xi jinping cina

PURE IL DRAGONE PIANGE. MOODY’S TAGLIA IL RATING ALLA CINA: E’ LA PRIMA VOLTA IN 25 ANNI – PECHINO NON CI STA: L’AGENZIA HA SBAGLIATO APPROCCIO – ATTESA PER LE MOSSE DI STANDARD & POOR’S

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

Da La Stampa

 

MOODY'SMOODY'S

La mossa di Moody’s, che ha visto al ribasso da “A1” ad “Aa3” il rating della Cina con outlook da “stabile” a “negativo”, è il primo taglio degli ultimi 25 anni fatto da un’agenzia di valutazione sull’economia cinese, chiudendo un lungo periodo segnato da una crescita impetuosa e dall’uscita dalla soglia di povertà per oltre 600 milioni di persone.

 

parcheggio bicilette a pechinoparcheggio bicilette a pechino

Il downgrade di oggi corrisponde al primo cambio di giudizio (verso l’alto o verso il basso) sul Dragone espresso negli ultimi sette anni da una delle “Big three” agenzie di rating internazionale: S&P’s, Moody’s e Fitch. La questione è se S&P’s deciderà di seguire Moody’s, avendo emesso l’outlook negativo su Pechino a febbraio 2016, ponendo le basi per il possibile downgrade. Attualmente, il giudizio di S&P’s è un gradino superiore a quelli di Moody’s e Fitch.

mausoleo di mao pechinomausoleo di mao pechino

 

Il taglio del rating sulla Cina, da Aa3 ad A1 annunciato oggi da Moody’s, è basato su un approccio «pro-ciclico» dei giudizi «non appropriato»: è la risposta del ministero delle Finanze, affidata a un comunicato, sulla prima «bocciatura» in oltre 25 anni. I punti esaminati «sovrastimano le difficoltà dell’economia cinese e sottostimano le capacità della Cina di rafforzare le riforme strutturali sul lato dell’offerta e di espandere la domanda nel suo complesso».