urbano cairo foto mezzelani gmt008
DAGONEWS
Nella recente raccolta di interviste all'ex giornalista del Corriere Eugenio Montale (vedi Dagospia di tre giorni fa) già nel 1974 il Premio Nobel si era accorto che in via Solferino qualcosa non andava: "Ci sono i soviet là dentro". Ecco il soviet-sinedrio di via Solferino nei primi nove mesi del 2019 ha subito un calo di copie del 5,1% (perdita di 12,3 milioni di euro di ricavi editoriali).
Si potrebbe chiedere ragione della perdita al soviet della direzione, oppure ai piccoli soviet che dirigono redazioni e supplementi come house-organ... oppure continuare con il pensiero unico, brindare ai dividendi e chiedere allo Stato i soldi per cercare di cacciare 38 giornalisti, i più vicini alla pensione che corrispondono, in genere, ai più qualificati, critici e mobbizzati.
Michela Mantovan, Urbano Cairo, Ernst Knam e Luciano Fontana
In un giornale dove certe notizie di borsa sono firmate da esperte di borsette, questo è l'accordo preso tra Cairo e i sindacati, che i giornalisti del Corriere ora devono votare. Un accordo che introduce anche misure di perequazione, sia chiaro, perché l'intenzione del sindacato (cambogiano?) è quello di "azzerare" le differenze economiche tra i colleghi che "si sono stratificate nel tempo".
Cioè, tra i giornalisti della Kampuchea democratica di via Solferino 1 vale 1. Anzi, no. C'è una categoria sempre "protetta": sui "blasonati collaboratori" (leggi amici degli amici) "direzione e azienda non hanno assunto impegni per una stretta". La competenza? 1 vale 1.
GIUSEPPE CONTE URBANO CAIRO
Sono i primi effetti dei 5 stelle in redazione? Effetti del Coronavirus? No, questo è l'accordo per settori economici in crisi. Sugli effetti del Covid e del Cura-Italia il sindacato incontrerà Cairo in giugno.
URBANO CAIRO CORRIERE DELLA SERA