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SAM ALTMAN, DAMMI UN BEZOS! – OPENAI HA FIRMATO UN CONTRATTO DA 38 MILIARDI DI DOLLARI CON AMAZON WEB SERVICES, PER USARE I SERVIZI CLOUD DI “AWS” – L’ACCORDO CONSETIRÀ ALL’AZIENDA CHE HA CREATO CHATGPT DI USARE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CHIP NVIDIA E PROCESSORI CPU OSPITATI NEI DATA CENTER DI AMAZON PER SVILUPPARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CAPACE DI COMPLETARE COMPITI IN AUTONOMIA - LA PARTNERSHIP RAPPRESENTA UN CAMBIO DI ROTTA SIGNIFICATIVO PER OPENAI, CHE DAL 2019 SI ERA AFFIDATA QUASI ESCLUSIVAMENTE ALL’INFRASTRUTTURA “AZURE” DI MICROSOFT (CHE ORA CONTROLLA CIRCA IL 27% DELLA SOCIETÀ DOPO LA SUA TRASFORMAZIONE IN AZIENDA A SCOPO DI LUCRO)

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1 - OPENAI, CONTRATTO CON AMAZON DA 38 MILIARDI PER IL CLOUD DI CHATGPT

Estratto dell’articolo di Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera”

 

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OpenAI ha firmato un contratto da 38 miliardi di dollari con Amazon Web Services, segnando la prima partnership con il leader mondiale del cloud computing e una svolta strategica rispetto alla dipendenza storica da Microsoft.

 

L’accordo settennale consente alla società creatrice di ChatGPT di accedere immediatamente a centinaia di migliaia di chip Nvidia di ultima generazione ospitati nei data center AWS, oltre ai processori CPU di Amazon per sviluppare l’intelligenza artificiale agente, capace cioè di completare compiti in autonomia.

sam altman

 

La partnership rappresenta un cambio di rotta significativo per OpenAI, che dal 2019 si era affidata quasi esclusivamente all’infrastruttura Azure di Microsoft, il suo principale investitore con 13 miliardi di dollari. Con il nuovo accordo di ristrutturazione societaria, raggiunto la settimana scorsa, Microsoft detiene circa il 27% della società for profit, una quota stimata 135 miliardi. […]

 

jeff bezos

L’accordo si inserisce in una strategia ancora più ambiziosa. OpenAI ha infatti sottoscritto contratti per un valore complessivo vicino a 1.500 miliardi, tra cui Oracle (300 miliardi), Microsoft (250 miliardi) e Google. […] L’obiettivo, dichiarato dal ceo della società, Sam Altman, è di aggiungere un gigawatt di capacità ogni settimana dal 2030, pari alla produzione di una centrale nucleare. «Scalare l’intelligenza artificiale di frontiera richiede una potenza di calcolo massiccia e affidabile», ha commentato Altman annunciando l’accordo con AWS.

 

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[…] Per Amazon l’accordo rappresenta un successo importante e ieri il titolo è arrivato a guadagnare il 5% dopo l’annuncio, toccando un nuovo massimo storico, per poi segnare +4% a fine seduta. (Chiusura in rialzo del 2,17% anche per Nvidia). La divisione cloud ha registrato una crescita dei ricavi del 20% nell’ultimo trimestre, la più rapida dal 2022, ma è inferiore a Microsoft e Google.

 

Il contratto con OpenAI adesso rilancia il ruolo di AWS nella corsa all’intelligenza artificiale, nonostante Amazon abbia già investito 8 miliardi nel concorrente Anthropic, che controlla il chatbot Claude, rivale di ChatGPT.

 

2 - PIÙ POTENZA PER OPENAI ACCORDO CON AMAZON

Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/11/04/news/openai_amazon_accordo_cloud_intelligenza_artificiale-424957209/

 

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Insieme staranno o insieme cadranno, dice l'antica massima. E pare descrivere alla perfezione ciò sta succedendo dentro la bolla dorata dell'Intelligenza artificiale, dove i colossi tecnologici americani si stanno legando tra loro con una fitta rete di accordi, partecipazioni, finanziamenti e forniture reciproche, tutte basate sul presupposto che - presto o tardi - l'IA cambierà tutto e diventerà un grande business.

 

Ieri a questa rete si è aggiunto un altro bel filo, del valore di 38 miliardi di dollari: tanto vale l'accordo che OpenAI, la startup alla frontiera dei modelli IA, ha siglato con Amazon, leader globale del cloud, per assicurarsi nei prossimi anni parte della sua potenza di calcolo, ovviamente garantita dai formidabili chip di Nvidia.

 

sam altman a cena alla casa bianca

[…] Nel frattempo però si gonfiano anche i dubbi di chi considera eccessiva e pericolosa l'euforia tecnologico-finanziaria.  Basti pensare che per saziare la sua inesauribile fame di calcoli OpenAI, società valutata 500 miliardi di dollari ma che al momento ne perde 10 a trimestre, ha già chiuso con i giganti del cloud contratti per 1.500 miliardi. Impegni a cui vanno aggiunti quelli per i centri dati che sta costruendo in prima persona - il famoso Stargate - e quelli presi con i produttori di chip come Nvidia, Amd o Samsung.

 

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Alcuni osservatori ritengono che aver legato alle sorti della sua azienda l'intera Silicon Valley, Wall Street e i maggiori fondi di investimento sia il grande capolavoro del fondatore di OpenAI Sam Altman, uno che nella vita precedente insegnava proprio a generazioni di startup come attirare capitali miliardari. Perché si sa, spesso l'innovazione è una profezia che si avvera da sola. Solo che questa volta alla profezia è appesa - letteralmente - mezza economia americana. […]

 

L'unica azienda che in questo momento sta già monetizzando - ordini e fatturato, non scommesse future - è l'altro grande snodo della tela, cioè il produttore di chip Nvidia, non a caso diventata la prima della storia a scollinare oltre i 5 mila miliardi di dollari di valutazione. Se anche l'IA si rivelerà meno rivoluzionaria del previsto, lei avrà comunque venduto milioni e milioni dei suoi processori. […]