DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Claudio Antonelli per “la Verità”
Lo scorso maggio il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha varato il piano nazionale per la cybersecurity, consapevole che la sovranità nazionale e la difesa dei cittadini dipenderà sempre di più dalla capacità di mettere barriere alle intrusioni nel cyberspazio. Una volta organizzati i dipartimenti di riferimento, il progetto di lungo respiro si baserà su sei pilastri principali che vanno dal potenziamento delle capacità di difesa delle infrastrutture critiche nazionali e degli attori di rilevanza strategica per il sistema Paese fino all' incentivazione della cooperazione tra istituzioni e imprese nazionali, passando dal rafforzamento della cooperazione internazionale.
Dentro tale quadro, il colosso della Difesa, Leonardo, dovrà ricoprire un ruolo di fondamentale riferimento anche per la sua posizione mediana tra impresa privata e attività dello Stato. Per questo la decisione dei vertici di aprire un audit interno sulla divisione «Sistemi per la sicurezza e le informazioni», guidata da Andrea Biraghi ha destato qualche preoccupazione negli ambienti istituzionali. Secondo quanto ha appreso La Verità lo scorso venerdì è stato aperto un procedimento con l' obiettivo di verificare il totale rispetto delle prassi e delle certificazioni e verificare che non vi siano falle.
Biraghi, come da prassi è stato sospeso e avrà pochi giorni per rispondere alle sollecitazioni e alle domande degli organi di verifica interna prima che venga vagliata la sua posizione. Vista la delicatezza del tema non è dato conoscere tutti i contenuti dell' inchiesta interna ma una volta terminata potrebbe imporre un giro di poltrone e un riassesto.
D' altronde, come aveva dichiarato lo scorso inverno a Formiche.net lo stesso Biraghi, «quello della cyber security è un settore chiave. Il terrorismo è una minaccia di tipo fisico, ma può diventare di tipo cibernetico molto presto. L' intelligence che si fa in rete, per seguire le informazioni che questi soggetti si scambiano, consente di mitigare o migliorare la capacità di risposta agli attacchi terroristici. Minacce asimmetriche richiedono soluzioni evolute e adattate. Solo così possiamo continuare ad essere i principali partner di governi».
Ecco perché l' audit interno secondo alcune indiscrezioni raccolte dalla Verità, sarebbe da intendere come un trampolino per la riorganizzazione della Divisone e al tempo stesso il rilancio come elemento che potrebbe diventare di punta per Leonardo. Al momento il gruppo lavora alle proprie piattaforme secondo il concetto «security by design». Si muove anche nel campo della protezione delle infrastrutture critiche e in quello bancario.
In questo settore, infatti, Leonardo sta lavorando a un progetto da presentare alle istituzioni finanziarie che faccia leva sul grande valore aggiunto dell' azienda, ovvero la capacità di intelligence. Il risultato dell' audit sulla divisione è quanto mai importante per capire le prossime mosse dell' amministratore delegato Alessandro Profumo. Il gruppo di piazza Montegrappa si trova di fronte alla necessità di fare un salto decisivo. A settembre del 2017 il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha lanciato l' allarme sul comparto e al tempo stesso ha fissato i paletti della difesa comune Ue anche nel terreno del cyberspazio.
«La regione è in grado di sviluppare una propria capacità. Ha un mercato enorme ed è necessario che le aziende europee considerino la sicurezza informatica come un fattore abilitante e non derogabile della propria competitività», aveva dichirato Biraghi nella stessa intervista rilasciata a Formiche.net aggiungendo che «la protezione dell' Ue non può essere delegata e deve poter contare su capacità e competenze industriali che garantiscano il controllo e la sicurezza della supply chain».
PALAZZO FINMECCANICA A PIAZZA MONTE GRAPPA
Bisogna capire se secondo Profumo questo sia sufficiente per acquisire un ruolo leader e non rischiare di sedersi tra le seconde file come è accaduto nella trattativa tra Fincantieri e il gruppo francese Stx. Prima bisognerà capire che cosa l' ad deciderà al termine dell' audit in relazione all' incarico che Mauro Moretti aveva affidato al figlio dell' ammiraglio di squadra Sergio Biraghi.
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