trump formaggio

TRUMP, GRATTUGIACI 'STO DAZIO - NON È CHIARO SE I PRODUTTORI DI FORMAGGIO ITALIANO SI SIANO SALVATI DALLA FURIA DAZISTA DEL PRESIDENTE AMERICANO - DATA LA COMPLESSITÀ DELLE NORME AMERICANE SULL’IMPORT, PER UN TERZO DELLE VENDITE LE TARIFFE POTREBBERO SFIORARE IL 35% - NEGLI ULTIMI ANNI LE VENDITE DI FORMAGGIO NEGLI STATI UNITI SONO AUMENTATE DEL 9%, MA I DAZI POTREBBERO AFFOSSARE L'EXPORT NEGLI USA - LA SPERANZA È CHE MARTEDÌ IL MINISTRO LOLLOBRIGIDA CHIARISCA LA SITUAZIONE DURANTE IL SUO DIALOGO AL MEETING DI RIMINI CON STEFANO BERNI, DIRETTORE GENERALE DEL “CONSORZIO TUTELA GRANA PADANO”...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell'articolo di Rosaria Amato per www.repubblica.it

 

VIGNETTA ELLEKAPPA - TRUMP E I DAZI

Non è detto che Grana Padano e Parmigiano Reggiano l’abbiano scampata. Dopo i sorrisi di giovedì, tra gli operatori del settore circola un dubbio: i dazi al 15% si applicano anche come tariffa aggiuntiva alle esportazioni “fuori licenza”? Da diversi anni infatti le vendite negli Stati Uniti di formaggi di latte vaccino (categoria che include altri prodotti, per esempio anche il provolone), vanno su due binari: «Se gli importatori americani hanno ottenuto una licenza, si paga un dazio del 15%. Altrimenti una quota fissa di circa 2,2 euro al chilo», spiega Giovanni Guarneri, presidente del settore latte di Fedagri.

 

La questione, sollevata in queste ore proprio dagli importatori americani, è se il dazio del 15% va aggiunto o no a quei 2,2 euro al Kg dovuti da chi non ha una licenza: in questo caso, per questa fetta di export, si arriverebbe a una tariffa complessiva di circa il 35%, che graverebbe su un terzo delle esportazioni italiane di formaggi.

LA RESA DI URSULA VON DER LEYEN A DONALD TRUMP SUI DAZI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

 

«Ultimamente le nostre vendite sono cresciute dell’8-9% anno negli Usa, soprattutto grazie alle vendite fuori licenza. In questo caso il prodotto diventerebbe troppo caro per il mercato», ragiona Guarneri. [...]

 

In conclusione, spiega, «è chiaro che se il 15% invece non andasse aggiunto ai 2,2 euro chilogrammi circa, potremmo dichiararci soddisfatti, visto che il 15% già lo paghiamo da moltissimi anni – sottolinea Berni - Se invece si andrà attorno al 30% su circa un terzo del formaggio esportato, questa fetta di formaggio diventerebbe la più vessata tra tutti i formaggi UE. E’ evidente che in questo caso dovremmo modificare il nostro attuale sentiment di soddisfazione. Quindi sino a definizione certa il nostro giudizio è sospeso».

giorgia meloni - g7 siracusa - grana padanoscaffali con forme di grana padano 5francesco lollobrigida giorgia meloni - g7 siracusa - grana padanodonald trump - dazi