DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Dagonota
Il sogno di Fassino finalmente si realizza: il Pd ha una banca. Per la prima volta nella storia repubblicana, un deputato in carica diventa presidente di un istituto di credito. Un record che va ascritto al partito di Nicola Zingaretti. Piercarlo Padoan è stato cooptato nel consiglio di amministrazione di Unicredit, con l’obbiettivo di diventare presidente nella prossima primavera.
Ma c’è qualche problema. Una legge del 1953, la numero 60 del 15 febbraio (si trova agevolmente sul sito del ministero dell’Interno), fissa le incompatibilità per i parlamentari. In particolare, agli articoli 2 e 3, determina:
“I membri del Parlamento non possono ricoprire le cariche, né esercitare le funzioni… in Istituti bancari o in società per azioni che abbiano, come scopo prevalente, l’esercizio di attività finanziarie”.
Insomma, in base a questa legge, Padoan non poteva essere cooptato nel cda di Unicredit. L’ex ministro ha garantito che si dimetterà al più presto. Ma la sua uscita di Montecitorio non sarà così facile. L’assemblea della Camera deve votare le sue dimissioni entro marzo, così da permettergli di diventare presidente Unicredit in aprile. In questa legislatura, si sono dimessi 53 parlamentari: 40 per incompatibilità e 13 per ragioni personali. Giuseppe Vacciano (M5S), però, si è visto rifiutare le dimissioni per cinque volte; gli altri per due. Anche perché il voto sulle dimissioni di un parlamentare avvengono a scrutinio segreto.
PIER CARLO PADOAN CANDIDATO PD
E nel segreto dell’urna gli sgambetti sono più che probabili. Soprattutto da parte di chi è invidioso che un suo collega di scranno vada a guadagnare più del quadruplo. Un onorevole incassa quasi 240 mila euro lordi all’anno. Il compenso per il presidente dell’Unicredit supera il milione di euro.
A parte gli interessi (comprensibili) di bottega, dietro la cooptazione di Padoan ci sarebbe anche la strategia di Mustier di dividere in due Unicredit. Una scelta molto politica. L’idea di dividere le attività internazionali da quelle italiane risponde ad un pallino fisso della Merkel: conquistare Unicredit. Non a caso, le attività internazionali dovrebbero essere quotate nella Borsa di Francoforte.
A quelle italiane non resterebbe di puntare ad aggregazioni con il Montepaschi. E dove è stato eletto Padoan? Proprio a Siena. Tra l’altro, in questo disegno sarà proprio Padoan a negoziare con Gualtieri la dote di Mps per mandarla a nozze con Unicredit. Ma in quest’operazione Piercarlo potrà contare su un amico comune con l’attuale ministro dell’Economia: Massimo D’Alema.
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