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“TRUMP PROVA RISENTIMENTO PERSONALE VERSO UNA LEADERSHIP EUROPEA CHE, PER I SUOI PARAMETRI, SOMIGLIA AI SUOI NEMICI AMERICANI: GLI OBAMA, I BIDEN. PER LUI TRADISCONO L'ESSENZA DEI VALORI OCCIDENTALI” – IL POLITOLOGO YASCHA MOUNK PROVA A SPIEGARE L’OSTILITA’ DI “THE DONALD” PER L’UE: “LUI NON FA DISTINZIONE TRA CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA, MA TRA PARTITI SOCIAL LIBERALI MODERATI E MOVIMENTI POPULISTI. E POI, NONOSTANTE TUTTO IL SUO POTERE, DA QUEI LEADER SI SENTE GUARDATO DALL'ALTO IN BASSO. NON HA MAI DIMENTICATO, PER DIRE, COME MACRON, JOHNSON E ALTRI VENNERO RIPRESI MENTRE LO PRENDEVANO IN GIRO AL VERTICE NATO DI LONDRA DEL 2019. E POI UNA SUA CARATTERISTICA È CHE ODIA CHI LO ODIA E AMA CHI LO AMA: E NEI SONDAGGI INTERNAZIONALI, MENO DI UN EUROPEO SU CINQUE HA UN'OPINIONE POSITIVA SU DI LUI…”

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Estratto dell’articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”

 

Yascha Mounk

“Certo, l'accordo fra Stati Uniti e Unione Europea è meglio di una guerra commerciale e dell'incertezza che ne sarebbe derivata.

 

Ma rispetto a prima del ritorno di Trump alla Casa Bianca le condizioni sono peggiorate, l'Europa è in posizione di grande debolezza. I suoi leader hanno capito troppo tardi di non potersi più fidare degli Stati Uniti come fecero nel 1945». Yascha Mounk è il politologo della Johns Hopkins University […]

 

Trump afferma che ora Stati Uniti ed Europa saranno più uniti ed amici.

«Ha l'istinto dello showman e l'accordo è funzionale al suo reality show politico: annunciare 600 miliardi d'investimenti europei e l'acquisto di energia americana gli serve per ribadire alla sua base che si batte sempre per gli Stati Uniti. Ma la Ue non può fidarsi: se Trump calerà nei sondaggi o si ritroverà impelagato in un nuovo scandalo, tornerà ad attaccarla, magari con nuovi dazi. […]».

 

URSULA VON DER LEYEN - DONALD TRUMP

Perché tartassare proprio uno dei principali alleati?

«Trump ha un rapporto complicato con l'Europa. Dopo l'ostile discorso del vice JD Vance alla conferenza sulla sicurezza di Monaco si parlò addirittura di amministrazione "eurofobica". In effetti l'approccio di Trump nel suo secondo mandato è perfino più radicale di quello mantenuto durante il primo […] a spingerlo è soprattutto un misto di ideologia e risentimento personale».

 

In che senso?

«Le radici familiari europee sono parte della sua identità, insieme a certi valori di cui si sente paladino. Ma prova risentimento personale verso una leadership europea che, per i suoi parametri, somiglia troppo ai suoi nemici politici americani: gli Obama, i Biden. Per lui tradiscono l'essenza dei valori occidentali».

 

DONALD TRUMP CONTRO L EUROPA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Ursula Von der Leyen non è certo di sinistra...

«Lui non fa distinzione tra centrosinistra e centrodestra, ma tra partiti social liberali moderati e movimenti populisti. E poi, nonostante tutto il suo potere, da quei leader si sente guardato dall'alto in basso. Non ha mai dimenticato, per dire, come Macron, Johnson e altri vennero ripresi mentre lo prendevano in giro al vertice Nato di Londra del 2019. E poi una sua caratteristica è che odia chi lo odia e ama chi lo ama: e nei sondaggi internazionali, meno di un europeo su cinque ha un'opinione positiva su di lui».

 

E l'aspetto ideologico?

«Lo ritracciamo in uno dei suoi primi discorsi, quello di Varsavia del 2017, quando retoricamente chiese: "L'Occidente vuole sopravvivere?". Secondo Trump e Vance appunto globalizzazione, migrazioni di massa, liberalismo sociale minacciano una cultura europea che i leader del continente non preservano abbastanza. Indebolendo così non solo l'Europa, che in fondo interessa poco agli americani, ma quella civiltà che il pensiero Maga ritiene essere base ed essenza della cultura statunitense».

 

keir starmer emmanuel macron e Friedrich Merz a kiev

Intanto prende di mira obiettivi concreti come i regolamenti europei...

«[…] Non è tanto preoccupato dei profitti di Meta o altre compagnie high tech, ma di un sistema che perpetua poteri da lui considerati ostili alla sua idea di Occidente».

 

Qual è l'aspetto politico in tanta ideologia?

«[…] Lui […] ha una visione più estrema. Pensa che gli alleati prendano in giro l'America. Perché per lui non esistono benefici reciproci. Non esistono accordi dove si guadagna in due: se non sai chi vince la partita, pensa, vuol dire che la stai perdendo».

 

Qualcuno insinua che il suo fine ultimo è frantumare la Ue...

MEME SU DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI BY EMILIANO CARLI

«Più che divisa, la vorrebbe "Mega", cioé Make Europe Great Again, più omogenea al suo pensiero: proprio perché sente un legame culturale. L'impressione che spinga per la frantumazione deriva dal fatto che favorisce la parte d'Europa che sta all'opposizione o frena: Orbán, Meloni. Lo innervosisce un'Europa opposta al movimento Maga. Per quanto, se davvero avesse il sopravvento un'alleanza di partiti populisti di destra, ci sarebbero altre tensioni. Dubito che sarebbero disposti a fare gli interessi americani...».

meloni trump g7 canada

Yascha Mounk

VIGNETTA ELLEKAPPA - TRUMP E L'ACCORDO SUI DAZI CON URSULA VON DER LEYEN