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Sara Bennewitz per "la Repubblica"
Marco Patuano è partito per il Sudamerica con un'agenda fitta di impegni, istituzionali e non solo. L'amministratore delegato di Telecom Italia si è recato in Argentina per cercare di uscire dall'impasse che si creato intorno alla vendita della controllata Telecom Argentina. Ma per quanto una soluzione sia alla viste, ancora non ci sono novità al riguardo.
Poi il manager si è recato in Brasile e dopo aver visitato sia l'Anatel sia alcuni esponenti del governo carioca, secondo fonti finanziarie, insieme all'ad di Tim Brasil Rodrigo Abreu, Patuano avrebbe avuto un incontro con i vertici di Gvt, il gruppo di telefonia fissa che fa a capo alla francese Vivendi. La visita informale segue i contatti preliminari che Patuano aveva avuto mesi fa a Parigi, e fa tornare d'attualità l'ipotesi di un'integrazione tra Tim Brasil e Gvt.
In attesa dell'asta delle frequenze di quarta generazione e per fare gli investimenti necessari, Tim Brasil aveva deciso di vendere le sue torri, unâattività da cui il gruppo conta di incassare un miliardo di euro entro fine anno. Ma se ci fossero le condizioni per fondere la rete mobile con quella fissa di Gvt, Tim Brasil potrebbe risparmiare sugli investimenti in conto capitale, allacciando le sue torri alla rete di Gvt. Per la controllata di Vivendi l'operazione sarebbe positiva perché grazie a Tim Brasil, Gvt potrebbe entrare con forza nelle aree metropolitane di Rio e San Paolo, dove il gruppo italiano si è rafforzato grazie all'acquisizione di Aes Atimus.
Se la convenienza industriale è interessante per entrambe le aziende, i dettagli dell'operazione sono invece tutti da definire. Telecom Italia in passato si era detta restia a perdere la maggioranza di Tim Partecipacoes, di cui attualmente controlla il 67% del capitale, e aveva proposto a Gvt un pagamento in carta e azioni. Ma a differenza di un anno fa quando l'operazione era stata studiata e abbandonata dal gruppo, le quotazioni di Tim Brasil sono salite sfiorando quota 30 miliardi di reais (circa 10 miliardi di euro) anche grazie alle speculazioni di uno spezzatino.
All'opposto le prospettive di business del secondo operatore mobile carioca sono peggiorate con il rallentamento dell'economia locale. L'operazione sarebbe però ben accolta dal Cade, l'antitrust brasiliano, che proprio lo scorso novembre aveva espresso serie riserve verso un rafforzamento di Telefonica nel paese attraverso la partecipazione indiretta degli spagnoli in Telecom (di cui hanno indirettamente il 15%) e quindi in Tim
Brasil.
Se quindi l'ipotesi di un matrimonio con Gvt sarebbe probabilmente invisa a Telefonica, viceversa verrebbe accolta con favore da soci come la Findim di Marco Fossati (5% del capitale).
In vista di un prossimo scioglimento di Telco, atteso per metà giugno, Fossati aveva più volte sollecitato l'attuale consiglio di Telecom a fare scelte coraggiose per valorizzare il gruppo a prescindere dai desiderata del socio spagnolo, come appunto investire su Gvt. E ieri anche gli azionisti dell'Asati sollecitavano Telecom di investire in Brasile invece che cedere la partecipazione a un consorzio capitanato da Telefonica.
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