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LA CAMPAGNA DI FRANCIA DEL "BISCIONE" - DOPO LA PACE CON VIVENDI, MEDIASET VUOLE CONQUISTARE IL 48% DEL NETWORK FRANCESE "M6", MESSO SUL MERCATO DAI TEDESCHI DI BERTELSMANN - IL PIANO: COINVOLGERE LA CONTROLLATA MEDIASET ESPANA, CON IL SOSTEGNO DEL BANCO SANTANDER. NON È ESCLUSA UN’ALLEANZA CON L’IMPRENDITORE DANIEL KRETINSKY – IN PISTA CI SONO TUTTI I BIG DI FRANCIA (BOLLORÈ, NIEL E PIGASSE, ARNAULT) E LA PARTITA È ANCHE POLITICA: IL PROSSIMO ANNO CI SONO LE PRESIDENZIALI E MACRON VUOLE EVITARE UN POLO OSTILE
Andrea Montanari per "MF - Milano Finanza"
L' unione fa la forza. Mediaset, dopo aver chiuso la querelle con Vivendi, vuole giocarsi il tutto per tutto per provare a conquistare il 48% del network francese M6, messo sul mercato dalla tedesca Bertelsmann, attraverso la controllata Rtl. Così a partecipare al deal ci sarebbe anche la controllata Mediaset Espana, da sempre polmone importante per il Biscione: nel primo trimestre, nonostante ricavi e margini in calo, la società gestita da Paolo Vasile ha prodotto un free cash flow di 84,6 milioni ed è tornata a una pfn positiva, 95,6 milioni.
La consociata iberica era già entrata in scena nell' operazione sul capitale della tedesca ProsiebenSat.1. Secondo quanto appreso da fonti finanziarie da MF-Milano Finanza, a essersi fatto avanti con Mediaset Espana per sostenere l' operazione in Francia c' è il Santander, la principale banca iberica e istituto di credito più capitalizzato d' Europa (56,7 miliardi).
Il sostegno finanziario del Santander può essere una leva non indifferente per la tv dei Berlusconi, che si è affidata al network del lobbista francese Alain Minc, in passato a fianco di Vivendi e prima ancora manager di Carlo De Benedetti nel tentativo, fallito, di conquistare la belga Sgb. per tentare di conquistare il controllo di M6, dossier che vale un miliardo e che vede schierati ai nastri di partenza agguerriti gruppi media e imprenditori d' Oltralpe.
Al momento, in pole position c' è però l' emittente Tf1, primo operatore del mercato locale, controllata dal colosso Bouygues. E seppure in caso di aggregazione di questi due poli televisivi vi sia un serio problema di Antitrust, è vero che il presidente Emmanuel Macron vede di buon occhio l' operazione, anche perché è atteso dal banco di prova delle elezioni presidenziali del 2022.
Macron vuole evitare di avere nuovi player sul mercato in un momento politicamente non facile. Per questo la sua moral suasion nei confronti di Bertelsmann può essere decisiva.
Tanto più che il management dello stesso gruppo tedesco ha aperto alla fusione tra Tf1 e M6.
In pista sono poi la stessa Vivendi di Vincent Bolloré, che non sarà a fianco dei Mediaset, oltre agli editori del quotidiano Le Monde Xavier Niel e Matthieu Pigasse assieme a Pierre Antoine Capton con la loro società d' investimenti Mediawan, affiancati dal magnate del lusso (Lvmh) Bernard Arnault, il gruppo tlc Altice di Patrick Drahi e l' imprenditore Daniel Kretinsky. Quest' ultimo, potrebbe essere il partner utile ai Berlusconi per puntare all' acquisizione di M6.
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