pur sempre un paradosso - almeno apparente - difficile da comprendere e da mandar giù, per un settore in crisi di modelli ma ancora carico di guadagni.
G uardiamo i numeri. Dopo il periodo nero scatenato dalla crisi finanziaria del 2007 - e superate le forche caudine del feroce innalzamento dei criteri patrimoniali, dettato dalla Bce in versione sorveglianza bancaria unificata, dal dicembre del 2014 - gli istituti di credito hanno ripreso a guadagnare. E anche quest' anno, a seconda delle previsioni, faranno meglio dello scorso, che pure, per molte di loro, era stato il miglior bilancio da dieci anni a questa parte: il 2,5% in più secondo la media del consensus riportato da Bloomberg sulle dieci principali banche quotate.
Le stime di Equita sono ancora più ottimistiche e segnano un più 17,8% a quota 9,9 miliardi su un campione di nove banche, che l' anno precedente aveva portato a casa un bottino di 8,4 miliardi di utili (rettificati). Intermonte invece prende in analisi un campione di dodici banche che complessivamente rappresentano una capitalizzazione di 92 miliardi e un totale dell' attivo pari a 2.437 miliardi (grosso modo il 50% di quota di mercato dei depositi, in Italia). Secondo le sue previsioni, a livello di utile operativo ci sarà un piccolo segno negativo (meno 2%) che poi a livello di utile rettificato diventa n robusto più 13%, superiore a 11 miliardi di euro.
Insomma, non stiamo parlando di un settore decotto. Nemmeno di un settore in crisi, a guardare i dati attesi Le aspettative degli analisti, raccolte da Bloomberg, sugli utili 2019. Le stime sono sul risultato rettificato dalle voci straordinarie, mentre l' utile 2018 è quello riportato in bilancio. Nel caso di Ubi e Bper il 2018 aveva molte voci straordinarie positive.
sportello bancario 1
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