
DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN…
R.E. per âLa Stampa'
Un incontro con Matteo Renzi per fare il punto sulle attività in Italia ed esaminare nuovi, possibili, dossier. Nella fitta agenda di Larry Fink, numero uno di Blackrock, c'è stato lo spazio anche per un faccia a faccia con il presidente del Consiglio, nella serata di domenica.
A rivelarlo è Gabriele Galateri, il manager che era presente all'incontro tra l'amministratore delegato del più grande gestore di risparmio gestito al mondo e i responsabili del fondo, riuniti a Palazzo Mezzanotte per una convention di tre giorni. Una convention rigorosamente a porte chiuse, da cui sono filtrate alcune indicazioni.
«L'Italia è un'opportunità di investimento. Il Paese sta cambiando in modo positivo e la discontinuità che si sta concretizzando, anche a livello politico, è utile e necessaria per il futuro del nostro Paese», hanno raccontato fonti sintetizzando gli interventi di Fink che - oltre a Renzi - ha visto Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, Marco Tronchetti Provera, presidente e ad di Pirelli, Pietro Scott Jovane e Alberto Nagel, rispettivamente ad di Rcs e Mediobanca e Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi Group. Presenti anche Massimo Tononi e Raffele Jerusalmi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Borsa Italiana.
Il colosso Usa è stato il protagonista delle scene finanziarie negli ultimi mesi: hanno fatto scalpore i suoi investimenti, in particolare nelle nostre banche. Ad aprile è salita al 6,8% nel Banco Popolare, prima ha superato la soglia del 5% in Unicredit, Intesa e Mps. Un «mordi e fuggi» in questo caso perché un mese dopo ha rimesso sul mercato quasi la metà del bottino, fino a scendere al 3,2% di Rocca Salimbeni e ridurre così il proprio apporto all'aumento di capitale da 5 miliardi di euro deciso lo scorso 18 aprile.
A oggi, in base alle comunicazioni alla Consob, sappiamo che Blackrock ha inoltre una quota del 5% di Azimut, il 4,813% di Telecom. Una fotografia, anche se più sfuocata, è poi quella che deriva dai libri soci e dalla presenza nelle assemblee dell'anno scorso dove risultava avere una quota del 5% circa in Atlantia, del 4% in Fiat, del 2,8% in Generali.
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