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    CALENDA, MA ‘NDO CAZZO VAI? - SENZA IL SIMBOLO DI +EUROPA, AZIONE DEVE RACCOGLIERE LE FIRME PER CORRERE ALLE ELEZIONI: 750 PER OGNI COLLEGIO, QUINDI 36.750 PER LA CAMERA E 19.500 PER IL SENATO; IN TOTALE 56.250 ENTRO IL 22 AGOSTO - OPPURE DEVE LEGARSI MANI E PIEDI A RENZI E ANDARE AL VOTO SOTTO IL CAPPELLONE DI ITALIA VIVA - ANCHE SE CALENDA E’ CONVINTO DI NON DOVER RICORRERE ALLE FIRME PERCHÉ AZIONE, QUANDO SI CHIAMAVA "SIAMO EUROPEI", HA OTTENUTO L'ELEZIONE DEL CHURCHILL DEI PARIOLI ALLE EUROPEE - SOLO CHE QUEL SIMBOLO NON È MAI STATO ATTESTATO E L'INTERPRETAZIONE DEI COSTITUZIONALISTI È INCERTA…


     
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    1 - PROVE DI TERZO POLO RENZI A CALENDA "FAI TU IL LEADER" MA C'È IL NODO FIRME

    Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

     

    carlo calenda a mezzora in piu 3 carlo calenda a mezzora in piu 3

    […] il simbolo di Italia Viva a Calenda potrebbe servire, eccome. Senza +Europa, Azione deve raccogliere le firme in una settimana in tutti i collegi dello Stivale. Non è impresa facile. Fino a ieri sera, nell'entourage dell'ex ministro spiegavano che la raccolta ci sarà, anche se non è indispensabile: «La legge ci esenta - è la versione dei calendiani - perché Azione, quando si chiamava "Siamo Europei", ha ottenuto l'elezione di Calenda alle Europee». Ma quel simbolo non è mai stato attestato e l'interpretazione dei costituzionalisti (vedi Giovanni Guzzetta) è incerta.

     

    carlo calenda enrico letta carlo calenda enrico letta

    Il rischio che non venga riconosciuto dall'ufficio elettorale c'è. Si scoprirebbe alla presentazione delle liste e, andasse male, significherebbe game over. Ecco perché, «in via cautelativa», dicono in Azione, «raccoglieremo comunque le sottoscrizioni». Ieri Calenda ha riunito d'urgenza tutti i direttivi provinciali, per metterli sul chi va là: ci sarà una mobilitazione tra 48 ore. C'è un altro ostacolo: per raccogliere le firme, serve l'elenco dei candidati, regione per regione. Vorrebbe dire trovare l'accordo su tutti i nomi entro dopo domani. Non è cosa da poco, per un partito ancora in gestazione.

    CARLO CALENDA - BENEDETTO DELLA VEDOVA CARLO CALENDA - BENEDETTO DELLA VEDOVA

     

    Ma c'è una ragione tattica, nella mossa: se ci riuscisse, Calenda avrebbe le mani libere. Potrebbe correre in solitaria («Il tema di Renzi ora non si pone», dicevano ieri i suoi). O potrebbe chiedere di dar vita non a una lista unica con Iv, ma a una coalizione. Un cartello in cui ognuno gareggia per sé. E chi scavalla il 3% va in Parlamento. L'ipotesi coalizione a Renzi piace poco. Ai suoi, ancora di meno. […]

     

    carlo calenda emma bonino carlo calenda emma bonino

    2 - CALENDA RICAMBIA IDEA: ROMPE COL PD E LASCIA LETTA IN MUTANDE

    Estratto dell’articolo di Tommaso Rodano per il “Fatto quotidiano”

     

    […] Ora per il lib-dem dei Parioli si apre una partita complessa. Lasciando il Pd, Calenda perderà Emma Bonino. Oggi si riunisce la direzione di +Europa, ma la sentenza pare scritta: "C'è sorpresa e rammarico - ha detto il presidente, Riccardo Magi - avremmo dovuto decidere insieme e non è stato così". Il bluff di Calenda è debole: "Era chiaro, nel nostro patto, che ci sarebbero state altre liste, infatti era stata inserita quella clausola di non candidatura dei leader".

    renzi calenda renzi calenda

     

    Senza i radicali e il loro simbolo, per Calenda si pone la questione serissima della raccolta firme per partecipare alle elezioni (da cui sono esentati i partiti già in Parlamento, come +Europa): ne servono 750 per ogni collegio, quindi 36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato; in totale 56.250 entro il 22 agosto. Altrimenti può allearsi con Matteo Renzi e correre con l'insegna di Italia Viva. Non a caso l'ex premier ha detto ai suoi di tenere un profilo basso e di aspettare. Per l'ambizioso Calenda sarebbe un'umiliazione politica letale.

     

    3 - LA MISSIONE INUTILE DI RICHETTI AL LIDO E I DEM GIÙ DAL PERO

    Estratto dell’articolo di Tommaso Rodano per il “Fatto quotidiano”

     

    CARLO CALENDA CON EMMA BONINO CARLO CALENDA CON EMMA BONINO

    […] Ora si guarda con rancore, ma pure una dose di ironia, ai prossimi passi di Calenda.

    L'ex ministro ritiene di poter evitare la raccolta firme, in quanto parlamentare europeo, ma paradossalmente a Bruxelles ci è andato proprio sotto le insegne del Partito democratico (anche se nel logo era stata aggiunta l'insegna del gruppo "Siamo europei"). La vera curiosità è capire se si celebrerà il controverso matrimonio con Matteo Renzi. A rigor di sondaggi no: Renzi è impopolarissimo non solo presso l'elettorato dem, ma pure nel resto di quello moderato. Se andasse con lui Calenda si salverebbe dalla raccolta firme, ma forse perderebbe definitivamente la faccia.

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