UNO SCARPARO CHE STRAPPA ‘’SCOTT-EX CASA’’: AZIONE DI RESPONSABILITÀ CONTRO L’AUMENTO RCS?

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Antonella Olivieri per www.ilsole24ore.com

Diego Della Valle, azionista con l'8,69% di Rcs Mediagroup, si riserva du tutelare la propria posizione in tutte le sedi contro il piano di ristrutturazione della casa che edita il Corriere della Sera e che a suo giudizio non fa altro che togliere soldi agli azionisti per darli alle banche, tra queste anche le banche azioniste configurando il rischio di conflitto d'interessi.

Un «ultimo avvertimento» sarebbe da considerare dunque la lettera recapitata sabato al consiglio di Rcs e letta all'indomani all'avvio della riunione del board che avrebbe dovuto varare in primis l'aumento di capitale da 400 milioni, indispensabile e urgente per poter assicurare la continuità azioendale, in altre parole per evitare di portare i libri in Tribunale.

Alla lettura della lettera di Della Valle, che prefigurava dall'attacco l'ipotesi di intraprendere un'azione di responsabilità, Andrea Bonomi, consigliere Rcs ma anche presidente del consiglio di gestione di Bpm (una delle banche finanziatrici), è uscito perchè in potenziale conflitto, mentre qualche ora dopo Paolo Merloni, critico circa il piano sulla stessa linea dell'imprenditore Tod's, ha comunicato l'intenzione di dimettersi dal consiglio a valere dalla prossima assemblea di fine maggio. In sospeso anche la posizione del gruppo Italmobiliare, con Carlo Pesenti anche ieri non ha partecipato al cruciale cda Rcs.

L'imprenditore della Tod's contesta le condizioni iperdiluitive dell'aumento di capitale, che polverizzerebbero la quota di chi non seguisse l'operazione, ma anche tutto l'impianto del piano di ristrutturazione che - è la sua opinione - non pensa allo sviluppo dell'azienda in un momento critico del settore e per i problemi ereditati dall'acquisizione della spagnola Recoletos, bensì solo a rimborsare le banche.

Tutta l'operazione «è stata gestita malissimo», secondo Della Valle che non ha chiarito se intende partecipare o meno all'aumento - deciderà quando saranno note le condizioni - ma si mostra restio a sottoscrivere una ricapitalizzazione «senza prospettive» e senza un'ipotesi condivisa e ancora insofferente verso un «vecchio sistema che sta crollando». La risposta della società arriverà al consiglio del prossimo 28 aprile convocato in extremis ieri sera per fissare i termini definitivi della ricapitalizzazione, comunque urgente, del gruppo editoriale.

 

 

Diego della valleGIOVANNI BAZOLI FOTO ANSA SCOTT JOVANEMERLONI MARCO TRONCHETTI PROVERA ALBERTO NAGEL E ANDREA BONOMI FOTO BARILLARI