DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Andrea Greco per "la Repubblica"
I grandi soci del patto Rcs si spaccano in due sulle istanze di rinnovamento dell´editoriale. Quattro ore per esaminare la lista per il nuovo cda, con possibile designazione dei nuovi vertici della società del Corriere della Sera. Ma dopo un duro confronto i detentori del 63,5% del capitale non si accordano e si riconvocano domattina, alle 8. Si vedranno a oltranza fino a sabato 7, termine per depositare le liste al voto nell´assemblea del 2 maggio.
L´intesa sulla "linea di cambiamento" avanzata da Mediobanca e Fiat è subordinata all´adesione della maggioranza assoluta sia dei pattisti sia delle quote da loro apportate. Il quorum del 31,76% sulle quote sembra a portata di mano, specie data l´attenzione con cui Giovanni Bazoli (ieri presidente della riunione come consigliere anziano, data l´assenza di Giampiero Pesenti per motivi di salute) segue l´iniziativa. La posizione del carismatico presidente di Intesa Sanpaolo su Rcs potrebbe essere decisiva, per l´affermazione delle novità ma anche per la ricerca di un compromesso con gli scettici. Le diplomazie sono già al lavoro.
Ieri i pattisti hanno lasciato la sede di via Rizzoli con facce scure, senza dichiarazioni. Prima Diego Della Valle, Renato Ravanelli, Francesco Merloni e Roberto Bertazzoni. Assente Marco Tronchetti Provera, per impegni di lavoro all´estero. Coda privata invece per Renato Pagliaro, presidente di Mediobanca, John Elkann, presidente di Fiat e Giovanni Bazoli presidente di Mittel e Intesa Sanpaolo.
Se passerà la loro posizione potrebbe non essere rinnovato il presidente Piergaetano Marchetti, per fare spazio ad Angelo Provasoli, economista, docente ed ex rettore dell´Università Bocconi.
La "linea di rinnovamento", condotta dai soci Mediobanca (13,7%) e Fiat (10,3%), sarebbe finora appoggiata da Intesa Sanpaolo (4,9%), Mittel (1,3%, retta sempre da Bazoli), Edison (1%, tradizionalmente vicino alle posizioni Mediobanca sul dossier). L´altra metà dell´accordo parasociale, specie i soci privati industriali, avrebbe reagito con freddezza e in alcuni casi fastidio alle proposte.
Si tratterebbe, secondo gli auspici di Piazzetta Cuccia e del Lingotto, di sostituire il presidente Piergaetano Marchetti - il candidato sarebbe Angelo Provasoli, economista e docente della Bocconi, di cui è stato anche rettore - e comporre un futuro consiglio snello (di 9 elementi, dagli attuali 19) con un passo indietro degli azionisti, a beneficio di consiglieri indipendenti di natura "tecnica".
In tal modo si preparerebbe l´arrivo di un manager di peso, da cercare nelle prossime settimane, e con cui sostituire l´ad Antonello Perricone. I sostenitori dei ricambi si appellano alle modifiche "di sistema" viste in Italia di recente, ma anche ai risultati del gruppo Rcs (nel 2009 persi 130 milioni, nel 2010 utile di 7 milioni, nel 2011 persi 322 milioni); ma l´ipotesi è malvista per i soci minori che perderebbero rappresentanza, o per quegli imprenditori che hanno messo soldi propri in Rcs. Per esempio Della Valle, che ha il 5,4%, una minusvalenza latente di circa 120 milioni, e l´ambizione a crescere nell´editoriale.
Giovanni Bazoli DELLA VALLEJAKY ELKANN - copyright PizziPAGLIARO NAGEL
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