A PATTI COL BISCIONE - PRIMO VERTICE TRA PATUANO E PIER SILVIO BERLUSCONI PER PARLARE DI ALLEANZE TELECOM-MEDIASET – MA SUL BRASILE BISOGNA DECIDERE IN FRETTA

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Antonella Olivieri per “Il Sole 24 Ore

 

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italia

Non è la priorità per Telecom, perchè l'orizzonte temporale per chiudere una trattativa si allunga fino alla prima metà dell'anno prossimo. Ma i contatti con Mediaset per valutare la possibilità di stringere un accordo per la pay-tv via Internet veloce sono stati "ufficialmente" inaugurati da un incontro al vertice tra l'ad Telecom, Marco Patuano, e il vice-presidente del Biscione Piersilvio Berlusconi che, sottotraccia, si è tenuto un paio di settimane fa, senza che ne sia stata data notizia. Discorsi che sono rimasti sui "grandi principi", cioè sulla convergenza tlc-contenuti.

 

 Scendere ai dettagli pratici è un po' più complicato, perchè mentre Telecom sembra privilegiare l'ottica di un accordo commerciale, Mediaset invece vuole qualcosa di più saldo da costruire intorno a Mediaset Premium. La prima opzione sarebbe infatti una joint societaria per mettere a punto un'offerta unitaria, con una piattaforma che però dovrebbe restare aperta anche agli altri operatori. Telecom, da parte sua, ha già firmato un accordo con Sky, pur non in esclusiva.

 

SILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONISILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONI

È invece la partita brasiliana che impone una tempistica più stringente. Ieri al consiglio, che si è tenuto a Roma per l'esame della trimestrale, se ne è ovviamente parlato. Oi – con la quale è in corso un gioco a distanza che vede alternare i due gruppi nei ruoli di preda e predatore – ha sul tavolo un'offerta vincolante, presentata dalla francese Altice, per Portugal Telecom, da 6,2 miliardi più eventuali altri 800 milioni di earn-out al raggiungimento di determinati obiettivi.

 

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In lizza però ci sono anche i fondi di private equity Apax e Bain che per ora si sono mostrati interessati con l'advisor di Oi, la banca d'affari Btg che è anche azionista della compagnia brasiliana, hanno sondato Telecom per valutare la possibilità di presentare un'offerta congiunta riguardo tutto il gruppo, ma per ora non hanno ancora formalizzato una controproposta.

 

Ad Altice, dunque, Oi dovrà dare una risposta nell'arco di un paio di settimane, tenuto conto che Portugal Telecom Part, la holding che rappresenta l'azionariato portoghese nel capitale di Oi, detiene ancora un diritto di veto sulla cessione degli asset operativi che sono sotto la stessa Oi. I soci portoghesi hanno tutta l'intenzione di esercitare il veto su una cessione che non li vedesse coinvolti nel recupero dell'autonomia di Portugal Telecom, dato che, a ogni evidenza, i due promessi sposi – la brasiliana Oi e PT – non sono più così sicuri di voler celebrare le nozze programmate per febbraio.

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A quanto risulta, dunque, in questo contesto Telecom si sarebbe data un tempo minimo per capire le intenzioni dei vari contendenti, con il consenso – emerso dal board di ieri – a convocare tempestivamente un consiglio se entro 15 giorni si valuterà l'opportunità di un intervento. In altre parole Telecom non è intenzionata ad assistere alla replica della partita Gvt, dove – a furia di temporeggiare – ha finito per perdere il partner ideale, con cui già anni fa era stata vicina alle nozze (e a un prezzo di poco superiore alla metà di quello che è stato pagato oggi da Telefonica): non se ne era fatto nulla per il timore dell'azionarito di dover mettere mano al portafoglio.

RECCHI RECCHI

 

Questa volta non tutti i vincoli sono caduti, ma c'è la consapevolezza che occorra mettersi in gioco per non trovarsi a dover rimpiangere di non averlo fatto e di non avere più alternative. Si vedrà.

 

Intanto mercoledì il presidente Giuseppe Recchi e l'ad Marco Patuano hanno incontrato a Palazzo Chigi i sottosegretari Graziano Del Rio e Antonello Giacomelli per discutere dei piani di sviluppo della banda larga e ultralarga. Probabilmente è stato toccato anche il tema Metroweb, che vede Telecom interessata ad acquisire la quota di F2i. E, dall'altra parte, Vodafone preoccupata per un'evoluzione che consegni la maggioranza della rete in fibra al concorrente, senza garanzie di governance.

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

 

COLAO COLAO

Questa mattina, prima della conference call, sarà alzato il velo sui conti dei primi nove mesi. Per il terzo trimestre gli analisti prevedono ricavi in calo del 5%, con il mercato domestico intorno a -7%: un andamento migliore rispetto ai trimestri precedenti e al resto del mercato, seppure sempre negativo. L'Ebitda è però previsto in calo dell'8% (con il domestico giù del 10,9%), cosa che, se confermata, indicherebbe invece un peggioramento sul fronte della redditività.